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AGGIORNAMENTO DEL 4 NOVEMBRE 2011
Oggi, alle ore 15.30 circa, la Marina israeliana, dopo aver interrotto tutte le comunicazioni, ha abbordato la Saoirse e la Tahrir, le due barche della missione Freedom Waves che stavano per raggiungere la Striscia di Gaza.
Secondo l”ultimo rilevamento, le due barche erano a circa 31 miglia dalla costa di Gaza, quando due navi della Marina militare israeliana si sono avvicinate a loro, dopo averle seguite per tutta la notte, e sono entrate in contatto radio, mentre aerei Apache sorvolavano la zona.
http://www.youtube.com/watch?v=uOk8xUUDxyI
(video del contatto radio tra la Marina Militare israeliana e la Tahrir
Alla domanda “Qual è la vostra destinazione finale?”, dalla Tahrir hanno risposto “Il miglioramento dell”umanità “.
Secondo una dichiarazione dell”IDF (Israeli Defence Force – Forze di Difesa israeliane), poiché le barche si sono rifiutate di tornare indietro o di dirigersi verso un porto egiziano, è stato ordinato alla Marina di abbordarle e dirottarle sul Porto di Ashdod (Israele), da dove i passeggeri verranno condotti presso la Polizia locale e l”Ufficio Immigrazione, con l”accusa di ingresso illegale in Israele (anche se l”ingresso è avvenuto contro la loro volontà ), così come accaduto con i passeggeri delle precedenti missioni Freedom Flotilla 2 e Air Flotilla.
Mentre in mare si svolgeva la sceneggiata israeliana, a terra i militari lanciavano gas lacrimogeni e sparavano pallottole di gomma sui civili che manifestavano pacificamente a Nabi Saleh come ogni venerdì – oggi anche in solidarietà alla missione Freedom Waves – ferendone 15.
Se il Governo di Israele crede di aver ottenuto una vittoria, impedendo per l”ennesima volta a persone comuni e pacifiche di muoversi liberamente, per noi, sostenitori dei diritti umani dei Palestinesi e di chiunque viva sotto un”oppressione, questa è l”ennesima sconfitta di Israele e la prova della sua debolezza.
Ogni volta che Israele impone la propria volontà e la propria giurisdizione a cittadini di vari Paesi e in acque internazionali, si allarga la base dell”opinione pubblica critica verso le sue politiche prepotenti ed aggressive.
Oggi come ieri, Israele ha messo a segno un vero e proprio atto di pirateria e di arroganza che l”ONU, l”Unione Europea e tutti i Governi che si considerano democratici hanno il dovere di condannare e fermare.
E” inutile che il Governo di Israele continui a riempirsi la bocca di parole come “Pace” e “accordi bilaterali”. Tutta la sua attività verso i Palestinesi e verso chiunque li difenda, compresa la solita accusa strumentale di voler evitare che gli attivisti portino armi a Gaza, dimostra che Israele la Pace non la vuole. Il – per fortuna poco efficace – lancio di razzi da parte delle frange armate palestinesi verso Israele è utile a quest”ultimo per continuare nella sua operazione di pulizia etnica con l”unico scopo evidente di far sua l”intera regione.
Nessuno di noi glielo permetterà . Vigileremo affinché questo non avvenga mai, facendo conoscere al mondo cosa accade davvero in Palestina e facendo pressione sui nostri Governi e sui media che consideriamo tutti complici dei crimini di guerra perpetrati dai Governi israeliani, da 63 anni a oggi.
E” ora di dire basta!
In un suo comunicato, Freedom Flotilla Italia invita il Governo italiano a interrompere ogni rapporto con il Governo di Israele, un Governo che ha come sua politica principale quella dell”Apartheid di un altro Popolo.
Sono molte le manifestazioni che si stanno organizzando, in varie città del mondo. A Roma, il presidio è iniziato Alle Ore 16, a Largo Argentina.
Oggi pomeriggio, a Gaza, i palestinesi si riuniranno per denunciare l”accaduto.
Stamattina, erano tutti al porto per abbracciare i passeggeri delle due barche (27 persone provenienti da diversi Paesi) e alcuni di loro hanno preso le barche dei pescatori per andare incontro agli attivisti, che però stamattina non sono potuti sbarcare.
Abbiate fiducia, Popolo coraggioso, l”appuntamento è solo rimandato.
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Marisa Conte per “We are all on the Freedom Flotilla 2”
gruppo operativo: https://www.facebook.com/groups/WeAreAllOnTheFreedomFlotilla2/
paginaNews: https://www.facebook.com/pages/We-are-all-on-the-Freedom-Flotilla-2-News/157392614337212
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Il Comunicato Stampa della Freedom Flotilla Italia: http://www.freedomflotilla.it/2011/11/04/ennesimo-crimine-di-guerra-israeliano-basta-interrompiamo-ogni-rapporto-con-israele/
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Testo del 3 novembre 2011
di Elena Bellini – “We are all on the Freedom Flotilla 2″.
Secondo giorno di navigazione: la canadese Tahrir e l”irlandese Saoirse si sono incontrate oggi in acque internazionali e procedono ora affiancate la navigazione verso Gaza. Alla velocità attuale, l”arrivo a Gaza è previsto per il pomeriggio di venerdì 4 novembre, tra le 12 e le 14 ora locale (-1 rispetto all”Italia).  Israele, tanto per non farsi trovare impreparata, ha intanto attaccato i villaggi di Beit Hanoun e Beit Lahiya, a nord di Gaza, e Jenin in Cisgiordania, uccidendo due persone ed arrestando 4 civili a Jenin. L”esercito israeliano ha anche sparato contro alcuni bambini che andavano in bicicletta.
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I giovani palestinesi fanno sentire la loro voce a sostegno della missione, chiedendo all”ONU protezione per le barche:
a Gaza, con le sole bandiere palestinesi, i giovani hanno dato vita ad una manifestazione pacifica; “ci muoveremo dalla sede della Croce Rossa all”edificio dell”UNESCO, per chiedere all”ONU di proteggere questa missione”; conclusione al porto con intervento di tre ragazzi e partecipazione dei pescatori (convocazione manifestazione e contatti con gli organizzatori: http://libera-palestina.blogspot.com/2011/11/manifestazione-gaza-per-freedom-waves.html);
in West Bank è stato consegnato dai giovani un appello nonviolento alle Nazioni Unite, affinchè proteggano Freedom Waves: “Facciamo appello alle Nazioni Unite, che hanno il compito di mantenere la pace e la sicurezza mondiale, a smettere di riconoscere e rispettare l”assedio, perchè – scrivono – questo serve solo a dare falsa legittimità alle pratiche di Israele, consentendo in tal modo di continuare questa punizione collettiva, e sporcando così l”intero sistema delle Nazioni Unite.”
Secondo i giovani palestinesi “spetta alle Nazioni Unite adottare misure urgenti per proteggere le imbarcazioni in rotta verso Gaza, e tutti i volontari umanitari a bordo, nonché dichiarare il sostegno a quest”azione umanitaria, progettata per fare quello che l”ONU ei suoi stati membri finora non sono riusciti a fare.” (testo integrale dell”appello dei giovani palestinesi alle Nazioni Unite: http://libera-palestina.blogspot.com/2011/11/i-giovani-palestinesi-chiedono-alle.html)
Anche dall”Italia vengono inviate richieste all”ONU ed al suo Segretario Generale, Ban Ki-Moon, perchè intervenga ad impedire che Israele fermi le barche, che viaggiano in acque internazionali e non hanno intenzione di entrare nelle acque territoriali israeliane.
Fondamentali, per seguire le notizie dalle barche, i social network e lil web: i giornalisti di tutto il mondo stanno dimostrando grande interesse per la missione, chiedendo notizie via telefono satellitare (00 87 077 645 8525), ma si prevede che tra non molto Israele taglierà le comunicazioni, per cui le notizie si potranno avere dai siti ufficiali delle barche e su Twitter e Facebook, dove gli aggiornamenti si susseguono di minuto in minuto.
Proprio attraverso Twitter, è arrivato questo messaggio dalla Tahrir: “Siamo in navigazione, abbiamo rallentato, siamo ancora vicini alla barca irlandese, tutto procede bene”.
In rete, già inizia a girare voce che le barche si stiano avvicinando alla costa gazawa, sarebbero a meno di 200 km. E non è affatto da escludere un attacco israeliano nella notte, tanto che a bordo hanno già indossato i salvagenti per precauzione.
Non lasciamoli soli.
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