ATF
‘
Vi proponiamo due interventi di Giulietto
Chiesa in merito alla crisi che si determinerebbe nell”Unione europea con
l”eventuale uscita della Gran Bretagna. Il primo intervento è un”intervista
concessa da Chiesa a intelligonews.it,
il secondo è un botta e risposta con un lettore su Facebook. Buona lettura.
Chiesa in merito alla crisi che si determinerebbe nell”Unione europea con
l”eventuale uscita della Gran Bretagna. Il primo intervento è un”intervista
concessa da Chiesa a intelligonews.it,
il secondo è un botta e risposta con un lettore su Facebook. Buona lettura.
BREXIT, G. CHIESA: “GB FUORI DA UE È CERTIFICATO DI MORTE. COL SECOLO AMERICANO ADDIO PACE MONDIALEâ€
Intervista a Giulietto Chiesa a cura di Lucia Bigozzi.
da intelligonews.it.
“La Gran Bretagna che esce dall’Europa è il certificato di morte dell’Europaâ€. Giulietto Chiesa, giornalista e scrittore, come al solito non ci gira troppo intorno e nella conversazione con Intelligonews argomenta il ragionamento focalizzando tre nodi strategici per lo scenario europeo ma anche mondiale: il caso Austria sul blocco delle frontiere e mezza Europa che “non ha altra idea in testa che chiuderleâ€, Brexit, la Grecia. Con in mezzo un paio di domande per Renzi. E non solo…
L’Austria chiude le frontiere: Europa in pezzi? Renzi oggi dice di non essere così tanto ottimista. Fa bene a non esserlo?
«Fa bene a non esserlo. L’Europa sta crollando un pezzo alla volta. A Renzi direi che invece che essere ottimista o pessimista, dovrebbe chiedersi come mai si è arrivati a questo punto, nel pieno silenzio dell’Italia che finora non ha aperto bocca».
Se l’Austria blocca le frontiere cosa succede?
«Se fosse solo l’Austria… Il problema è che mezza Europa o tre quarti di Europa, non ha altra idea in testa che chiudere le frontiere. Dunque il problema in generale è di un’Europa che non ha idee comuni sulla sua collocazione mondiale. C’è qualcuno che pensa che l’Europa debba essere solo una colonia degli Stati Uniti, come le tre Repubbliche Baltiche e la Polonia, la stessa Gran Bretagna. E c’è qualcuno che pensa che l’Europa abbia qualcosa da dire nel mondo ma – sempre che esista – non si fa sentire. Faccio un esempio: la questione delle sanzioni alla Russia. Chi è che ha imposto a Renzi le sanzioni? La questione dell’Ucraina e della Crimea sono pure fandonie: la Russia non ha invaso l’Ucraina e non ha annesso la Crimea. Se Renzi crede a questo, vuol dire che ha pessime informazioni oppure che lui stesso non sa cosa succede».
Se cade l’Europa, c’è chi come l’economista Sapelli ipotizza una leadership mondiale. E’ la soluzione?
«No, non è la soluzione. Anche perché non si può fare una nuova leadership mondiale senza un accordo mondiale. Mi spiace per Sapelli ma bisogna sapere che il mondo è plurale e ho per lui una domanda: chi è che mette insieme i protagonisti del mondo per costruire una nuova leadership condivisa? Non c’è nessuno che vuole questa cosa perché in Occidente non c’è nessuno che voglia affrontare il problema di una nuova leadership riconosciuta e concordata. Invece, c’è quello che io chiamo l’impero degli Usa con i suoi vassalli europei, che vuole il dominio e questo non è più possibile. Il punto è che l’Occidente vuole il dominio del mondo e ripete che il ventunesimo secolo sarà il secolo americano: lo considero una dichiarazione di guerra a miliardi di persone. Rivolgo a Renzi un’altra domanda…».
Quale?
«Ma lui è proprio convinto che il ventunesimo secolo è quello americano? Se ne è convinto, allora addio a Renzi e addio alla pace mondiale. Se invece, non è convinto, allora sarebbe bene facesse sentire la sua voce e come amico degli Stati Uniti dovrebbe andare in America e dire loro: cari amici, noi non siamo d’accordo con voi, la vostra linea è sbagliata, irrealistica e pericolosa, e noi non vi seguiremo su questa linea. Ecco cosa dovrebbe fare il capo di una nazione responsabile, nei confronti dei nostri amici americani».
In tutto questo i diritti sociali diminuiscono. Come ribaltare il tavolo ed è possibile?
«Io credo sia possibile ma dipende dalla volontà della gente. Rispondo citando ciò che ho visto alla tv pubblica italiana l’altra sera in un talk: ho sentito la Fornero strillare che gli italiani devono abbandonare l’idea dei diritti acquisiti. Considero questa affermazione una ignominia perché la signora Fornero ha gridato che loro, i padroni, non vogliono abbandonare i propri diritti acquisiti e pretendono che 60 milioni di italiani, cioè la povera gente, accettino i loro diritti acquisti mentre noi dovremmo rinunciare ai nostri, dopochè paghiamo le tasse per avere servizi e ci siamo già pagati la nostra pensione. Sì, è possibile uscirne sconfiggendo le banche che hanno in mano tutto il nostro destino. Noi stiamo regalando, ad esempio, alle banche europee per decisione del governatore della Bce 60 miliardi di euro all’anno; in più diamo a quello che considero uno Stato ‘canaglia’ come la Turchia, nostro alleato, miliardi di euro per regolare le sue frontiere rispetto all’emergenza profughi. Questo è il quadro dell’Europa, mentre neghiamo alla Grecia che sta andando al disastro totale ed è il nostro futuro, dieci miliardi di euro che risolverebbero i problemi per i prossimi 5-10 anni; oltre a non risolvere i problemi che abbiamo in Italia. Se qualcuno pensa che così l’Europa possa resistere a lungo, si sta facendo solo delle illusioni».
Brexit: come va a finire?
«Ritengo che la Gran Bretagna voterà l’uscita dall’Europa. Ho letto un interessante articolo del New York Times in base al quale l’80 per cento degli elettori conservatori britannici vuole uscire. Se l’80 per cento dei conservatori vuole uscire, ci aggiungiamo quelli che hanno votato per Farage calcolando un 70 per cento in quell’elettorato, oltre a una buona metà dell’elettorato laburista, per ragioni opposte, non vuole restare, mi pare chiaro l’esito finale a meno di un miracolo».
Qual è lo scenario per l’Europa?
«L’Europa perderà definitivamente la faccia. Io apprezzo poco la politica britannica e da sempre; ma la Gran Bretagna che esce dall’Europa è il certificato di morte dell’Europa».
Il ricatto inglese
Fonte: pandoratv.it.
BREXIT EVVIVA!
(Risposta a Rodolfo Trenta)
Gentile Giulietto,
leggo che ritiene una eventuale uscita della Gran Bretagna la morte dell”Europa. Suggerisco che invece si tratti dell”ultima fievole speranza di rompere il fronte atlantico. Per questa ragione escludo che gli Stati Uniti se ne stiano silenziosi a guardare l”uscita. Scommettiamo che inizierà una bella campagna mediatica angloamericana per spaventare l”elettorato inglese e convincerlo a votare?
Stessa cosa vale per l”Est Europa, Polonia su tutti, che guarda alla prospettiva di un”uscita della Gran Bretagna col fumo negli occhi. Saranno i primi ad accettare un”Europa indebolita, ultraformale che permetta agli elettori inglesi di votare per rimanere nell”UE.
Sembra impossibile accordare Francia e Germania, di sicuro è impossibile accordare Francia, Germania e Regno Unito.
Insomma, non crede che il Regno Unito sia un fattore di debolezza strutturale dell”Europa, garante del suo vassallaggio agli Stati Uniti?
Cordialmente,
Rodolfo Trenta
Caro Trenta,
lei non ha le idee chiare. E, per questo, chiarisco. L”Uscita della Gran Bretagna dall”Unione Europea sarebbe indubbiamente un duro colpo a questa Europa. E io lo saluterei con entusiasmo. Proprio per la ragione che lei indica: perché romperebbe il fronte atlantico. E perché renderebbe chiaro a milioni di europei che questa Europa non funziona.
Il Regno Unito è stato ed è un garante del vassallaggio dell”Europa agli Stati Uniti: Wall Street più City of London.
La Brexit libererebbe l”Europa da una pesante ipoteca. Che è quella che gli USA, la Polonia, le Repubbliche del Baltico vorrebbero mantenere.
Dunque sarebbe, come ho scritto, la loro sconfitta e, al tempo stesso la fine di questa Europa.
Giustamente lei pensa che tutti i sopraccitati faranno di tutto per “convincere” gli elettori inglesi a non “uscire”. Faranno proprio di tutto.
Anzi penso che ogni discorso su un nuova Europa, democratica, pacifica, fuori dalla Nato, e fuori dalla guerra, possa cominciare soltanto in queste nuove condizioni.
Anzi penso che ogni discorso su un nuova Europa, democratica, pacifica, fuori dalla Nato, e fuori dalla guerra, possa cominciare soltanto in queste nuove condizioni.
Mi pare che lei dica due cose contraddittorie tra di loro.
Gli Usa non vorrebbero, mentre baltici e Polonia vorrebbero il Brexit? Non credo proprio. Tutte le forze reazionarie sono contro il Brexit, dovunque si trovino.
Ed è logico che sia così: tutti costoro vogliono questa Europa e la vogliono forte, contro i suoi popoli, e debole e subalterna nei confronti degli Stati Uniti.
Tutte le forze democratiche e di giustizia, di questa Europa, al contrario, non ne vogliono più sapere. E la vogliono debole. Poi si dividono tra coloro che non vogliono più nessuna Europa (e io non sono tra costoro), e coloro che vogliono un”altra Europa, autonoma e democratica. E questo apre il discorso (difficile) su come costruirla.
Ma, per intanto viva la Brexit! Primo passo utile al cambiamento.
Forza Albione, se insisti ci fai un piacere.
Giulietto Chiesa
‘