Uscire dalla NATO per fermare la guerra

'Il regime NATO: basta partecipare alle sue guerre, subire le servitù militari, le sue basi, finanziarla e propagandarla. Proposte d''azione per un movimento per la pace.'

Uscire dalla NATO per fermare la guerra
Preroll AMP

Redazione Modifica articolo

4 Settembre 2014 - 06.36


ATF AMP

Top Right AMP

di Daniele Mallamaci.

Dynamic 1 AMP
Annichilire la Russia come
superpotenza antagonista, recidendone ogni legame con l”Unione Europea;
blindare quest”ultima nel campo occidentale, per succhiarne ricchezza e
sfruttarne la posizione; affrontare e sconfiggere la Cina, perpetuando la
propria egemonia nel XXI secolo: ecco in sintesi la strategia americana, di cui
la crisi in Ucraina è solo l”ultimo, temporaneo atto.

In Europa la realizzazione di
questo disegno non sta incontrando resistenza, nonostante alcuni leader come
papa Francesco e il presidente della Commissione Europea Juncker ormai parlino
apertamente e pubblicamente di terza guerra mondiale.

Dynamic 1 AMP
Gli Stati dell”UE gareggiano
infatti in militarismo, foraggiando
con soldi, uomini e basi la guerra infinita di Washington, finanziata dall”austerity infinita che – in nome della chimera
della crescita impossibile – governi d”ogni colore infliggono ai loro popoli.

Intanto, i media allontanano dalle
teste e dalle coscienze degli europei l”idea di che cosa significhi essere in
guerra, mistificando come ci si entri, come la si faccia e quali siano le sue
conseguenze.

Dynamic 1 AMP
Cosicché mentre la guerra infuria
dal Donbass a Gaza e dalla Cirenaica al Levante, le “civili” e  “tecnologiche” opinioni pubbliche europee non
sanno, non capiscono.

E si girano dall”altra parte:
democraticamente, s”intende.

In Ucraina stanno morendo a
migliaia uomini e donne che sono “europei” quanto lo sono italiani, francesi,
tedeschi, inglesi, eppure gli “europei occidentali” chiudono gli occhi,
disinteressandosi alla realtà un po” per stupidità, un po” per ignoranza.

Dynamic 1 AMP
La guerra che sta martoriando un
Paese dell”Est Europa non interessa chi vive nell”Ovest Europa, non interessa a
chi vive nell”irrealtà della propaganda, in cui la notizia dell”inizio dei
campionati dei calcio oscura quella della controffensiva dei ribelli di
Donetsk, come già il maltempo estivo ha oscurato l”operazione “Margine di Protezione”
d”Israele contro i palestinesi.

Agli indifferenti dell”Ovest la
guerra non interessa.

E va avanti.

Dynamic 1 AMP

La guerra che non c”interessa va avanti e punta dritto verso di noi.

Riassumendo: da mesi in Ucraina i
carri armati, gli aerei e le truppe stanno uccidendo migliaia di “europei” come
noi: c”interessa? Da settimane i nostri governanti stanno discutendo di
attaccare la Russia, ovvero lo Stato più grande della Terra, abitato da 145
milioni di persone, con riserve energetiche cruciali per il nostro futuro,
un”economia interdipendente con la nostra e – ultimo ma non ultimo – uno degli
eserciti più forti del globo e dotato di arsenale nucleare: c”interessa?

Dynamic 1 AMP
Se tutto ciò c”interessasse
vivremmo nella realtà e sapremmo chi ci ha impartito l”ordine di guerra, da
dove e perché; non vivremmo nell”irrealtà di chi non sa, è indifferente o s”è
illuso che a farci la guerra siano i russi e non viceversa o crede che ad
invadere l”Ucraina sia stata la Russia e non la NATO.

L”irrealtà dei nostri media e
governi è una bugia e per uscirne bisogna informarsi e pensare.

Informarsi sull”ordine di guerra
che è stato emanato lontano, oltre Atlantico, dai comandanti della macchina
bellica occidentale: gli stessi che da Washington già hanno allestito e
dirigono il sanguinoso, costoso teatro ucraino.

Dynamic 1 AMP
Informarsi sull”altra decisione
presa dall”alto di questo ponte di comando: annientare il pericolo Russia e
sottomettere l”ancella Europa per sferrare alla Cina il cosiddetto “first strike” (ovvero “primo colpo”,
cioè usare l”atomica colpendo per primi il nemico).

Informarsi sul ruolo che i
comandanti dell”Occidente in guerra contro l”umanità hanno assegnato a noi
europei: protagonisti di secondo rango, destinati a seconda delle circostanze a
servire come portafogli-maggiordomi o a morire come carne da cannone.

Informarci e pensare: c””interessa
che con l”Ucraina in fiamme e la Russia minacciata, la guerra “degli altri” è
diventata la “nostra” guerra senza che ce ne siamo accorti o abbiamo reagito?

Dynamic 1 AMP
Informiamoci, pensiamo e usciamo
dall”irrealtà degli schermi di tv, computer e smartphone per guardare aprire
gli occhi e guardare la realtà: la guerra c”interessa.

C”interessa perché va avanti e
procede contro di noi.

C”interessa e bisogna fermarla,
sia la guerra in corso in Ucraina, sia i preparativi di quella in allestimento
contro la Russia.

Dynamic 1 AMP

Si può fermare la guerra?

Il movimento per la pace è
ininfluente come non mai, diviso da questioni territoriali o tematiche sulle
quali negli anni sono state costruite le lotte di movimenti, associazioni e
personalità – quasi tutte perdenti, purtroppo.

Dynamic 1 AMP
Tuttavia, nelle desolanti società
dei Paesi belligeranti – qual è il nostro – il sempre maggiore peso della
guerra nella vita nazionale sta determinando l”emergere d”una novità
significativa: dalla disoccupazione al debito, dalle grandi opere alle
privatizzazioni, dall”inquinamento all”immigrazione clandestina, la guerra sta divenendo il buco nero che
risucchia ogni altra questione
. Tali sono l”impegno (soldi) e il pericolo
(paura) che comporta l”avvicinarsi delle armi alle nostre frontiere che tutto e
tutti sono attirati dalla gravità della guerra, volenti o nolenti, ignari o
ignavi.

Dalla rivolte dei neri americani
di Ferguson contro la povertà e la repressione loro imposta
dall”amministrazione Obama nel sacrificare il benessere e i diritti dei
cittadini sull”altare della guerra, alle proteste di Niscemi in Sicilia e a
quella prevista a Capo Frasca in Sardegna in cui gli italiani manifestano
contro la basi straniere e le esercitazioni militari che avvelenano la salute
dell”uomo e della natura, su entrambe le
sponde dell”Atlantico già s”è materializzata la protesta contro la guerra,
ancora minoritaria ed inefficace perché confusa e scoordinata
.

Per fermare la guerra deve allora
nascere un movimento che unisca e
mobiliti innanzitutto chi già protesta per disperazione e rabbia o poiché
s”informa, pensa e agisce.

Dynamic 1 AMP
In Italia queste persone ci sono e
numerose, nonostante leggi elettorali truffaldine le abbiano private d”ogni
rappresentanza politica e il circo mediatico di regime le abbia zittite
declassandole a maggioranza silenziosa.

Una maggioranza silenziosa che può
diventare rumorosa, a condizione di cambiare lo slogan usato all”epoca dalle
proteste all”invasione dell”Iraq del 2003: dovranno cioè dire basta non alla
guerra nella sola Ucraina o alla guerra in generale, bensì contestare chi la guerra la fa:
la NATO.

Dynamic 1 AMP
Fermare la guerra significa fermare la NATO: basta partecipare alle sue
guerre, subire le servitù militati della sue basi, finanziarla e propagandarla.

Un movimento per la pace simile
deve proporsi come finalità l”uscita
dell”Italia dall”alleanza militare con gli Stati Uniti: finché resteremo nella
NATO, infatti, i governi dell”austerity permarranno al potere e continueranno
la disoccupazione, il debito, le grandi opere, le privatizzazioni, ecc.

Manifestando contro la NATO si
darà dunque un obiettivo più grande e definito a quelle tante lotte che in
Italia esistono pur languendo tra l”astrazione e l”estinzione.

Dynamic 1 AMP
Si farà anche opera d”informazione
e di riflessione, creando momenti di partecipazione e scambio comuni.

Opponendosi alla NATO si lotterà
inoltre contro quel tentacolo euro-mediterraneo dell”esercito statunitense
fondamentale per garantire a Washington il monopolio monetario e energetico,
prospettando quindi la possibilità di
dialogare e collaborare con il fronte di chi nel mondo sta resistendo agli USA
:
dalla Russia alla Cina, dal Brasile all”Iran.

Infine, si ostacolerà la strategia
americana in Europa, configurando sinergie continentali con chi vuole un”UE
diversa da quella in (de)costruzione.

Dynamic 1 AMP

Se la guerra c”interessa e
vogliamo fermarla, dobbiamo fermare chi la fa: la NATO.

Il tempo è poco e la situazione
nazionale e internazionale si deteriora ogni giorni di più, in attesa delle
decisioni del summit NATO in Galles.

Dynamic 1 AMP
Il risucchio del buco nero è forte
ed aumenta: agiamo insieme e in fretta, per non carambolarci dentro anche noi.

[GotoHome_Torna alla Home Page]

SOSTIENI LA CRESCITA DI PANDORA TV:

Dynamic 1 AMP

FloorAD AMP
Exit mobile version