di Pino Cabras.
Tele Netanyahu è sempre in onda in Italia: completa disonestà intellettuale, rinuncia a qualsiasi ruolo critico della professione giornalistica, incapacità (voluta) di centrare la vera notizia. E la vera notizia è che il discorso di Netanyahu al Congresso USA è stato una miniera di bugie sfrontate che non reggerebbero un minuto allo scrutinio di una redazione desiderosa di scoop. Su tutte, la dichiarazione che a Rafah l’esercito israeliano non avrebbe ucciso nemmeno un civile. Avrebbero mille modi di sbucciare come una banana la ributtante e dannosa propaganda del funesto tiranno israeliano. Invece la rilanciano acriticamente, come se niente fosse.
Così come rilanciano acriticamente le veline di CIA e Mossad sul fatto che “alle Olimpiadi gli iraniani progettano attentati”. Neanche un ragionamento sull’assoluta implausibilità di una simile intenzione da parte dell’Iran. Ecco cosa sono queste testate: cassa di risonanza per gli specialisti della strategia della tensione, esecutori senza dignità di ordini provenienti dalle vere fabbriche delle vere “fake news”. Solo che aggiungono il sussiego dei detentori di un’informazione “attendibile” e “prestigiosa”.
Mattarella fa appelli alla libertà di informazione, ma al pari di tante altre volte ciò suona come un appello retorico e senza sostanza. Il Capo dello Stato ancora una volta non tocca i punti più critici di un’informazione che si sta dotando di nuovi sofisticati strumenti di censura digitale.
In questo contesto stride maggiormente l’ennesima censura a carico di Visione TV, che per una settimana non potrà pubblicare nuovi contenuti sul suo canale YouTube, la piattaforma che usa i soliti pretesti per sanzionare il pensiero divergente. In questi giorni converrà iscriversi al secondo canale di Visione TV (https://www.youtube.com/channel/UCJKzgVZ_cIp7rJ9PcaCKmig) e soprattutto converrà sostenerla con donazioni (https://visionetv.it/donazione/).
I padroni dell’informazione dominante non ci regalano nulla, solo ombre e inganni. Dobbiamo cavarcela continuando a costruire un ecosistema informativo libero e indipendente.