Perchè non possiamo dimenticare le vittime del genocidio armeno

Una campagna europea per la causa del popolo armeno, non solo per non dimenticare il genocidio ma per solidarietà con un popolo che ha subito una terribile ingiustizia.

Perchè non possiamo dimenticare le vittime del genocidio armeno
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29 Ottobre 2014 - 12.59


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di Raimondo Schiavone e Talal Khrais.

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È stata una
decisione saggia e coraggiosa l’iniziativa del Centro Italo Arabo
Assadakah di proclamare una campagna europea di solidarietà per la causa
del popolo armeno,  non solo per non dimenticare il genocidio ma
soprattutto per agire affinché l’Europa sia solidale con un popolo che
ha subito una terribile ingiustizia. Il nostro Centro, come
organizzazione schierata a difesa dei diritti dell’uomo, è convinto che
esista una complicità e un assurdo silenzio internazionale sulla
questione armena.

Il popolo armeno rivendica il diritto alla memoria, alla verità
storica e non si può non essere a fianco di questa rivendicazione.
L’Armenia e le sue numerose comunità sparse nel mondo, conduce con
orgoglio una battaglia culturale, religiosa, etnica e  di civiltà contro
la prepotenza e la negazione.

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La questione armena fa parte del patrimonio culturale del Centro
Italo Arabo. È nostra responsabilità fare questa battaglia fino a quando
non ci sarà giustizia e un riconoscimento internazionale su questo
olocausto che ancori oggi pochi conoscono. Una pagina nera del secolo
scorso che va ricordata per costruire una coscienza collettiva a difesa
dei diritti di tutte le minoranze.

Quel genocidio, a nostro avviso, è il simbolo di tutte le
persecuzioni che ci sono state negli anni a seguire. Non si può
accettare che la Turchia e l’Azerbaijan neghino lo sterminio del popolo
armeno a colpi di minacce e contraccolpi economici. Ricorderemo sempre
che tra il dicembre del 1914 e il febbraio del 1915, il Comitato
Centrale del partito “Unione e progresso”, diretto dai medici Nazim e
Behaeddine Chakir, decise la soppressione totale degli armeni da parte
dell’Impero Ottomano.

Lo scorso giugno, con un convegno a Cagliari, il Centro Italo Arabo
ha dato formalmente inizio alla campagna di solidarietà con il popolo
armeno. Da quel momento abbiamo deciso di commemorare l’anno della
memoria “1915-2015”. Insieme al popolo armeno, e in nome delle vittime
di quel crimine contro l’umanità, abbiamo lanciato una serie di appelli a
livello internazionale affinché alla Turchia sia preclusa la
possibilità di entrare in Europa se prima non si assumerà la
responsabilità dello Stato ottomano dello sterminio del popolo armeno.

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Non Ã¨ più tollerabile nessuna negazione.

Anche se il fatto è stato compiuto da un precedente governo, Ankara
ha la responsabilità morale, legale e materiale dei fatti compiuti un
secolo fa. Ancora oggi la Turchia mostra sempre più la sua aggressività e
la sua interferenza negli affari dei paesi confinanti, sostenendo
direttamente i gruppi terroristici, come è accaduto in Siria nel corso
di un conflitto che si protrae oramai da oltre tre anni. Tutt’ora la
Turchia, è bene che si sappia, chiude il suo confine con la giovane
Repubblica Armena con il tentativo di soffocare la volontà di questo
popolo. Ancora oggi in Turchia esistono leggi anti-armene ed esiste una
politica razziale contro le minoranze.

Per questa ragione abbiamo deciso di dedicare una sessione del Secondo Meeting Internazionale delle politiche del Mediterraneo al
genocidio armeno. Le nostre iniziative non si fermano certo qui: nelle
scorse settimane abbiamo concluso una missione giornalistica in Armenia
che darà vita a un libro con gli straordinari racconti degli ultimi
sopravvissuti di quel massacro e alle persecuzioni che non hanno mai
avuto una fine.

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Tutti hanno chiesto di rendere giustizia: una giustizia non personale
ma per l’umanità intera. Hanno scelto il silenzio per ricominciare a
vivere. Un silenzio faticoso, lontano dai luoghi dove sono nati e
cresciuti, lontano da quelle case che hanno dovuto abbandonare sotto i
colpi di una violenza cieca.

Noi di Assadakah non vogliamo dimenticarci di loro.

Per quel milione e mezzo di vittime innocenti, per i loro figli e per
un intero popolo, noi chiediamo che il 2015 sia dichiarato anno della
memoria e sia celebrato solennemente in tutto il mondo.

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Fonte: http://spondasud.it/2014/10/il-genocidio-armeno-tenere-viva-la-memoria-per-combattere-il-negazionismo-5419.

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