‘di Pier Francesco De Iulio
All”indomani dell”abbattimento da parte turca del jet russo sui cieli mediorientali (scrivo così affinché ognuno possa continuare a pensare quello che vuole dei tracciati e degli sconfinamenti, di cui non avremo probabilmente mai certezza), è andato in scena quello che non esito a chiamare lo psicodramma Erdogan.
Tra accuse, ritrattazioni, provocazioni, inviti a non prendersela troppo (non vogliamo l”escalation militare!), assicurazioni che la Russia è un partner strategico (ma i cieli sono i miei e se ci passi sopra anche solo 15 secondi ti abbatto), ecc. ecc., Recep Tayyip Erdogan ha inanellato, in meno di tre giorni, una serie di macchiette che in confronto Crozza è un dilettante.
Il fatto è che questo signore – a differenza di chi fa il cabaret per vivere – è il Presidente della Turchia. E agisce con grande influenza in un teatro di guerra in cui anche i nostri lungimiranti governanti ci hanno coinvolto, e ci coinvolgeranno probabilmente sempre di più (in operazioni doverosamente NATO, ci mancherebbe).
Recentissimo ultimo atto dello psicodramma, [url”l”intervista rilasciata ieri da Erdogan a France 24″]http://www.france24.com/en/20151126-exclusive-interview-erdogan-turkey-russian-putin-jet-syria-islamic-state[/url]. Seguiamo da vicino quest”uomo e traiamone tutti le conclusioni.
(27 novembre 2015) [url”Torna alla Home page”]http://megachip.globalist.es/[/url]‘