Netanyahu al Consiglio dei Ministri: Israele manca di legittimità per una più grande operazione su Gaza

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24 Agosto 2011 - 13.16


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Durante la seduta, durata quattro ore, Netanyahu e Barak offrono argomenti a sostegno della moderazione: isolamento internazionale, limitatezza del sistema di difesa Iron Dome, crisi diplomatica con l”Egitto.

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di Barak David«Haaretz»

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Il Consiglio dei Ministri, con la votazione di lunedì, ha deciso di astenersi da qualsiasi azione che possa portare ad una escalation nel sud e di cooperare indirettamente alla tregua dichiarata domenica da Hamas.

Fino ad ora, la tregua in gran parte ha retto, nonostante i tre missili che lunedì hanno colpito il sud di Israele dalla Striscia di Gaza.

La seduta del Consiglio è iniziata intorno alle 23 di domenica ed i lavori sono stati sospesi all”incirca alle 3 del lunedì mattina. I Ministri sono stati informati da alti funzionari della Difesa, ma non è stato loro richiesto di approvare ulteriori azioni militari. Anzi, la seduta è stata incentrata sulle modalità di contenimento della situazione e sui modi per prevenire una escalation.

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Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu e il Ministro della Difesa Ehud Barak hanno illustrato svariati argomenti per cui Israele deve far uso di moderazione – il suo isolamento internazionale, il fatto che il sistema di intercettazione di razzi Iron Dome assicura ancora una difesa solo parziale e il timore di un peggioramento della crisi diplomatica con l”Egitto. Viste le circostanze, ha dichiarato Netanyahu, una guerra totale contro la Gaza di Hamas sarebbe sconsigliabile.

Prima della riunione di gabinetto, diversi ministri avevano sollecitato una risposta israeliana più dura al lancio di razzi; ed è questo il motivo principale per cui Netanyahu ha convocato il Consiglio domenica notte: con l”approvazione di tutto il Consiglio della decisione di astenersi da ulteriori azioni militari, sperava di bloccare le critiche interne al Governo.

Ciò che più chiaramente è emerso dalle esposizioni di Netanyahu e Barak al Consiglio dei Ministri è che Israele manca della legittimità internazionale richiesta per un”operazione su larga scala a Gaza. La crisi diplomatica con l”Egitto limita ulteriormente la libertà d”azione di Israele.

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«Il Primo Ministro ritiene che sarebbe sbagliato buttarsi in una guerra totale a Gaza proprio in questo momento» ha dichiarato uno dei consiglieri di Netanyahu. «Ci stiamo preparando a rispondere se il lancio (di razzi, ndt) continuasse, ma Israele non si farà trascinare lì dove non vuole essere».

Vari collaboratori di Netanyahu hanno specificato i vincoli che pesano sull”azione militare israeliana, la maggior parte dei quali sono di carattere diplomatico.

«C”è una situazione delicata in Medio Oriente, che è una grande pentola a pressione; c”è lo scenario internazionale; c”è la mossa palestinese alle Nazioni Unite, in settembre,» quando i Palestinesi sperano di ottenere il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte delle Nazioni Unite, ha elencato un consigliere. «Dobbiamo imboccare con attenzione la nostra strada».

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Ma c”erano anche vincoli di carattere militare, hanno osservato i consiglieri. Tanto per citarne uno, le Forze di Difesa israeliane non hanno ancora abbastanza batterie Iron Dome per difendere il fronte interno.

«Se solo avessimo anche solo una batteria in più, saremmo in grado di difendere un”altra città di media grandezza» ha dichiarato un assistente. «E” esattamente per questo che abbiamo bisogno di prepararci piuttosto che di lanciarci in guerra».

Alcuni funzionari della Difesa hanno riferito al Consiglio che per il momento Hamas non ha partecipato al lancio di razzi; sono arrivati tutti da piccoli gruppi terroristici come i Comitati di Resistenza Popolare e la Jihad islamica, hanno fatto notare i funzionari.

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Netanyahu, che ha rinunciato a dare la colpa ad Hamas sia per l”attacco di giovedì scorso al confine del Sinai sia per il successivo lancio di razzi da Gaza, ha ribadito che Israele non ha negoziato alcun cessate il fuoco con Hamas. La tregua, ha detto, è stata una decisione unilaterale di Hamas.

Tuttavia, ha aggiunto, Israele non ha intenzione di provocare un”escalation della situazione finché il sud resterà tranquillo.

«Non spareremo per primi, a Gaza; non colpiremo i tunnel (per il contrabbando)» ha spiegato un consigliere. «D”altra parte, se dovessimo individuare una cellula terroristica pronta a lanciare razzi o a scatenare un attacco sulla linea di confine, non esiteremo a colpirli».

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Nel frattempo, Israele e Stati Uniti sono stati impegnati nel tentativo di fermare il deterioramento delle relazioni tra Israele e l”Egitto dopo che i soldati Israeliani, che cercavano di respingere l”attacco di giovedì scorso, hanno ucciso per errore diversi poliziotti egiziani.

Il Generale Maggiore Amir Eshel, responsabile del Dipartimento Pianificazione e Tattica dell”IDF, è volato al Cairo domenica per predisporre un”indagine congiunta sugli accadimenti di giovedì insieme agli alti ufficiali dell”esercito Egiziano. E ieri, Jeffrey Feltman, Vice Segretario di Stato USA, si è incontrato con i funzionari Egiziani al Cairo per sottolineare la necessità di sostenere il trattato di pace con Israele e di rafforzare i controlli di sicurezza sul Sinai.

 

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Fonte: http://www.haaretz.com/print-edition/news/netanyahu-tells-cabinet-israel-lacks-legitimacy-for-major-gaza-operation-1.380121

Traduzione per Megachip a cura di Elena Bellini.

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