di Pierluigi Fagan
La dipendenza dal percorso (path dependence) spiega come l’insieme delle decisioni che si affrontano per ogni data circostanza è limitato dalle decisioni prese nel passato o dagli eventi che si sono verificati, anche se le circostanze passate potrebbero non essere più rilevanti. Ciò porta a ritenere decisive le prime decisioni che si prendono, le famose “condizioni iniziali”. Noi siamo alle condizioni iniziali di quando “il vecchio muore ed il nuovo stenta a nascere”, definizione di “crisi” data da A. Gramsci. Tutti coloro che hanno speranze nel nuovo, vigilino affinché possa nascere bene altrimenti o morirà prematuro o nascerà un mostro.
1) Alcuni hanno avanzato una interpretazione geopolitica del momento europeo. In breve, gli anglosassoni starebbero spingendo per la frantumazione dell’UE per annettersi gli euro-occidentali (tra cui Francia ed Italia), dividendoli dalla Germania data per ormai convergente con l’asse russo-cinese. Tralascio prove a supporto che pure sono abbondanti perché seguiamo la linea complessa di mettere quanti più fattori sul tavolo e quindi la sintesi taglia l’argomentazione. Concordo del tutto con queste ipotesi, l’ho scritto nel mio libro più di un anno fa, questa strategia esiste, era logica a priori, è confermata a posteriori. Abbiamo consapevolezza di ciò?
2) Mattarella ha ragione, formanlmente dovendo proteggere l’interesse nazionale e non avendo le due forze politiche candidate al governo espresso chiaramente la volontà di condurre la battaglia finale sull’euro-EU in campagna elettorale, non esiste un mandato democratico consapevole a riguardo. Se non c’è un mandato chiaro, l’interesse nazionale va interpretato ed oggettivamente, l’interpretazione non può che essere quella di richiedere di emendare Savona.
3) Savona è una persona seria, più un tecnico che un politico nel senso che il politico e il leone da tastiera può berciare quanto vuole contro l’UE e l’euro senza poi far nulla di concreto a riguardo. Savona invece sa quello che qualsiasi persona concreta sa ovvero che una trattativa si basa su rapporti di forza che nella fattispecie significa dotarsi del piano B senza il quale “battere i pugni sul tavolo” è una espressione narrativa che non ha alcuna conseguenza pratica. “Parla gentilmente e portati un grosso bastone” diceva Theodore Roosevelt, il piano B è il grosso bastone (equivale al missile nucleare di Kim Jong un).
4) Purtroppo, dotarsi apertamente di un Piano B, comunica una volontà concreta che per chi ti presta i soldi, significa rischio. I rischi si corrono ma oltre un certo punto non si corrono più e quindi si mandano deserte le aste su i titoli pubblici per cui devi aumentare i tassi di rendimento (spread). Se stamane avessimo avuto il governo e Savona, da oggi a sei mesi (tempo minimo per una trattativa con la Germania che tanto sappiamo tutti come sarebbe finita poiché ci è nota la complessità della faccenda euro-EU, la sua storia, la sua genesi, le ragioni profonde anche di tipo geopolitico che vi sono connesse, oltre la mentalità tedesca e quello che hanno scritto nella loro di Costituzione dal ’49), quanti miliardi si sarebbero bruciati? Come avrebbe reagito il Paese? Quanta gente, messa davanti all’aperto conflitto d’interesse tra i propri risparmi e la volontà politica, ci saremmo persi per strada? Quando il disordine avrebbe raggiunto il culmine, l’isteria popolare di “ordine” ordine! ordine!” a chi sarebbe stata rivolta? Con quale mandato? Come lo sappiamo noi come sarebbe andata a finire lo sanno anche i mercati quindi inutile stupirsi e far le vergini delle rocce.
5) Queste sono cose tutte note a chi studia e dibatte il problema dell’euro da anni. Se pure a qualcuno non era chiaro il problema, quello che avvenne in Grecia tre anni fa avrebbe dovuto insegnare qualcosa. Le chiacchiere sono una cosa, la realtà un’altra se si vuole davvero cambiare una condizione tocca collegare le une all’altra. Come faceva Tsipras sbeffeggiato dai curvaioli anti-euro a tornare alla dracma quando Putin e Xi Jinping gli dissero di arrangiarsi da solo ed Obama gli ricordò al telefono che la Grecia faceva parte della NATO?
6) In passato, ho avanzato l’ipotesi euro-mediterranea proprio per minimizzare il rischio di una uscita solitaria sicuramente ingestibile sul piano pratico-politico-sociale ed economico. Erdogan minaccia di mandare truppe a Gaza e sembra voler secessionare silenziosamente dalla NATO? Date una letta a cosa sta succedendo alla lira turca in queste ore. Chi sta vendendo a piene mani lire turche su i mercati in queste ore? A quel punto come voteranno i turchi il prossimo mese?
7) Se io ragionevolmente chiedo di non mettere Savona ma chiunque altro pare a voi e stante che senza sbandierarlo ai quattro venti avreste potuto comunque fare tutto quello che volevate fare (quindi preparare un piano B sottotraccia) e tu insisti e mandi a monte un intero governo e piano di decine e decine di pagine per interventi (tutti assieme irrealizzabili) dal costo di decine e decine di miliardi, cosa debbo pensare?
8) Cosa debbo pensare a fronte di tutto ciò del fatto che Giorgia Meloni insorge chiedendo l’impeachment del Presidente e con lei il M5S? Cos’è la democrazia per il M5S che presenta una ipotesi di governo alle elezioni con un economista della Normale di Pisa, che affermava di essere un keynesiano-schumpeteriano corretto con cultura dei sistemi complessi che aveva in programma la realizzazione della spending review di Cottarelli per poi fare un governo con un allievo di Guido Carli che vuole rifare l’IRI e re-industrializzare l’Italia, con piano B e tutto ciò che ne consegue?
9) Se alla fine la questione era non governare ed andare a nuove elezioni, che pure realisticamente ci sta come ragionamento, urlare all’impeachment fa parte del gioco? Che stile di gioco è? Non è che l’avanguardia leninista che si convince ineluttabilmente di sapere cose che noi umani non possiamo comprendere, si sta trasformando nella più classica élite che lo fa “per il nostro bene”? Se si era leninisti, perché dirsi democratici? Cosa significa “democrazia” nella cultura “populista”?
10) Non illudetevi, ormai il “rischio Italia” è sul tavolo. In che condizioni di spread andremo a votare, quando andremo a votare?
Rimango maieutico verso il nuovo (Socrate era figlio di una ostetrica), ma invito a vigilare sulle condizioni del parto. Gatta frettolosa fa i gattini ciechi.
(28 maggio 2018)
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