Da otto anni Réseau Voltaire non riesce ad aprire un conto bancario in un Paese occidentale. In qualunque nazione, dopo un consenso iniziale, c’informano che la Banca Centrale ha respinto, senza alcuna giustificazione, il conto a noi intestato. È come se fossimo inseriti in una lista nera riservata internazionale, cui fanno riferimento tutte le Banche Centrali.
In questo momento dobbiamo pagare le spese degli ultimi anni per hosting e mantenimento del sito. Il debito ammonta a 48 mila euro.
In Francia una filiale del Crédit Mutuel Arkéa ha creato un sistema di raccolta fondi in internet, il sito Leetchi. A giugno, dopo che Leetchi ha, di propria iniziativa, chiuso la raccolta fondi a favore del pugile Christophe Dettinger, il sito è stato bloccato dalla magistratura, con l’accusa che il denaro sarebbe servito non per sostenere le spese legali per la difesa del pugile, bensì per pagare eventuali ammende: operazione non consentita dalla legge. Dettinger è stato rinviato a giudizio per aver colpito a mani nude dei poliziotti in tenuta antisommossa che, durante una manifestazione dei Gilet Gialli, spintonavano una donna.
È stato subito creato un altro sito di raccolta fondi in internet, Le Pot Commun, identico a Leetchi.
Il fatto che il nuovo sito fosse un copia-incolla del precedente ci ha indotto a credere che appartenesse alla medesima società.
Così due settimane fa gli abbiamo chiesto di organizzare una colletta a nostro favore. Domanda e documenti amministrativi presentati sono stati accettati. Tuttavia, quando gli abbiamo ordinato di trasferire il denaro raccolto sul conto bancario dedicato, non ci ha risposto. Il 25 luglio l’ordine risultava preso in carico, ma non eseguito. Abbiamo scritto a Le Pot Commun diverse volte, senza ottenere risposta. Improvvisamente, il 1° agosto, il sito ha chiuso la raccolta fondi, inviando un messaggio ai donatori per avvisarli che sarebbero stati rimborsati «su richiesta».
Riassumendo:
Per il momento non sappiamo chi abbia ordinato queste azioni illecite.
Réseau Voltaire è stato fondato nel 1994 all’interno del parlamento europeo. In un primo tempo vi aderirono partiti politici di governo, sindacati di rilevanza nazionale, nonché giornali, tutti uniti a difesa della libertà di opinione, in Francia minacciata da un emendamento legislativo. Dal 1999 e dall’entrata in guerra della Francia contro la Serbia, il sito si è dedicato soprattutto alla politica estera, con il medesimo spirito critico che da sempre lo contraddistingue. Dopo gli attentati del 2001 ha pubblicato numerose inchieste sull’argomento, con il sostegno di tutti i suoi membri. Quando però il fondatore, nonché presidente, di Réseau Voltaire, Thierry Meyssan, nel 2002 ha pubblicato un libro che le riassumeva, molte organizzazioni si sono dissociate. Réseau Voltaire è progressivamente diventato una fonte d’informazione e analisi dei conflitti in corso. Gli articoli sono oggi tradotti in molte lingue e sono nella rassegna stampa di molti governi.
Con la prosecuzione o la soppressione di Réseau Voltaire c’è quindi in gioco una posta di politica internazionale.
Vi chiediamo:
Queste sono le coordinate:
Intestatario: Alain Benajam
IBAN : FR76 1659 8000 0113 8513 8000 182
BIC : FPELFR21
RIB : 16598 00001 13851380001 82
Abbiamo anche attivato una raccolta fondi PayPal accessibile da qui
Vi terremo informati degli sviluppi.
La vicenda consentirà a tutti di giudicare se la Francia è ancora o no uno stato di diritto.
Traduzione
Rachele Marmetti
Giornale di bordo
Tratto da: https://www.voltairenet.org/article207213.html