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Daesh e gli omosessuali

La civiltà siriana ha una lunga storia sconosciuta di integrazione degli omosessuali che Daesh cerca di distruggere [Thierry Meyssan]

Daesh e gli omosessuali
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21 Giugno 2016 - 17.47


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«Sotto i nostri
occhi» – Cronaca di politica internazionale n°190

di Thierry Meyssan.

Nel commentare la strage di Orlando,
Thierry Meyssan sottolinea che il conflitto tra Daesh e la Repubblica araba
siriana è in primo luogo una lotta tra due tipi di società, dominata dagli
uomini la prima, egualitaria nei diritti la seconda. È anche l”occasione per
lui di sottolineare che la civiltà siriana ha una lunga storia sconosciuta di integrazione
degli omosessuali che Daesh cerca di distruggere.

Nel 2011, quando è iniziata la
guerra in Siria, comparve un blog sotto il nome di “Gay Girl in
Damascus” (una ragazza gay a Damasco). L”autrice racconta la sua vita di donna
libera che vive nella capitale siriana e critica il “regime di Bashar”.
A dicembre, sul blog viene pubblicato un messaggio da parte di un suo cugino che
sostiene che la ragazza è stata arrestata dalla “mukhabarat” (servizio
generale di intelligence). Le associazioni gay occidentali – che ignorano tutto
della Siria – si mobilitano contro la “dittatura”. Si apprenderà più
tardi che la ragazza non è mai esistita. Il blog era in realtà tenuto a fini
propagandistici da Tom MacMaster presso l”Università di Edimburgo,
probabilmente per conto dell’MI6.

La strage di Orlando ha messo sotto i riflettori il trattamento degli
omosessuali da parte di Daesh. Eppure, l”assassino che si richiamava al gruppo
terroristico era lui stesso un cliente della discoteca gay e aveva fatto sesso
con almeno un altro cliente. Così sembra che abbia preso di mira il locale in
quanto discoteca e non in quanto discoteca gay.

In ogni caso, il massacro degli omosessuali non è una prerogativa di Daesh,
è una pratica di molti gruppi settari che si richiamano a diverse religioni, in
particolare i gruppi islamisti. Questo è stato il caso per esempio dell’esercito
di Resistenza del Signore in Uganda negli anni ’90, che pretendeva di richiamarsi
a Gesù, o oggi i jihadisti, che si richiamano a Maometto. In via più generale,
la maggior parte degli ebrei, dei cristiani e dei musulmani considerano la
sessualità tra persone dello stesso sesso come un “peccato”, pur
ammettendo che non si può scegliere con chi “finire” per innamorarsi.

Da un punto di vista antropologico, la condanna dell”omosessualità in nome
di queste religioni è concomitante con una visione della società in cui gli
uomini dominano le donne. Non esiste nelle società in cui gli individui hanno
uguali diritti.

L”elezione di “Mr. Gay
Siria” 2016 è stata organizzata da Subhi Nahas a maggio a Istanbul e non a
Deir ez-Zor. Un visto di Schengen è stato negato al vincitore che non potrà pertanto
concorrere all’elezione di “Mr. Gay Mondo” a Malta.

© Bradley Secker / Daily Mail

Daesh e Baath: due
concezioni della società

Come ho scritto un anno fa, «il sostegno di cui gode Daesh presso certe
popolazioni «non ha nulla a che fare con il Corano,
né con la lotta di classe. È la rivolta di un modello di vita che sta
scomparendo, di una società violenta dominata dagli uomini, contro uno stile di
vita rispettoso delle donne e che controlla le nascite» [1]. Pertanto, il
massacro degli omosessuali è diventato per i jihadisti un argomento inteso a
“conquistare i cuori e le menti”.

Mohammed Allouche, negoziatore in
capo dell”opposizione moderata ai negoziati di Ginevra, ha raggiunto questa
responsabilità gettando lui stesso degli omosessuali dai tetti di Duma
(Damasco).

Il negoziatore capo dei “moderati” ai negoziati di Ginevra,
Mohamed Allouche, si è reso famoso facendo precipitare persone accusate di
omosessualità dai tetti di Duma, un sobborgo di Damasco, senza provocare alcuna
protesta presso i suoi sponsor occidentali. Benché il suo gruppo, l”Esercito
dell”Islam (Jaysh al-Islam), sia finanziato dall’Arabia Saudita e inquadrato da
consiglieri militari britannici, è stato costantemente assistito nel corso dei
negoziati dal funzionario francese incaricato degli affari siriani. Questo
diplomatico – di una Repubblica laica – è intervenuto affinché l’albergo
svizzero che l’ospitava ritirasse dei quadri e coprisse delle statue la cui
nudità avrebbe potuto scioccare questo modello di “democratico”.
Probabilmente pensava – e lui stesso si trova a vivere in una coppia gay con un
altro diplomatico – che gli eccessi di Mohammed Allouche erano meno gravi di
quelli del “regime di Bashar.”

Il 13 giugno, François Hollande
lancia un Tweet: “Il terribile eccidio omofobo di Orlando ha colpito
l”America e la libertà. La libertà di scegliere il proprio orientamento
sessuale e il proprio stile di vita”. Il presidente francese non
concepisce che si possa “innamorarsi” di una persona dello stesso
sesso, per lui è una questione di “scelta”.

Orbene, oggi all’interno del mondo arabo –  che è minoritario rispetto ai musulmani del mondo
intero – solo la Siria, il sultanato dell’Oman e certi Emirati arabi uniti integrano
gli omosessuali.

Va ricordato qui che, contrariamente a un”immagine che è stata imposta
senza essere discussa, la Repubblica araba siriana non ha mai perseguitato chicchessia
per motivi di ordine privato. Tutti i crimini, reali o immaginari, che le sono
attribuiti sono legati esclusivamente alla repressione degli islamisti, sia che
si tratti dei Fratelli musulmani sia, più recentemente, delle loro estensioni
di al-Qa’ida e Daesh. Lo scorso febbraio, il quotidiano libanese finanziato
dall”Unione Europea, L’Orient-Le Jour, noto per il suo pregiudizio
anti-siriano, ha dedicato una serie di articoli a un confronto fra la vita gay
in Libano e in Siria. Mentre in Libano, la polizia arresta dei giovani spesso
denunciati dalle loro famiglie, ispeziona i loro telefoni cellulari in cerca di
fotografie compromettenti, convoca i loro amici, sottopone tutti i sospetti a
un esame medico inteso a determinare la dilatazione del loro ano, e li picchia
finché uno di loro non accusi gli altri, in Siria – osserva il giornale –
“sotto il regime di Bashar al-Assad, la comunità gay trascorreva giorni
felici” [2].

I siriani non considerano il tema dell”omosessualità in termini di
tolleranza o di intolleranza, ma in termini di privacy. E, migliaia di anni di
civiltà hanno loro insegnato che possono sopravvivere in questa regione del
mondo solo vivendo insieme, e che possono raggiungere questo obiettivo solo nel
rispetto della privacy di ciascuno. È quindi possibile dichiarare di
disprezzare gli omosessuali in generale, evitando di accusare qualcuno in
particolare di essere gay.

Anche se le disposizioni del codice penale del 1949 non sono state
abrogate, il partito del presidente Bashar Assad, il Baath, ha installato una
cultura quasi unica in un paese arabo, basata sul rispetto nei confronti delle
differenze. Cosicché L”Orient-Le Jour
si è assai sorpreso nel sentire un rifugiato gay siriano evocare il suo servizio
militare come “i migliori anni della sua vita,” e raccontare “i festeggiamenti
in sale per matrimoni affittate da coppie omosessuali per celebrare la loro
unione”. Solo con l”arrivo di Daesh è stato costretto a “nascondere i
suoi pantaloni rosa e giallo, e addestrarsi a camminare in un modo maschile”.

Benché i fondatori del Baath si fossero all’inizio ispirati alla
Rivoluzione francese, la loro ideologia è principalmente il frutto della
cultura siriana. E a differenza di altri paesi arabi, la Siria ha una lunga
tradizione di rispetto per gli stili di vita diversi.

Le religioni
bibliche e la sessualità

L’ebraismo è stato fondato nel Regno di Gerusalemme. Il cristianesimo da
Paolo di Tarso a Damasco. L”Islam è stato dato a Maometto in Arabia, ma il Corano è stato scritto solo una ventina d’anni
dopo la sua morte, sotto l”autorità del terzo califfo, Othman, a Damasco. Di
fatto, le tre religioni bibliche sono state create nella Siria geografica.

Tre passi della Torah menzionano esplicitamente l”omosessualità. Secondo il
Levitico: “Non giacere con un uomo
come si giace con una donna. È un abominio” (18:22), e “L”uomo che giace con un
uomo come un uomo si giace con una donna: è un abominio che entrambi hanno commesso,
dovranno morire, il loro sangue ricadrà su di loro” (20:13). Infine il Deuteronomio: “Non ci sia
prostituta tra le figlie di Israele, e nessuno dei figli di Israele si
prostituisca all’infamia” (23:17).

Ricollocati nel loro contesto, i primi due versi scaturiscono dalla
concezione patriarcale delle tribù del tempo, il terzo è una condanna della
prostituzione sacra praticata presso i templi di altre tribù e quindi assimilata
all”idolatria. Oggi, gli ebrei reinterpretano la loro religione per abbandonare
gli aspetti tribali e non hanno difficoltà a integrare gli omosessuali. Essi
includono spesso il rapporto tra Ruth e Naomi e quello tra il re Davide e
Jonathan tra le relazioni omosessuali. Tuttavia, coloro che sostengono l”alleanza
di Dio con la sola tribù di Israele persistono nel vedervi un
“abominio”. Così, lo Stato di Israele integra gli omosessuali, ma il
gruppo Levaha protesta ogni anno contro il Gay Pride e nel 2005, un ebreo
ultra-ortodosso vi ha accoltellato sei gay.

Secondo i Vangeli, Gesù di
Nazareth non ha smesso di criticare i divieti e il formalismo del giudaismo
antico, mentre allo stesso tempo non ha mai criticato il paganesimo romano. Ha
promosso una forma di spiritualità basata sull’amore e il sacrificio e non ha mai
affrontato questioni sessuali. Quindi non vi è alcun fondamento nelle scritture
per le condanne dell”omosessualità da parte delle Chiese cristiane.

I primi cristiani erano divisi in due gruppi distinti: gli ebrei che
consideravano Gesù come il loro Messia, e i gentili (ossia i pagani) che lo vedevano
come l’esempio di un uomo perfetto. I primi erano organizzati a Gerusalemme
intorno a Giacomo, “fratello di Gesù”, mentre i secondi si
strutturarono a Damasco e ad Antiochia. I primi rifiutavano di celebrare la
Messa con i secondi che, in quanto goyim,
erano “impuri” ai loro occhi. Il primo gruppo è stato ucciso durante
la repressione romana a Gerusalemme, solo il secondo è sopravvissuto.

San Sergio (Sarkis in arabo) e San
Bacco sono considerati nel Levante come degli esempi per i cristiani. Questo è
l”unico caso di una coppia che sia stata canonizzata, un onore che non è stato
riconosciuto alle coppie sposate.

Durante l”antichità, perfino durante i primi secoli del cristianesimo, gli
amanti dello stesso sesso erano integrati nella società e dunque nella Chiesa.
Nel III secolo, il comandante della Schola
gentilium
(truppe dӎlite che sostituirono la guardia pretoriana), Sarkis,
e il suo aiutante di campo, Bacco, furono martirizzati dall”imperatore
Massimiano nei pressi di Raqqa (l”attuale capitale di Daesh) per essersi
convertiti a Cristo e aver rifiutato di fare sacrifici agli dei romani. I due
uomini erano amanti ed erano stati riconosciuti come tali dalla Chiesa che
celebrò per loro l’adelphopoiesis, rito equivalente a quello proposto
alle coppie dello stesso sesso nella società romana. Bacco, che era stato
degradato, poi flagellato a morte, apparve in sogno a Sarkis, quando questi fu a
sua volta torturato. In tenuta da ufficiale romano, incoraggiò il suo amante a non
abiurare la sua fede e a morire come un soldato di Cristo. Da allora, il culto
di San Sarkis e San Bacco si diffuse in tutto il Levante.

È solo a partire dall’XI secolo e in particolare con la Controriforma che i
cristiani condannarono l’omosessualità. Roma riprese allora la filosofia vitalista
del tardo impero romano per la quale lo scopo della sessualità è la
riproduzione della specie. I cristiani occidentali giustificarono questo rovesciamento
appoggiandosi sulle epistole di Paolo ai Corinzi
(VI 9-10) e ai Romani (I, 26-28), oppure
tornando al Levitico e al Deuteronomio. Tuttavia, a parte il fatto
che questi testi probabilmente hanno un significato ben diverso, essi non hanno
l”autorità di Cristo. In ogni caso, l”integrazione degli omosessuali continuò
tra i cristiani del Levante fino al XVIII secolo.

Nel settembre 2015, Daesh mette a
morte delle persone accusate di omosessualità a Hreitan (Aleppo) gettandole dai
tetti. Uno dei suppliziati aveva 15 anni.

L”Islam si presenta come un intervento di Dio che chiariva la confusione
teologica che regnava in Arabia. Il Corano,
riprendendo il mito della Genesi (19)
evoca in sei occasioni il mito di Sodoma e Gomorra (7: 80-81, 21:74, 26:
165-166, 27: 54-55, 29: 28-30 e 54: 33-34). Questi versi sono stati
interpretati solo recentemente per condannare il “crimine di Loth”, lapidare
gli omosessuali o gettarli dall”alto delle scogliere. In realtà, il mito di Loth
non riguarda i rapporti tra persone dello stesso sesso, ma stigmatizza sia il
non rispetto dell’ospitalità sia lo stupro che i beduini consideravano come un
segno di asservimento. Inoltre, il Corano
non condanna Loth – che presenta come uno dei profeti dell”Islam – né i
visitatori che si rivelano essere angeli, ma gli abitanti di Sodoma. Molti
artisti dell’età dell”oro dell”Islam hanno celebrato amori omosessuali e
diversi califfi hanno esibito i loro amori con altri uomini (ad esempio Al-Amin,
Al-Mu”tasim e Al-Wathiq).

Nel corso della riunione del
Consiglio di Sicurezza del 24 agosto 2015, il rappresentante permanente degli
Stati Uniti, Samantha Power, condusse un’audizione di Subhi Nahas, il leader di
una organizzazione gay siriana in esilio in Turchia. Il giovane descrisse gli
orrori di Daesh. Ma, con gran delusione dell”ambasciatrice, spiegò di aver
lasciato il paese per sfuggire ai jihadisti e si rifiutò di condannare la
Repubblica araba siriana.

Chi è a suo agio con l”omosessualità?

Oggi Daesh conduce una campagna contro coloro che praticano “il crimine di
Loth”. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto, il 24 Agosto
2015 su iniziativa di Washington e Santiago, un incontro sulle esecuzioni che
l”organizzazione terroristica aveva praticato per omosessualità, in Iraq e in
Siria.

Tuttavia, diversi membri del Consiglio hanno esitato a condannare le
atrocità dei jihadisti. L’Angola (all’80% cristiana) e il Ciad (a maggioranza
musulmana) hanno chiesto ai loro ambasciatori di non partecipare alla riunione,
mentre gli altri membri del Consiglio hanno preteso una riunione a porte chiuse,
in modo che non si disponesse del verbale della sessione mentre la Commissione
si è astenuta da qualsiasi conclusione pubblica.

Non si sa dunque se abbia esaminato solo gli abusi di Daesh o abbia esteso
le indagini ad altri gruppi jihadisti. Nel settembre del 2013, il Fronte
Al-Nusra (Al-Qa’ida), inquadrato da ufficiali turchi e francesi, tentò di
prendere la città di Maaloula (a 40 chilometri da Damasco). Questo obiettivo non
aveva alcun valore strategico né tattico, ma è il simbolo dei Cristiani
d”Oriente. È la più antica città cristiana del mondo, convertita nell”anno 35
da Paolo di Tarso e Santa Tecla. Maaloula pretende di conservare la tradizione
del cristianesimo primitivo, indipendentemente dello scisma tra cattolici e
ortodossi. I jihadisti si accanirono duramente contro tutte le rappresentazioni
cristiane, in particolare contro la grande statua della Vergine (ancora
celebrata dal Corano),
le reliquie di Santa Tecla (che i cattolici non riconoscono più come santa
perché dava i sacramenti come un uomo, ma che gli ortodossi considerano come il
tredicesimo apostolo) e i due monasteri di San Sarkis e San Bacco. Le Chiese
cattoliche e ortodosse, che hanno sostenuto gli abitanti di Maaloula, si son
ben guardate dal riconsiderare questo aspetto degli eventi.

In ultima analisi, gli occidentali sembrano ben poco sinceri senza la loro integrazione
degli omosessuali. Ne hanno fatto un simbolo delle società libere e hanno manipolato
questa materia per inculcare l”idea che la Repubblica araba siriana sarebbe un
regime repressivo. Ma la bufala della «Gay Girl in Damascus», così come il
tentativo di manipolare Subhi Nahas, sono falliti. Per contro, non hanno avuto
alcun ritegno a sostenere al-Qa’ida quando ha attaccato i monasteri di San Sergio
e San Bacco, o Mohammed Allouche quando gettava i gay dai tetti.

NOTE

[1]La CIA sorpassata dal sostegno dei civili a Daesh“, di
Thierry Meyssan, Rete Voltaire, 16 marzo 2015.

Thierry Meyssan, 19 giugno 2016.

Traduzione a cura di Matzu Yagi.

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