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'La sinistra da Pasolini all''ISIS'

'Parlano di diritti umanitari, e si arma l''ISIS. Parlano di guerra umanitaria e si bombarda Belgrado. Parlano contro Putin, e finanziano un golpe con nazisti. '

'La sinistra da Pasolini all''ISIS'
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7 Aprile 2015 - 18.15


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di Massimo Ragnedda.



Continua la mattanza dell”ISIS in Siria ed Iraq. Donne, bambini e uomini di tutte le età. Nessuno escluso. Torturati, bruciati vivi, gettati in fosse comuni. L”ultima ritrovata qualche giorno con 1700 persone all”interno.

Tagliagole armati ed addestrati dagli Stati Uniti, dalla Francia e dall”Inghilterra, per combattere il “nemico” Assad. Guerra sostenuta, intellettualmente, dalla nuova sinistra europa, quella che un tempo si sarebbe definita “Utile idiota”. Nuova sinistra che ha abbandonato il suo ruolo di critica e distruzione degli “stereotipi e delle categorie riduttive”. Ruolo questo che Pier Paolo Pasolini conferiva agli intellettuali.

“L”intellettuale – insegna Pasolini – ha il compito di provocare e sfidare senza farsi cooptare, difendendo principi uguali per tutti, impegnandosi, rischiando a ”rappresentare e testimoniare in pubblico la sua verità“

La nuova sinistra, quella light e imborghesita, quella radical chic e superficiale, non riesce ad andare oltre la facciata delle cose, cooptata e ammaliata dal potere, non ne sfida la retorica, non provoca la discussione, ma si chiude nella sua torre di avorio, lontano da tutti e tutte. La nuova sinistra non è più capace di sfidare il discorso egemonico del potere, perché è ormai parte del potere. Ha troppa paura di perdere i suoi privilegi, per osare e provare a decostruire il potere. 

Come i giornalisti e gli intellettuali durante la prima guerra mondiale non videro che stavamo andando incontro alla catastrofe, ma anzi accettarono e prepararono l”opinione pubblica, ora i nuovi “intellettuali” di regime non vedono il baratro verso il quale ci stiamo spingendo. Parlano di diritti umanitari, quando si arma l”ISIS. Parlano di guerra umanitaria quando bombardano Belgrado. Parlano di contenimento dell”avanzata di Putin, quando finanziano un colpo di stato e portano al potere i neo nazisti. 

Per fortuna sono tanti gli intellettuali in Europa (sopratutto in Francia e Germania, nei media e nelle Università) che rigettano queste “categorie riduttive” e sfidano il potere. 

Non è facile sfidare il potere: si perdono privilegi, si creano inimicizie, non si avanza in carriera, si è esclusi dai circuiti che contano. 

Loro, per fortuna, non hanno rinunciato al loro ruolo di intellettuali, di pasoliniana memoria. E da loro che arriva un esempio di onestà intellettuale. Ed è a loro che guardo con ammirazione e gratitudine.

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