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da Sputniknews.
L”escalation dei combattimenti nel Donbass può essere un peggioramento temporaneo oppure potrebbe degenerare in una ripresa vera e propria della guerra.
Tutto dipende se a qualcuno conviene avviare la terza ondata di guerra in Ucraina o se siamo di fronte ad una provocazione alla vigilia dell”imminente vertice del G7. Si pone questi interrogativi il giornale russo “Vzglyad”.
I combattimenti iniziati nella notte di mercoledì si distinguono per intensità e arrivano in un momento in cui entrambe le parti sono pronte a riprendere la guerra. Nella battaglia per Marinka sono coinvolti migliaia di uomini di entrambi gli schieramenti, sono impiegati tank e l”artiglieria pesante, che formalmente dovevano essere ritirati dalla linea di contatto. Entrambe le parti si sono accusate a vicenda di aver iniziato l”offensiva, denunciando la rottura degli accordi di Minsk.
Video: ripresa da un drone di un edificio bombardato dall”esercito ucraino:
Il momento in cui si inaspriscono le ostilità non sembra casuale. Poco prima si era concluso senza risultati l”ennesimo incontro del gruppo di contatto trilaterale a Minsk, mentre in Germania durante il fine settimana inizierà il vertice del G7, dove la questione ucraina sarà al centro dell”attenzione. In questo momento, all”inizio di giugno, qualcuno è interessato ad una nuova escalation?
In 4 mesi non sono riusciti ad accordarsi sull”effettiva realizzazione dei punti degli accordi Minsk, nello specifico: il ripristino dell”unità dell”Ucraina attraverso le riforme e lo statuto speciale del Donbass. Tuttavia gli accordi di Minsk hanno dato l”opportunità di una tregua, che tutti hanno sfruttato. Kiev non vuole la restituzione del Donbass in cambio della rinuncia del suo corso euroatlantico, il Donbass non vuole far parte di un”Ucraina dominata dalle lobby occidentali. Non possono lasciarsi pacificamente.
La ripresa della guerra in queste condizioni diventa inevitabile, ma entrambe le parti vogliono aspettare il momento in cui la posizione interna e internazionale del nemico inizia a peggiorare in maniera significativa. Entrambe le parti temono un attacco a sorpresa e non nascondo la verità affermando sempre che “il nemico si sta preparando alla guerra.” Tuttavia nessuno inizierà una guerra per caso. Donetsk e Lugansk oggi non hanno serie ragioni per la ripresa del conflitto, a meno che naturalmente non dispongano di informazioni sicure al 100% sui tempi dell”offensiva ucraina.
Che dire sulle motivazioni di Kiev? Anche comprendendo il rischio di suicidarsi in una nuova guerra, Kiev potrebbe colpire per prima, se si convincerà che Donetsk ha intenzione di iniziare una guerra nel breve. Non ci sono altre ragioni serie, come sondare la difesa di Donetsk o semplicemente mantenere l”opinione pubblica ucraina con sentimenti di guerra, perché una provocazione comporta dei rischi enormi.
Ma ora, alla vigilia del summit del G7, molto probabilmente Kiev può rischiare una provocazione. Kiev non vuole una grande guerra, vuole solo mostrare all”Occidente la sua grave situazione e “l”aggressione russa”. Il premier Yatsenyuk lo ha espressamente dichiarato:
“mi aspetto che nel vertice del G7 la comunità internazionale dia una risposta corretta e adeguata all”aggressione russa.”
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