‘di Marco Trotta [Act!]
Il prossimo 17 aprile si terrà un referendum popolare. Si tratta di un referendum abrogativo, e cioè di uno dei pochi strumenti di democrazia diretta che la Costituzione italiana prevede per richiedere la cancellazione, in tutto o in parte, di una legge dello Stato. E riguarderà le concessioni estrattive per le piattaforme oltre le 12 miglia. [url”Come si spiega qui”]http://www.greenstyle.it/referendum-anti-trivelle-17-aprile-2016-come-funziona-186588.html[/url] è stato proposto “da 10 Regioni italiane (Abruzzo, Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna,Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise; l’Abruzzo ha poi ritirato il suo sostegno ai quesiti)”.
Purtroppo non è stato possibile accorparlo con le imminenti amministrative di giugno perché “È intervenuta invece una legge della Repubblica Italiana, approvata nel 2011, nella disputa riguardante la possibilità di un “Election Day†ovvero l’accorpamento delle votazioni amministrative con il quesito referendario. Proprio il citato “decreto 98/2011″ esclude l’ipotesi che le due consultazioni possano avvenire in concomitanza l’una con l’altra”. [url”Tutto questo costerà circa 300 milioni di euro”]http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/11/referendum-anti-trivelle-fissato-al-17-aprile-niente-accorpamento-con-amministrative/2454077/[/url].
In questi giorni sta girando un utile FAQ con domande e risposte sulla consultazione fatta dai comitati territoriali. La pubblico qui in basso. Internazionale ha messo in rete una propria [url”FAQ”]http://www.internazionale.it/notizie/2016/02/24/referedum-trivelle[/url] dove si spiegano anche quali sono i siti interessati dal provvedimento. In rete c”è anche un [url”video di Greenpeace”]https://www.youtube.com/watch?v=nNvTst9XR7s[/url] ed [url”un altro autoprodotto”]https://twitter.com/Diaboclick/status/705698031656640512[/url]. Mentre invece Comune-Info ha pubblicato un articolo denuncia che racconta un po” l”insieme delle vertenze di tutti i territori coinvolti: [url”Il referendum che spaventa l’Eni”]http://comune-info.net/2016/03/referendum-eni-no-triv-petrolio/[/url].
Il referendum è comunque un esercizio di democrazia. E” importante perché, di fatto, apre la campagna referendaria sui diritti sociali (scuola, lavoro, beni comuni) e perché riguarda temi importanti che toccano la vita delle persone sui quali non si viene generalmente consultati. Motivo in più per sapere di cosa si tratta e provare a bucare la cappa di silenzio che è già calata su tutta la questione da qualche settimana.
Perché la proposta soggetta a referendum sia approvata occorre che vada a votare almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto e che la maggioranza dei votanti si esprima con un “Sìâ€.
Hanno diritto di votare al referendum tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto la maggiore età . Votando “Sì†i cittadini avranno la possibilità di cancellare la norma sottoposta a referendum.
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