‘
di Marino Badiale.
In effetti è vero – come dice Costanzo Preve in un suo articolo – che auspico la decrescita. Non capisco, leggendo il suo articolo, per quale motivo la decrescita costituirebbe una fuga in avanti, quando invece è una necessità impellente. Preve non lo spiega: pazienza, ci terremo il dubbio. Per quanto riguarda il mio ruolo nel convegno convocato a Chianciano per il 22 e 23 ottobre 2011 , è semplice: sono stato invitato ad un incontro sui temi più importanti del momento: il debito e l”euro, e vado a discuterne con chi è interessato. Preve ritiene che l”incontro di ottobre sarà un fallimento,
a causa della diversità di posizioni ed obiettivi dei relatori, alcuni dei quali (non tutti) vengono dal mondo dell”estrema sinistra.
Â
Può darsi che Preve abbia ragione, e che l”incontro di ottobre non produca nulla di duraturo. Ma qual è l”alternativa praticabile, qui ed ora?
Â
Sembra di capire che secondo Preve si dovrebbero incontrare solo coloro che già vogliono la deglobalizzazione (e il rifiuto del debito, e l”uscita dall”euro), che abbiano già abbandonato i vessilli della sinistra, e che non si siano fatti affascinare dalla “fuga in avanti” della decrescita.
Â
Cioè sostanzialmente il gruppo degli invitati si ridurrebbe ad una persona: Costanzo Preve.
Â
Si tratta di un atteggiamento che tradisce l”incapacita di capire cosa sia un impegno politico reale. E” un limite tipico del mondo dell”estrema sinistra, ed è strano ritrovarlo in Preve, che ha da tempo abbandonato quel mondo.
‘