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di Debora Billi
Sono in vena di segnalazioni. Se siete stufi di leggere noiose e prolisse spiegazioni finanziarie sulla situazione della Grecia, e volete invece sapere cosa tocca in realtà al cittadino greco nella vita quotidiana, leggetevi questo. E” assolutamente scioccante.
Qualche estratto:
– Riduzione degli stipendi e delle pensioni fino al 30 per cento.
– Taglio dello stipendio minimo a 600 euro.
– Drastico aumento dei prezzi (gasolio e benzina, 100 per cento; elettricità , riscaldamento, gas, trasporti pubblici, 50 per cento).
– Le coppie con un doppio stipendio (il cui reddito familiare arrivava fino a 4mila euro) si trovano improvvisamente ad avere solo due sussidi di disoccupazione di 400 euro, che per di più cominciano a essere versati con due mesi di ritardo.
-Il record è del ministero della Cultura: molti dipendenti che lavoravano all”Acropoli non sono pagati da 22 mesi. E quando hanno occupato l”Acropoli per manifestare (pacificamente), sono stati subito caricati e gassati dalla polizia.
-Intanto le banche continueranno a incassare alti interessi fino all”eventuale bancarotta.
– Si continuano a inventare nuove tasse. Adesso per sporgere denuncia alla polizia bisogna pagare 150 euro sull”unghia.
– Tutte le università sono di fatto paralizzate fino alla fine dell”anno. Molti studenti non possono né presentare la loro tesi né sostenere gli esami.
– Chi lavora lo fa per uno stipendio da fame e a nero (senza alcuna forma di previdenza sociale): 35 euro per dieci ore di lavoro al giorno, nel settore della ristorazione.
Eccetera eccetera.
Tratto da: crisis.blogosfere.it
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