Gli USA approvano apertamente il Caos di Hong Kong che hanno creato | Megachip
Top

Gli USA approvano apertamente il Caos di Hong Kong che hanno creato

'Vi riveliamo la profonda rete finanziaria, politica e mediatica gestita dal Dipartimento di Stato USA che sta dietro l''organizzazione delle proteste di Hong Kong'

Gli USA approvano apertamente il Caos di Hong Kong che hanno creato
Preroll

Redazione Modifica articolo

2 Ottobre 2014 - 21.27


ATF

di Tony Cartalucci.

La protesta
di Hong Kong, nota come “Occupy Central”, continua a
destabilizzare la piccola isola della Cina meridionale, perla dell”impero
coloniale britannico fino al 1997 e centro di interessi finanziari a livello
mondiale. Dopo il ritorno del territorio alla Cina, tali interessi sono stati
funzionali al tentativo di sottrarre l”isola alla sfera di influenza di Pechino
e di usarla come innesco per
destabilizzare l’intera Cina continentale
.

Gli USA adesso sostengono
apertamente il caos nelle strade di Hong Kong, questo dopo aver
condannato le proteste in stile “occupy” tenutesi a Bangkok all’inizio
dell’anno
. La differenza sta nel fatto che in Tailandia le proteste
cercano di sloggiare un vassallo degli USA, mentre quelle di Hong Kong cercano
di metterne uno al potere.

Dietro
la protesta, camuffata da “movimento pro-democratico” in cerca di “democrazia
compiuta” e “suffragio universale”, vi è una profonda e insidiosa rete
finanziaria, politica e mediatica al cui interno spicca il Dipartimento di
Stato americano con le sue succursali “National Endowment for Democracy”
(NED) e “National Democratic Institute” (NDI).

Gli
Stati Uniti hanno assunto una posizione di netto sostegno al caos che hanno
orchestrato e di aperto appoggio a “Occupy Central”. Nel suo
articolo “White
House Shows Support For Aspirations Of Hong Kong People
,” (“La Casa
Bianca mostra sostegno alle aspirazioni degli abitanti di Hong Kong”, ndt), la Reuters cita il
portavoce della Casa Bianca Josh Earnest:

      
“La Casa Bianca segue da vicino le
proteste pro-democratiche di Hong Kong e sostiene le aspirazioni della sua
gente”

      
“Gli Stati Uniti appoggiano il
Suffragio Universale di Hong Kong come contemplato dalla Basic Law
(Costituzione) e sostengono le aspirazioni del suo popolo.”  

Il
Dipartimento di Stato americano ha montato e 
dirige “Occupy Central”

I
commenti di Earnest ricalcano alla lettera le richieste dei leader della
protesta e, molto più importante, i piani dell’NDI, emanazione del Dipartimento di Stato USA,
così come evidenziati dalla sua pagina web. Il termine “suffragio universale” e
i riferimenti alla “Basic Law” e alla sua interpretazione di “democrazia
compiuta” sono riportati chiaramente nel sito
web dell’NDI
. Vi si legge
infatti:

      
“La Basic Law promuove una linea
guida di governo in base alla quale gruppi di particolare interesse, o
circoscrizioni funzionali, mantengono metà dei seggi nel Consiglio Legislativo.
Al momento a Hong Kong il presidente è scelto da un comitato selezionato in
modo non democratico. Secondo la Basic Law, comunque, l”obbiettivo finale è il
Suffragio Universale che, per quanto non legalmente definito, per i cittadini
di Hong Kong significa autentica democrazia.”

Per
sostenere questo programma, che essenzialmente impedisce a Pechino di porre il
veto su alcuni candidati aprendo conseguentemente la porta a politici
sponsorizzati, finanziati e diretti dal Dipartimento di Stato americano, l’NDI
elenca una serie di proprie ingerenze nell”isola. Dichiara:

      
“Dal 1997 l’NDI
ha compiuto una serie di missioni a Hong Kong per valutare la situazione della
nuova struttura elettorale (post 1997), lo stato dell”autonomia, della legalità
e delle libertà civili sotto la sovranità cinese, e (per valutare) prospettive
e sfide del processo di democratizzazione.

      
Nel 2005 l’NDI
ha dato vita a un programma semestrale per giovani leader politici focalizzato
sull”addestramento di membri di partiti emergenti o gruppi politici esperti in
politica delle comunicazioni.

      
L’NDI si è anche impegnato
al fine di portare partiti politici, leader governativi e personaggi della
società civile in forum pubblici ove discutere lo sviluppo, il ruolo dei
partiti di Hong Kong e le riforme politiche. Nel 2012, per esempio, una
conferenza del
SynergyNet, un think tank di Hong Kong
sponsorizzato dall’
NDI, ha presentato membri di partiti in
rappresentanza dell”intero spettro ideologico ed esplorato come adottare un
sistema di coalizioni governative in grado di condurre a un processo
legislativo più dinamico.

L’NDI
ammette anche di aver creato, finanziato e sponsorizzato altre organizzazioni
di Hong Kong onde raggiungere gli obiettivi che il Dipartimento di Stato
americano si pone al fine di sovvertire il controllo di Pechino sull”isola:

      
“Nel 2007 l”Istituto, in
collaborazione con il Women”s Political Participation Network
(WPPN) e la Hong Kong Federation of Women”s Centres
(HKFWC), ha lanciato un
programma di partecipazione politica femminile per aumentare la presenza delle
donne in politica ed assicurare che la questione femminile sia presa in
considerazione nel processo politico.

In una pagina a
parte, l’NDI ha poi descritto i programmi
che gestisce con l”università di
Hong Kong per realizzare i suoi progetti:

      
“Il Centre for Comparative and Public Law dell”università di Hong Kong, con
il sostegno dell’
NDI, lavora per amplificare la voce dei
cittadini nei processi di consultazione tramite la creazione del Design Democracy Hong Kong (www.designdemocracy.hk), un originale
e neutrale sito web che offre ai cittadini un luogo ove discutere il futuro
sistema elettorale di Hong Kong.”

I
lettori non dovrebbero provare sorpresa nello scoprire che ogni leader di Occupy
Central sia, o direttamente legato al Dipartimento di Stato americano, NED
e NDI, o coinvolto in una delle sue molte trame.

L”auto
proclamatosi leader di Occupy Central, Benny Tai, è docente di
legge alla sopracitata università di Hong Kong e regolare collaboratore del CCPL
(Centre for Comparative and Public Law)
, il quale è finanziato da NDI.
Nella relazione
2006-2007
era nominato quale membro del consiglio, una posizione che ha
mantenuto almeno fino allo scorso anno. Nella relazione del
biennio 2011-2013
del CCPL, l’NDI è menzionato per aver
finanziato l”organizzazione al fine di “designare e implementare i modelli del
Suffragio Universale del portale online, sito dove il pubblico può discutere e
fornire idee sul metodo di Suffragio Universale più consono a Hong Kong.”

Curiosamente,
nel più recente rapporto del CCPL [2013-2014
(.pdf
)], Tai non è nominato fra i membri del consiglio. È tuttavia
menzionato come partecipante ad almeno tre delle sue conferenze e a capo di
almeno uno dei suoi progetti. In almeno una conferenza ha parlato al fianco di
un altro prominente membro di Occupy Central, Audrey Eu. Il
rapporto annuale 2013-2014 elenca anche l’NDI quale finanziatore del
sito web “Design Democracy Hong Kong” del CCPL.

La
presidente del Civic Party, Audrey Eu Yuet-mee, oltre a parlare
alle cerimonie del CCPL-NDI al fianco di Benny Tai, è ulteriormente
legata al Dipartimento di Stato americano e al suo NDI. Partecipa
regolarmente ai forum sponsorizzati dal NED e dalla sua sussidiaria NDI.
Nel 2009 è stata oratrice di primo piano a un forum
pubblico ospitato da SynergyNet
, anch”esso finanziato
dall’NDI
. Nel 2012 era relatrice all”evento della “giornata
internazionale della donna” del Women”s Centre
,
ospitato dal Hong Kong Council of Women (HKCW),
anch”esso annualmente
finanziato da
ll’NDI
.

Immagine: Martin Lee e Anson Chan pendono
dalle labbra del vicepresidente USA
Joseph Biden a Washington DC
all”inizio di quest”anno. Durante il
loro
viaggio, sia Lee sia Chan avrebbero poi
partecipato a un
colloquio organizzato
dal
NED sul futuro della democrazia” di Hong Kong. Indubbiamente,Occupy
Central” e il sostegno di Washington sono rimasti un argomento
riservato ai momenti a porte chiuse.

Cӏ
poi Martin Lee, presidente fondatore del
Hong Kong
Democrat Party e altro autorevole personaggio
espressosi in sostegno di Occupy Central. Proprio quest”anno Lee
era a Washington
, dove ha incontrato il vice presidente Joe Biden e
la parlamentare Nancy Pelosi, e dove ha preso parte a un dibattito del NED
organizzato espressamente per lui e per il suo programma di democrazia per Hong
Kong. Gli è stata persino dedicata
una pagina del NED
, dopo essere stato insignito
del premio alla democrazia del 1997
. Con lui a Washington c”era
Anson Chan, altra prominente figura che sostiene
le attuali proteste
nelle strade di Hong Kong.

L”agenda
molto impopolare di Occupy Central

Se
“democrazia” implica il concetto di autogoverno, allora un movimento come Occupy
Central, del quale ogni figura prominente riceve sostegno e denaro
dall”estero ed è guidata da un programma straniero, non ha niente a che vedere
con la democrazia, ma piuttosto con l”abuso della stessa mirato a minare il
controllo di Pechino su Hong Kong e ad aprire la porta a candidati che servano
interessi stranieri piuttosto che quelli della Cina e perfino della popolazione
di Hong Kong.

Immagine: Il National Endowment for
Democracy e le sue varie succursali tra cui il National Democratic Institute, sono
sostenuti da immensi interessi delle multinazionali e della finanza che semplicemente
adagiano la loro agenda egemonica dietro la “promozione della democrazia”
e della “liberà” in tutto il mondo. Qui sopra sono rappresentati
sinteticamente gli interessi presenti direttamente presso il consiglio di
amministrazione del NED.

Eloquente
al riguardo è stato l”illegale referendum “Occupy Central” di
inizio anno, indetto nel tentativo di giustificare l”imminente pianificazione
del caos nelle strade di Hong Kong. Pur essendo incentrato sull”obiettivo del
Dipartimento di Stato americano di attuare il Suffragio Universale, il
referendum ha in realtà registrato la partecipazione di un solo quinto
dell”elettorato, laddove ai partecipanti non è stata fornita alternativa alcuna
a un”organizzazione sponsorizzata dagli Stati Uniti e alle sue proposte di
delegittimare Pechino.

Nel
suo articolo “Hong
Kong democracy ”referendum” draws nearly 800,000
,” (“Il Referendum
sulla Democrazia di Hong Kong attrae quasi ottocentomila”, ndt),  la BBC riporta
che:

      
“Un totale di 792.808 votanti hanno
partecipato a un referendum non ufficiale sul suffragio universale a Hong Kong.

       Il
sondaggio è stato organizzato dal gruppo Occupy
Central

      
Gli organizzatori vogliono che i
cittadini siano in grado di eleggere i leader di Hong Kong. ma per il Governo
il voto non ha valore legale.

      
Circa il 42% dei votanti ha
sostenuto una proposta che consenta al pubblico, a un comitato di nomina e ai
partiti politici di eleggere i candidati per posizioni chiave.

Per
essere un movimento di protesta che sostiene di aspirare alla democrazia,
intesa come (rispetto del) volere del popolo, (il gruppo) ha un programma
impopolare, chiaramente rifiutato a stragrande maggioranza dagli abitanti di
Hong Kong, che sconvolge il settore vitale dell”isola e ne tiene la sua
popolazione in ostaggio. Tutto ciò è orchestrato e sponsorizzato dagli Stati
Uniti, dal suo Dipartimento di Stato e dalla sua rete di sovversione planetaria
che opera sotto il patrocinio di NED e della sua sussidiaria NDI.

Laddove
i media occidentali indicano nell”ordine di “migliaia” la portata del sostegno
a Occupy Central, il referendum illegale dimostra invece che la
protesta non gode del sostegno della popolazione e che il suo programma non è
condiviso né dai cittadini di Hong Kong né da quelli della Cina continentale.

Esporre
la natura insidiosa, falsa ed eterodiretta di Occupy Central è
importante. Ma lo è anche esaminare obbiettivamente ogni protesta scoppiata nel
mondo. La superficialità non può essere il metro usato per collegare un
movimento a un altro o un singolo gruppo a specifici interessi occulti. Bisogna
piuttosto identificare e fornire un profilo dei leader, seguire le tracce del
denaro, evidenziare le reali motivazioni e documentare i collegamenti con
specifici interessi interni o esterni ai confini della nazione nella quale è
esplosa la rivolta. 

Solo
così movimenti quali Occupy Central possono essere esposti,
smorzati e disinnescati prima che il caos e la distruzione provocata in luoghi
quali il Medio Oriente e l”Ucraina dalle politiche destabilizzanti sostenute
dagli Stati Uniti si propaghi anche a Hong Kong.

Traduzione
per Megachip a cura di Germana Leoni.

[GotoHome_Torna alla Home Page]

Native

Articoli correlati