Botti di fine anno: il piano USA di guerra nucleare

'I media parlano dei divieti per i fuochi d’artificio di San Silvestro. Ma nascondono ''botti'' più grandi che farebbero scoppiare la bolla della realtà virtuale. [M.Dinucci]'

Botti di fine anno: il piano USA di guerra nucleare
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30 Dicembre 2015 - 22.13


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di Manlio Dinucci.

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Per la sicurezza delle persone e degli animali, si
proibiscono in vari casi i fuochi d’artificio per l’ultimo dell’anno,
soprattutto i potenti botti. La notizia viene riportata in evidenza dai
media. Gli stessi nascondono però altre notizie che, se si
diffondessero, farebbero scoppiare la bolla della realtà virtuale in cui
siamo imprigionati.


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Un esempio: la National Archives and Records Administration (Nara),
l’archivio del governo Usa, ha pubblicato il 22 dicembre un dossier di
800 pagine, finora top secret, con una lista di migliaia di obiettivi in
Urss, Europa Orientale e Cina che gli Usa si preparavano a distruggere
con armi nucleari durante la guerra fredda. 

Nel 1959, l’anno a cui si
riferisce la «target list» redatta nel 1956, gli Usa avevano oltre
12mila testate nucleari con una potenza di 20mila megaton, equivalente a
un milione e mezzo di bombe di Hiroshima, mentre l’Urss ne possedeva
circa mille e la Cina non aveva ancora armi nucleari. 

Essendo superiore
anche come vettori (bombardieri e missili), il Pentagono riteneva
attuabile un attacco nucleare. Il piano prevedeva la «distruzione
sistematica» di 1100 campi d’aviazione e 1200 città. Mosca sarebbe stata
distrutta da 180 bombe termonucleari; Leningrado, da 145; Pechino, da
23. Molte «aree popolate» sarebbero state distrutte da «esplosioni
nucleari al livello del suolo per accrescere la ricaduta radioattiva».
Tra queste Berlino Est, il cui bombardamento nucleare avrebbe avrebbe
comportato «disastrose implicazioni per Berlino Ovest».

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Il piano non venne attuato perché l’Urss, che aveva effettuato il suo
primo esperimento nucleare nel 1949 quando gli Usa avevano già
accumulato dal 1945 circa 230 bombe, acquisì rapidamente la capacità di
colpire gli Usa.

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Perché la Nara ha deciso di pubblicare oggi «la più ampia e
dettagliata lista di obiettivi nucleari che sia mai stata
declassificata»? La scelta non è casuale, dato che l’archivista capo
della Nara è nominato dal presidente degli Stati uniti. La pubblicazione
della «target list» è un chiaro monito a Russia e Cina, che vengono
avvertite in modo trasversale di quale potenza nucleare abbiano gli Usa.
Essi hanno varato un piano, del costo di 1000 miliardi di dollari, per
potenziare le forze nucleari con altri 12 sottomarini da attacco, armato
ciascuno di 200 testate nucleari, e 100 nuovi bombardieri strategici,
ciascuno armato di oltre 20 testate nucleari. E mentre stanno per
schierare in Italia e altri paesi Nato le nuove bombe B61-12 per il
first strike nucleare, gli Usa sviluppano lo «scudo antimissili» che
dovrebbe «difendere» l’Europa. 

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Il 12 dicembre è stata attivata, nella
base di Deveselu in Romania, la prima batteria missilistica terrestre
Usa della «difesa» Nato, che sarà seguita da una analoga in Polonia,
composta da 24 missili Aegis, già installati a bordo di 4 navi da guerra
Usa dislocate nel Mediterraneo e Mar Nero.


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Mosca ha avvertito il 25 dicembre che queste batterie, essendo in
grado di lanciare anche missili nucleari Tomahawk a medio raggio,
costituiscono una chiara violazione del Trattato Inf, che proibisce lo
schieramento in Europa di missili nucleari a medio raggio con base a
terra.


La Russia annuncia contromisure, tra cui nuovi missili
intercontinentali mobili su autoveicoli e treni in costante movimento
per evitare un first strike nucleare. E, per colpire obiettivi Isis in
Siria, usa bombardieri strategici che si addestrano così anche
all’attacco nucleare.

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Non si sa quale sia oggi la «target list» nucleare degli Usa. È però
certo che nella «target list» russa ci sono anche le basi Usa/Nato in
Italia. I media tacciono, mentre lanciano l’allarme sui fuochi
d’artificio.

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Fonti: 

http://ilmanifesto.info/botti-di-fine-anno/;

http://www.pandoratv.it/?p=5461.

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