Kadima ! En Marche! Avanti, March!

I francesi, lungi dal misurare il loro errore, sono ancora sotto ipnosi e non dovrebbero svegliarsi prima della fine delle elezioni legislative. [Thierry Meyssan]

Kadima ! En Marche! Avanti, March!
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9 Maggio 2017 - 18.10


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«Sotto i nostri occhi» – Cronaca di politica internazionale n°239

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di Thierry Meyssan. 

Dopo
aver eletto come Presidente della Repubblica in successione un agente della CIA
e un impiegato degli emiri del Golfo, i francesi si son fatti truffare una
terza volta, ora da un prodotto israeliano. Credono di avere allontanato lo spettro
del fascismo votando per un candidato sostenuto dalla NATO, dai Rothschild, da tutte
le società quotate dell’indice CAC40 e dalla stampa unanime. Lungi dal misurare
il loro errore, sono ancora sotto ipnosi e non dovrebbero svegliarsi prima
della fine delle elezioni legislative.

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In occasione della sua vittoria annunciata,
il presidente democraticamente eletto Emmanuel Macron instaura una distanza tra
lui e il popolo. Rifiutando qualsiasi bagno di folla, attraversa a lungo, da solo,
il cortile del Louvre, dove i suoi sostenitori si sono riuniti.

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BEIRUT (Libano) – La squadra del presidente francese eletto,
Emmanuel Macron, è riuscita a mettere i francesi sotto ipnosi. Ha eletto il suo
virgulto con i due terzi dei voti espressi; un giovane di appena 39 anni, il
cui partito è stato creato su Internet, solo un anno fa, e che in precedenza non
si era mai presentato ad alcuna elezione.

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Steele & Holt

Questa impresa è stata ottenuta dalla squadra di Steele
& Holt, una misteriosa società, il cui nome si riferisce alla serie
televisiva Remington Steele, un
giallo in cui il direttore di un”agenzia investigativa chiede a un ladro
(Pierce Brosnan) di interpretare il ruolo del suo capo per servirgli da
copertura

Non cercate chi mai stia dietro quest’azienda. Non
troverete nulla. Se non che i suoi due principali clienti sono AXA e la
famiglia Rothschild. Che Emmanuel Macron abbia lavorato per i Rothschild, lo sanno
tutti; che abbiano organizzato il suo partito, è invece un segreto ben
custodito. Per quanto riguarda l”assicurazione AXA, è presieduta da Henri La
Croix quinto duca di Castries, peraltro presidente del think tank della NATO (il Gruppo Bilderberg), dell”Istituto del Bosforo
(il think tank della Turchia ) e, in
Francia, dell”Institut Montaigne (un think
tank
di destra).

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Henry Kissinger aveva d’altronde invitato Macron in
occasione della riunione annuale del Bilderberg nel 2014 al fianco di François
Baroin e Christine Lagarde.

L”Istituto del Bosforo ha consentito di identificare e di
corrompere varie personalità di destra e di sinistra che hanno apportato il
loro sostegno a Macron.

È all’interno dei locali dell”Institut Montaigne che si
sono tenute le prime riunioni del nuovo partito, la cui sede sociale è stata dichiarata
presso l”indirizzo di casa del direttore dell”Istituto.

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Kadima!

Il nome del nuovo partito, En Marche!, è stato scelto per avere le stesse
iniziali del suo candidato. Altrimenti, si sarebbe chiamato Avanti!. In ebraico: Kadima!. Quando fu fatto notare al
vecchio generale Ariel Sharon che il nome del suo nuovo partito evocava il
giornale diretto da Mussolini (Avanti!),
rispose niente affatto. Avanti! era
l”ordine che dava a ciascuna delle sue squadre solitarie, ad esempio quando
invase Beirut contro il parere del suo stato maggiore militare.

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Kadima! e En Marche! sono dei partiti centristi che
riuniscono personalità di destra e di sinistra – è noto, Ariel Sharon era un
“centrista” -. Aveva creato il suo partito per rompere con Benjamin
Netanyahu: Sharon era un colonialista che desiderava creare uno Stato
palestinese sul modello dei bantustan sudafricani. L”apartheid era, secondo lui,
l”unico modo per preservare Israele. Invece, Netanyahu è uno studioso del
Talmud. Si rifiuta di ammettere l”idea di condividere la Palestina con i goyim.
Per lui, è necessario espellerli se non li si può sterminare.

Si apprenderà sicuramente in seguito il motivo per cui
Macron volesse rompere con il primo ministro socialista, Manuel Valls. Basta osservare
per il momento l”insistenza con cui costui cerca di unirsi a En Marche! e la disinvoltura con cui
Macron lo respinge per notare che esiste un grave conflitto tra loro.

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Il fascismo in marcia

Per lanciare Macron, Steele e Holt – cioè la NATO e i Rothschild
– hanno fatto affidamento sulle vecchie reti filo-USA della Fondazione
Saint-Simon. Insieme hanno messo in scena il “pericolo Le Pen”, in modo che
molti elettori intimamente opposti a Macron votassero tuttavia per lui, per
paura di una possibile vittoria della “bestia immonda”. Non avendo
molto da rimproverare a Marine Le Pen, l’hanno accusata dei crimini di suo
padre e molti altri ancora.

Questa manipolazione conferma che nella “società
dello spettacolo” la forma è più importante della sostanza. Quali sono in effetti
le caratteristiche del fascismo? La fine della lotta di classe attraverso il corporativismo
che riunisce i datori di lavoro e i lavoratori nelle stesse organizzazioni, la
fine della dialettica destra-sinistra attraverso un unico partito, e, di
conseguenza, la fine di tutte le opposizioni attraverso l”uso della forza.

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Allorché la prima di queste tre caratteristiche avrebbe
potuto essere applicata alla visione di Jean-Marie Le Pen, nessuna può esserlo a
quella di sua figlia, mentre le prime due possono esserlo a quella di Emmanuel
Macron. È sostenuto da tutti i grandi padroni dell’indice CAC40, così come
dalla CGT. Non mette in discussione la capacità dei partiti di sinistra e di
destra a difendere i valori a cui si richiamano, ma invita i leader di questi
partiti a unirsi presso di lui per difendere i loro interessi comuni. Senza
dubbio, se le elezioni andranno così come Macron spera, la distruzione
dell”opposizione avrà inizio. Inoltre, l”unanimismo della stampa al fianco del candidato
Macron e la campagna contro i siti web dissidenti danno un assaggio di ciò che si
sta preparando.

La Storia si ripete: nel 1940, i francesi sostennero
Philippe Pétain per salvarsi dal nazismo, ma fu proprio Pétain a instaurare il
fascismo. Nel 2017, hanno votato Macron per proteggersi dal fascismo e sarà lui
a instaurarlo.

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Una campagna falsata

È vero che alcuni elettori sono stati disturbati sia dall’insolita
personalità dei candidati sia dall”uso da parte di un campo di metodi di
propaganda mai utilizzati in Europa dopo la seconda guerra mondiale.

All”età di 15 anni, Emmanuel Macron ha avuto rapporti
sessuali con la sua insegnante di recitazione di 23 anni più anziana, non ha
tardato a vivere con lei, e l’ha sposata 15 anni più tardi. Marine Le Pen ha
ereditato da suo padre alla presidenza del suo partito che lei ha innanzitutto ripulito,
e poi lo ha espulso. In termini psicoanalitici, il primo ha dunque sposato sua
madre, mentre la seconda ha ucciso suo padre.

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Soprattutto, la squadra di Emmanuel Macron non ha esitato
ad accusare i suoi rivali dei peggiori tradimenti, senza alcuna logica, con la
sicurezza che i giornali regionali e nazionali – che controlla già nella loro
totalità – non avrebbero osato sollevare la minima critica. Il candidato della
destra, François Fillon, passa ormai per essere un ladro, sebbene nessuna delle
accuse contro di lui sia verificata. Marine Le Pen è considerata come l’incarnazione
del fascismo, benché lei non abbia mai tenuto le posizioni che le sono imputate.

Una vittoria solitaria

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Al momento della sua elezione annunciata, il presidente
Macron ha pronunciato un breve discorso dal suo quartier generale della campagna.
Banalità pronunciate con l’aria grave dell’uomo che sente improvvisamente il
peso della responsabilità che incombe sulle sue fragili spalle. Poi si è
offerto a un nuovo siparietto con i suoi sostenitori nel cortile del Louvre. Ha
attraversato Parigi in un corteo di automobili con vetri oscurati. Ha
lungamente attraversato, da solo, inaccessibile, la corte del Louvre, per salire
infine su un podio eretto in suo onore. Là, ai piedi della piramide, come
Bonaparte, ha pronunciato un altro discorso, anche questo fatto di banalità, ma
con un tono infiammato, lui che non ha mai combattuto con le armi. Infine, si è
circondato della sua famiglia e di diversi militanti per cantare la
Marsigliese.

A differenza di tutti i suoi predecessori, in questa serata
non ha mai stretto mani. A nessuno è mai stato permesso di avvicinarsi a lui.
Non ha lasciato ad alcuna delle personalità politiche che l’hanno sostenuto di
apparire con lui e condividere la sua vittoria. Non potranno toccare il prezzo
del tradimento dei loro rispettivi partiti, se non tradendoli di nuovo nel
sostenerlo in occasione delle legislative di giugno.

Sarà solo quando il presidente Macron terrà nelle sue
mani tutte le redini del potere che lascerà che i francesi si risveglino. Sarà
troppo tardi.

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Avanti, march!

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Traduzione a cura di Matzu Yagi.

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