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DALLA REPUBBLICA POPOLARE DI DONETSK
di Giulietto Chiesa.
Tratto da [url”pandoratv.it/?p=11493″]http://www.pandoratv.it/?p=11493[/url]
DONETSK – Scrivo da Donetsk, dove sono arrivato oggi, su invito del Ministero degli Esteri, per assistere come osservatore internazionale, alle “primarie” della regione della capitale.
Si tratta di un “esperimento” interessante che vorrebbe creare il primo passo verso una reale partecipazione popolare alla scelta dei propri leader.
Niente a che fare con le primarie di casa nostra, che sono delle farse invereconde.
Qui non si sceglie tra candidati di partiti, ma tra auto-candidature che sorgono dalla gente e regolate con precisi criteri di trasparenza.
Si deciderà tra 1190 candidati a 514 posti di governo locale.
Gli elettori sono 1.320.000 circa. Vedremo domani quanti parteciperanno al voto, e sarà già una risposta.
Ma è anche un atto politico preciso. La DNR vuole mostrare all”esterno (anche alla Russia che non poteva e non può riconoscerla, per il momento) di essere nel pieno controllo della situazione e della sua volontà di preparare elezioni vere e proprie.
Due note veloci: la città è funzionante, è viva, sebbene la linea del fronte sia a meno di dieci chilometri. Le strade sono piene di gente, i negozi sono pieni di roba. I dirigenti che ho incontrato oggi sono tutti giovani, molte le donne, in maggioranza. La gente che è fuggita comincia a ritornare.
Ma cӏ ancora il coprifuoco e alle 23 tutti a casa.
Una sola cosa voglio aggiungere: pensare che questi giovani e anziani, tutti, vogliano ritornare indietro, e accettare di essere nuovamente cittadini di un paese amico dei nazisti, dopo il massacro che hanno subito, è cosa senza senso, un”illusione. Pericolosa. E” chiedere loro di farsi massacrare.
L”Europa ha dimostrato di essere abbastanza stupida da lasciarsi trascinare nella sanguinosa provocazione ordita dalla signora Nuland.
Adesso dovrebbe dimostrare almeno realismo e buon senso.
Ma temo che neppure questo sia capace di fare.
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