‘
«Qualunque giudizio si dia del bolscevismo, è certo che la rivoluzione russa è uno dei grandi avvenimenti della storia dell”umanità e che la conquista del potere da parte dei bolscevichi è un fatto d”importanza mondiale. Come gli storici si sforzano di ricostruire nei suoi più piccoli particolari la storia della Comune di Parigi, così essi desiderano sapere ciò che è accaduto a Pietrogrado nel novembre 1917, lo stato d”animo del popolo, la fisionomia dei suoi capi, le loro parole, i loro atti. Ho scritto questo libro pensando ad essi.»
(John Reed, I dieci giorni che sconvolsero il mondo).
di Piero Pagliani – Megachip.
Comunque sia andata, la Rivoluzione d”Ottobre andava fatta. Se non altro per 9.150.000 ragioni:Â ovvero per i 1.700.000 morti, i 4.950.000 feriti e i 2.500.000 dispersi o prigionieri, militari e civili, fatti fino a quel momento in Russia dal primo macello interimperialistico.
Lenin tirò fuori la Russia da quel massacro e instaurò il primo governo delle classi subalterne che ci sia mai stato al mondo. Non andò come lui e i Bolscevichi volevano e speravano. Lo sappiamo, ma quasi nulla va come i grandi protagonisti vogliono e sperano. Specialmente i migliori desideri. Dobbiamo capirne i motivi. Ma dobbiamo anche sottrarci dalle valutazioni reazionarie e superficiali degli apologeti di un sistema che in trent”anni fece decine di milioni di morti a causa dei loro ignobili giochi di potere.
E pur non essendo stata l”URSS la patria del socialismo che era stato sognato, nonostante tutti i suoi difetti e anche i suoi indubitabili orrori (che tuttavia non penso siano stati quelli propagandati dalla reazione, nota per impacchettare menzogne a ritmo continuo) cosa è successo dopo la sua caduta – ovvero l”inizio della III Guerra Mondiale, una guerra unilaterale che ha già fatto milioni di morti e ora è diventata un ignobile tirassegno fatto comodamente seduti su una sedia col joystick che comanda il drone e disumanizza tanto le vittime che i carnefici – mostra palmarmente che il mondo senza Unione Sovietica è peggiore del mondo con Unione Sovietica.
Ma io non ho intenzione di onorare il ruolo oggettivo di una Potenza. Quello semmai si usa, non si onora. Voglio invece onorare gli ideali che nel novembre del 1917 hanno mosso migliaia, milioni di uomini e donne alla ricerca di un”uscita dagli orrori che essi allora vivevano, nel segno della libertà , dell”uguaglianza e della fraternità internazionale.
‘