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di Giuseppe Masala.
Ricapitoliamo:
Lapo Elkann, rampollo della Casata Fiat, deve solidarizzare con il suo operaio omosessuale sfruttato e in cassa integrazione. Il primo gozzoviglia a cocaina a New York spendendo decine di migliaia di dollari in una notte brava, l”altro deve tirare a campare con le 900 euro che gli passa l”INPS di Cassa integrazione. Ma i due sono fratelli in nome della comune gayezza.
I due oppressi – il miliardario viziato e il cassintegrato affamato – devono andare contro a chi li opprime. Per esempio un altro cassintegrato Fiat, maschio, bianco e colpevole di eterosessualità . Perfetto.
Marina Berlusconi, rampolla della casata Fininvest, deve solidarizzare con una ragazza assunta a Mediaset con un contratto da precaria dopo sei mesi in prova a zero euro con un contratto di stage. Sei mesi in cui campava facendosi spedire i soldi dalla nonna pensionata che ha dato fondo a quanto aveva risparmiato per pagarsi il funerale. Però – la rampolla e la stagista – devono solidarizzare in nome della sorellanza combattendo contro il comune oppressore: per esempio quel maschio, bianco ed eterosessuale assunto pure lui con contratto da precario dopo sei mesi di stage a zero euro in Mediaset.
Tutto straordinariamente logico. Tutto perfetto in un mondo dove la verità non esiste (neanche come punto ideale di arrivo di un percorso di ragionamento) ma è un mero costrutto sociale che può essere smontato e rimontato a piacimento.
Nel frattempo i soloni che propagandano queste stupende idee si incontrano nei loro salotti bene di Roma e Milano, cantano Bandiera rossa ricordando i bei tempi in cui facevano “le lotte” nel ”68 e nel ”77 (leggere la poesia sui fatti di Valle Giulia di Pasolini a tale proposito) e in cui militavano nelle varie Lotta Continua e Autonomia Operaia. Ogni tanto parlano di progetti culturali con buona paga statale come consulenti e per schiarirsi la voce si fanno portare lo champagnino dalla “sguattera guatemalteca” (cit. la ex Ministra della Casata Guidi) ossequiante… infine progettano con la loro compagna o compagno di andare in USA per farsi un figlio o figlia con l”affitto di un utero di una animala-incubatrice del terzo mondo e con l”ovulo di una svedese (il loro pargolo deve essere perfettamente ariano: alto, bello, biondo, intelligente e con il patrimonio genetico giusto così come precettato dal nazista Alfred Rosenberg. Ma loro a parole sono antinazisti, sia chiaro.
Poi tra le parole e i fatti lo spread può essere più alto di quello tra un bond della Repubblica Centroafricana e quello della Repubblica Federale Tedesca). Ovviamente il pargolo nascerà in USA per poter avere il tanto agognato Passaporto Imperiale. Nella vita, sai non si sa mai.
Chi si azzarda a dire una parola su tutto questo viene colpito da qualche scomunica o qualche fatwa che accusa implacabilmente di fascismo o almeno di rossobrunismo. Quelli dotati di un qualche senso della misura si accontenteranno di dire che “Marx è passato e inapplicabile”.
Una prece, sipario.
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