di Marcello Foa.
Perché dopo 15 votazioni il repubblicano Kevin McCarthy ce l’ha fatta, diventando lo speaker ovvero il Presidente della Camera?
Secondo quanto dichiarato dal deputato Andrew Ogles a Epoch Times e rilanciata da Zero Hedge, la nomina costituirebbe una grande vittoria dell’ala pura e anti-establishment del partito, sebbene McCarthy faccia parte proprio dell’establishment.
Pare un controsenso ma non lo è perché McCarthy per strappare i voti mancanti ha dovuto accettare un accordo clamoroso che prevede:
1. Basterà un solo deputato per attivare la “Mozione jeffersoniana”, che consente di rimuovere lo speaker se si rimangia la parola o non rispetta l’agenda politica.
2. Verrà creato un comitato sul modello del cosiddetto Church Style Committee, che nel 1975 indagò sugli abusi commessi dalla Cia, dalla Nsa, dall’Fbi e dal Fisco americano. Il nuovo Comitato indagherà sulle deviazioni e sull’uso strumentale dell’FBI e di altre organizzazioni governative (presumibilmente la CIA) contro il popolo americano.
3. I progetti di legge presentati al Congresso devono essere unici, non potranno raggruppati in decreti omnibus e dovranno indicare i relativi stanziamenti, e con un periodo minimo di 72 ore per leggerli.
4. Saranno implementate nuove diposizioni contro l’immigrazione clandestina, presentando al Congresso il cosiddetto Texas Border Plan, al fine di “completare l’infrastruttura dei confini”, “fissare i criteri di applicazione delle leggi alla frontiere”, “Far rispettare le nostre leggi all’interno del Paese” e ‘Prendere di mira i cartelli e le organizzazioni criminali'”.
5. I mandati per le vaccinazioni anti COVID saranno terminati così come tutti i relativi finanziamenti.
6. Il Senato verrà vincolato ad adottare le misure necessarie per concludere aumenti del tetto del debito.
Dunque McCarthy avrà le mani legate e alcune novità sono davvero sensazionali. La Commissione di inchiesta sull’FBI e sulla CIA è di un’importanza colossale, la fine delle politiche Covid è un colpo alle lobby facenti capo a Fauci e alla grande industria farmaceutica, la fine dei decreti omnibus è un modo per limitare l’influenza di tutte lobby e all’establishment, che con quei decreti faceva passare qualunque provvedimento sottraendolo allo scrutinio del Parlamento.
Ovvero è un tentativo di rendere nuovamente visibile e verificabile quel Sistema (in)visibile che ha eroso fino a trasfigurare le democrazie occidentali, a cominciare ovviamente da quella americana. E sebbene sia presto per esultare (l’establishment farà di tutto per far deragliare l’accordo) la novità non può che essere salutata con gioia. Non è questa l’America che ci piace?
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Fonte originaria: https://lnkd.in/dZF5pgJs
