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di Marco Bersani*
Dicci piuttosto se quando arriveremo troveremo le porte aperte o protette dalle guardie …
Fra poco più di un mese tappezzerai con la tua faccia ammiccante i muri della città . Non farlo.
Mandaci piuttosto una registrazione audio con i battiti del tuo cuore, l”attività del tuo cervello e i brontolii del tuo stomaco.
Dirai che sarai sobrio. Non farlo.
Lo consideriamo un pre-requisito, a patto che non chiami sobrietà la glaciale, cinica e feroce esecuzione della volontà dei mercati contro i diritti delle persone (Monti docet).
Dicci piuttosto se ami la vita.
Dirai che ti vuoi mettere al servizio della città . Non farlo.
Dicci piuttosto se al termine del tuo mandato tornerai al tuo lavoro o ti infilerai in qualsivoglia Consiglio di Amministrazione di qualsivoglia SpA.
Dirai che sarai il sindaco di tutti. Non farlo.
Perché non siamo tutti uguali. Le città e i territori sono oggi ostaggio dei poteri forti della proprietà fondiaria e immobiliare, delle banche e della finanza e i cittadini ne subiscono le conseguenze.
Dicci piuttosto da che parte stai.
Dirai che l”acqua è un bene comune. Non farlo.
Dicci piuttosto entro quanto tempo rispetterai il voto referendario della maggioranza assoluta dei cittadini.
Dirai che cambierà la politica del territorio, dei rifiuti, dell”energia e dei trasporti. Non farlo.
Dicci piuttosto quando, dove, come e in quanti prenderemo le decisioni al riguardo.
Dirai che realizzerai grandi opere per dare impulso all”economia, ma che saranno compatibili con l”ambiente. Non farlo.
L”unica compatibilità con l”ambiente è non fare le grandi opere.
Dicci piuttosto se per te è vero che l”economia è la cura della “casa” e la “casa” ha bisogno di manutenzione costante del territorio e delle reti, di prevenzione idrogeologica, di restauro dei centri storici, di servizi di qualità , tutti interventi che producono lavoro fisso e non noioso.
Dirai che darai impulso ai servizi e ne realizzerai di nuovi. Non farlo.
Chiedici piuttosto di cosa abbiamo bisogno e come pensiamo debba essere progettato e realizzato.
Dirai che lavorerai per garantire sicurezza. Non farlo.
Dicci piuttosto se per sicurezza intendi diritti per tutti o l”ennesimo carnevale di ordinanze sui comportamenti individuali e collettivi.
Farai molte promesse, sapendo già che una volta eletto non potrai rispettarle, perché il Comune è indebitato e le casse sono vuote. Non farle.
Dicci piuttosto che passerai l”intero tuo mandato a non pagare il debito illegittimo, a lottare per l”uscita dal patto di stabilità di tutte le spese per i servizi pubblici locali e per il welfare comunale, a chiedere una nuova fiscalità generale e la ripubblcizzazione della Cassa Depositi e Prestiti.
Dirai che fornirai prodotti. Non farlo.
Dicci piuttosto se innescherai processi.
Dirai che promuoverai la partecipazione. Non farlo.
Dicci piuttosto se quando arriveremo troveremo le porte aperte o protette dalle guardie.
*Dirigente di Attac Italia, è stato uno dei principali animatori del Comitato Promotore del Referendum “2 Sì per l”Acqua Bene Comune” (12 e 13 giugno 2011). Oggi è in prima linea nel sostenere la Campagna di “obbedienza civile” promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l”Acqua.
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