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di Miguel Martinez.
Negli stessi giorni dell’attentato di Parigi, come abbiamo visto, è stato segnalato l’inizio della disintegrazione irreversibile di un ghiacciaio groenlandese talmente grande, da innalzare, certo in tempi lunghi, il livello globale del mare di mezzo metro.
In un luogo apparentemente lontano:
“In breve, l’Egitto sembra diventare più caldo ogni anno. Nel 2010, i dati dell’Autorità Meteorologica Egiziana segnalarono che i cinque anni più caldi di tutta la storia registrata dell’Egitto avevano avuto luogo dal 2000 in poi. I dati indicarono anche che le ondate di caldo stavano diventando più fequenti e prolungati. Lo studio mostrò che tra il 2001 e il 2010, Aswan registrava più di 100 giornate di caldo intenso, mentre negli anni Settanta, la cifra era vicino a 40.â€
Spostiamoci ancora, nel Mali, nelle terre del nord, abitate dai Tamacheq: pastori Tuareg che arrotondavano con un’agricoltura marginale.
Da trent’anni, le piogge sono diventate sempre più irregolari e le riserve sotterranee di acqua sono diventate inaccessibili, mentre il deserto avanza verso sud all’incredibile velocità di 48 chilometri l’anno.
I Tamacheq si sono ridotti a cercare di sopravvivere come potevano emigrando in città già poverissime; mentre chi è rimasto nei villaggi si è trovato al centro di una delle grandi rotte migratorie verso l’Europa, con le conseguenti possibilità di rapido arricchimento, ma unicamente attraverso la violenza: è la vita dei Signori del Passo.
L’attacco occidentale (e soprattutto francese) alla Libia nel 2011, ha portato all’espulsione in massa degli immigrati africani, tra cui molti Tuareg; i quali insorsero in una rivolta che dura ancora oggi, e che è passata pian piano dal semplice indipendentismo al jihadismo, con una dichiarazione di fedeltà ad al-Qaida (ma non all’Isis).
Negli stessi giorni (2011), i migranti che gli amici di Bernard-Henry Lévy hanno cacciato dalla Libia si ammucchiano alla frontiera con la Tunisia
La Francia interviene militarmente contro i Tuareg dal gennaio del 2013 – soprattutto con bombardamenti aerei – affiancata da soldati della Nigeria, del Senegal, del Niger, della Burkina Faso, del Benin, della Guinea, del Ghana, della Liberia e della Sierra Leone.
Quattro giorni dopo l’inizio dei bombardamenti, Hollande e Fabius si sono recati ad Abu Dhabi e Dubai, per vendere i jet Rafale mentre dimostravano dal vivo la loro efficacia: “hanno colpito tutti i loro bersagli!†gongolava il presidente, davanti agli affascinati acquirenti.
Pochi giorni dopo, l’India acquistò 24 aerei Rafale.
Nel Mali, il 68% della popolazione non ha accesso a servizi sanitari, l’acqua – già di difficile reperimento – è spesso inquinata: l’80% delle malattie nel Mali è dovuto alla scarsa qualità dell’acqua.
Ma bisogna dire che la qualità dell’acqua in Mali a volte è splendida.
Come nell’Hotel Radisson di Bamako (assurto recentemente a una discreta notorietà ) dove – spendendo in una notte quanto guadagna in un anno il maliano medio [1] – si ha la possibilità di godere di questa bellissima piscina.
Nota:
[1] I dati sono piuttosto confusi. Ovviamente sui siti per turisti, le prenotazioni all’Hotel Radissono sono momentaneamente sospese, ma dai commenti sembra che una stanza costi sui 200 dollari a notte o più; mentre le cifre che abbiamo trovato per il reddito medio dei maliani variano tra i 200 e i 300 dollari.