ATF
di Manlio Dinucci.
Fonte: http://www.pandoratv.it/?p=6243.
I ministri della difesa NATO hanno deciso di
«rafforzare la presenza avanzata nella parte orientale della nostra
Alleanza». Ciò serve a «difenderci dalle elevate minacce provenienti
dalla Russia», ha chiarito il segretario USA alla difesa, Ash Carter.
«rafforzare la presenza avanzata nella parte orientale della nostra
Alleanza». Ciò serve a «difenderci dalle elevate minacce provenienti
dalla Russia», ha chiarito il segretario USA alla difesa, Ash Carter.
A
tale scopo gli USA quadruplicano i finanziamenti per l’«Iniziativa di
rassicurazione dell’Europa» che, con una rotazione di forze (circa 6mila
soldati), permetterà più esercitazioni militari NATO (non sono bastate
le oltre 300 effettuate nel 2015), il potenziamento di aeroporti, il
preposizionamento di armamenti pesanti, lo schieramento permanente a Est
di unità corazzate.
tale scopo gli USA quadruplicano i finanziamenti per l’«Iniziativa di
rassicurazione dell’Europa» che, con una rotazione di forze (circa 6mila
soldati), permetterà più esercitazioni militari NATO (non sono bastate
le oltre 300 effettuate nel 2015), il potenziamento di aeroporti, il
preposizionamento di armamenti pesanti, lo schieramento permanente a Est
di unità corazzate.
Ciò, ha sottolineato Carter, «permetterà agli USA
di formare in Europa una forza armata ad alta capacità , da dispiegare
rapidamente nel teatro regionale».
di formare in Europa una forza armata ad alta capacità , da dispiegare
rapidamente nel teatro regionale».
Accusando la Russia di «destabilizzare l’ordine della sicurezza
europea», USA e NATO hanno riaperto il fronte orientale, trascinando
l’Europa in una nuova guerra fredda, voluta soprattutto da Washington
per spezzare i rapporti Russia-UE dannosi per gli interessi
statunitensi.
europea», USA e NATO hanno riaperto il fronte orientale, trascinando
l’Europa in una nuova guerra fredda, voluta soprattutto da Washington
per spezzare i rapporti Russia-UE dannosi per gli interessi
statunitensi.
Allo stesso tempo USA e NATO preparano altre operazioni sul fronte
meridionale. A Bruxelles il capo del Pentagono ha «ospitato»
(considerando l’Europa casa sua) i ministri della difesa della
«Coalizione globale contro l’ISIS», di cui fanno parte sotto comando
USA, assieme all’Italia, l’Arabia Saudita e altri sponsor del terrorismo
di «marca islamica».
meridionale. A Bruxelles il capo del Pentagono ha «ospitato»
(considerando l’Europa casa sua) i ministri della difesa della
«Coalizione globale contro l’ISIS», di cui fanno parte sotto comando
USA, assieme all’Italia, l’Arabia Saudita e altri sponsor del terrorismo
di «marca islamica».
La riunione ha varato un non meglio precisato
«piano della campagna militare» in Siria e Iraq. Qui le cose vanno male
per la coalizione, non perché l’ISIS sta vincendo ma perché sta
perdendo: sostenute dalla Russia, le forze governative siriane stanno
liberando crescenti parti del territorio occupate da ISIS e altre
formazioni, che arretrano anche in Iraq.
«piano della campagna militare» in Siria e Iraq. Qui le cose vanno male
per la coalizione, non perché l’ISIS sta vincendo ma perché sta
perdendo: sostenute dalla Russia, le forze governative siriane stanno
liberando crescenti parti del territorio occupate da ISIS e altre
formazioni, che arretrano anche in Iraq.
Dopo aver finto per anni di
combattere l’ISIS, rifornendolo sottobanco di armi attraverso la
Turchia, gli USA e alleati chiedono ora un cessate il fuoco per «ragioni
umanitarie». In sostanza chiedono che il governo siriano cessi di
liberare dall’ISIS il proprio territorio, poiché — ha dichiarato il Segretario di Stato John Kerry capovolgendo i fatti — «più territorio
conquista Assad, più terroristi riesce a creare». Allo stesso tempo la
NATO rafforza le «misure di rassicurazione» della Turchia, che mira a
occupare una fascia di territorio siriano nella zona di confine.
combattere l’ISIS, rifornendolo sottobanco di armi attraverso la
Turchia, gli USA e alleati chiedono ora un cessate il fuoco per «ragioni
umanitarie». In sostanza chiedono che il governo siriano cessi di
liberare dall’ISIS il proprio territorio, poiché — ha dichiarato il Segretario di Stato John Kerry capovolgendo i fatti — «più territorio
conquista Assad, più terroristi riesce a creare». Allo stesso tempo la
NATO rafforza le «misure di rassicurazione» della Turchia, che mira a
occupare una fascia di territorio siriano nella zona di confine.
In Nordafrica, la coalizione a guida USA si prepara a occupare, con
la motivazione di liberarle dall’Isis, le zone costiere della Libia
economicamente e strategicamente più importanti. L’intensificazione dei
voli dall’hub aereo di Pisa, limitrofo alla base USA di Camp Darby,
indica che l’operazione «a guida italiana» è già iniziata con il
trasporto di armi nelle basi da cui essa sarà lanciata.
la motivazione di liberarle dall’Isis, le zone costiere della Libia
economicamente e strategicamente più importanti. L’intensificazione dei
voli dall’hub aereo di Pisa, limitrofo alla base USA di Camp Darby,
indica che l’operazione «a guida italiana» è già iniziata con il
trasporto di armi nelle basi da cui essa sarà lanciata.
Nello stesso quadro strategico si colloca la decisione dei ministri
della difesa, «su richiesta congiunta di Germania, Grecia e Turchia», di
dispiegare nell’Egeo il Secondo gruppo navale permanente della NATO,
oggi sotto comando tedesco, che ha appena concluso «estese operazioni
con la marina turca».
della difesa, «su richiesta congiunta di Germania, Grecia e Turchia», di
dispiegare nell’Egeo il Secondo gruppo navale permanente della NATO,
oggi sotto comando tedesco, che ha appena concluso «estese operazioni
con la marina turca».
Missione ufficiale della flotta da guerra «non è fermare o respingere
le imbarcazioni dei rifugiati, ma fornire informazioni contro il
traffico di esseri umani», collaborando con l’agenzia Frontex della UE.
Per lo stesso scopo «umanitario», vengono inviati, su richiesta USA,
anche aerei radar AWACS, centri di comando volanti per la gestione del
campo di battaglia.
le imbarcazioni dei rifugiati, ma fornire informazioni contro il
traffico di esseri umani», collaborando con l’agenzia Frontex della UE.
Per lo stesso scopo «umanitario», vengono inviati, su richiesta USA,
anche aerei radar AWACS, centri di comando volanti per la gestione del
campo di battaglia.
«La mobilitazione atlantica è un buon segno», commenta «Il Fatto Quotidiano»
(12 febbraio), ricordando che «non è la prima volta che l’Alleanza
s’impegna in un’azione umanitaria». Esattamente come in Jugoslavia,
Afghanistan, Libia.
(12 febbraio), ricordando che «non è la prima volta che l’Alleanza
s’impegna in un’azione umanitaria». Esattamente come in Jugoslavia,
Afghanistan, Libia.
Fonti: