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da Sputnik.
Il presidente turco
Recep Tayyip Erdogan ha a lungo cercato di resistere alla Russia, ma le
recenti scuse relative all”abbattimento dell”aereo russo dimostrano la
sua “resa incondizionata”, scrive il “Washington Timesâ€.
Durante
il confronto con Mosca, Ankara ha dovuto farsi carico di difficoltÃ
economiche, dal momento che la Turchia è in gran parte dipendente dalla
Russia, in particolare nei settori nel turismo e nel settore energetico.
il confronto con Mosca, Ankara ha dovuto farsi carico di difficoltÃ
economiche, dal momento che la Turchia è in gran parte dipendente dalla
Russia, in particolare nei settori nel turismo e nel settore energetico.
Tuttavia uno dei fattori più importanti che
hanno influenzato la decisione di Erdogan è stata la minaccia della
comparsa di uno Stato curdo, a lungo il peggior incubo del suo governo,
osserva il giornale.
hanno influenzato la decisione di Erdogan è stata la minaccia della
comparsa di uno Stato curdo, a lungo il peggior incubo del suo governo,
osserva il giornale.
Non è un caso che la lettera di scuse è stata inviata qualche giorno
dopo il referendum britannico che ha sancito la Brexit. La Turchia sta
cominciando a rendersi conto che l”Unione Europea, in cui aspetta di
entrare con trepidazione, sta perdendo terreno, tra i suoi membri manca
l”unanimità da molto tempo, si sottolinea nell”articolo.
“Qualunque cosa avvenga, questa situazione ha
dimostrato la debolezza del fianco meridionale della NATO di fronte ad
una Russia che rinasce e fa quadrato attorno all”immagine di Vladimir
Putin, leader forte di un Paese che ha influenza sull”Europa”, — scrive
il giornale.
dimostrato la debolezza del fianco meridionale della NATO di fronte ad
una Russia che rinasce e fa quadrato attorno all”immagine di Vladimir
Putin, leader forte di un Paese che ha influenza sull”Europa”, — scrive
il giornale.
La Russia ha dimostrato di essere pronta a sopportare le difficoltà e
a non mostrare debolezza, nonostante le sanzioni. Poco fa Mosca ha
prolungato le sanzioni di risposta contro l”Unione Europea: il Cremlino è sempre più convinto che prima o poi i leader europei si arrenderanno.
L”Occidente deve rendersi conto che la politica attendista di Mosca vince sempre, conclude l”autore dell”articolo.
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