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di Alberto Negri.
Erdogan voleva diventare il nuovo raìs del Medio Oriente abbattendo Assad
a Damasco, non il leader che avrebbe portato la Turchia in Europa:
l‘attentato che ha ucciso ad Ankara l”ambasciatore russo Andrey Karlov
segna una svolta drammatica che sbriciola i piani del presidente turco.
Non solo la vittoria di Assad ad Aleppo, sostenuto da russi e iraniani,
fa tramontare le ambizioni di Erdogan ma questo attentato alla vigilia
del vertice di Mosca dei ministri della Difesa e degli Esteri di Russia,
Iran, Turchia, dimostra che non ha la situazione sotto controllo. Un
duro colpo alla sua immagine ma anche alla sostanza di un potere che
Erdogan ambiva esibire come assoluto, anche se ammantato dalle vittorie
elettorali.
a Damasco, non il leader che avrebbe portato la Turchia in Europa:
l‘attentato che ha ucciso ad Ankara l”ambasciatore russo Andrey Karlov
segna una svolta drammatica che sbriciola i piani del presidente turco.
Non solo la vittoria di Assad ad Aleppo, sostenuto da russi e iraniani,
fa tramontare le ambizioni di Erdogan ma questo attentato alla vigilia
del vertice di Mosca dei ministri della Difesa e degli Esteri di Russia,
Iran, Turchia, dimostra che non ha la situazione sotto controllo. Un
duro colpo alla sua immagine ma anche alla sostanza di un potere che
Erdogan ambiva esibire come assoluto, anche se ammantato dalle vittorie
elettorali.
Non gli è bastato il 15 luglio scorso essere sfuggito a un golpe
militare, diventare un autocrate che fa piazza pulita dell”opposizione
legale, oltre che dei gulenisti, imbastire purghe di migliaia di
poliziotti e militari, accentrare i poteri in mano al presidente, per
avere in pugno il Paese: questa è la lezione che impartisce a Erdogan
l”attentato di Ankara. Una lezione rafforzata dalla dozzina di attentati
che nell”ultimo anno hanno insanguinato la Turchia, da quello di
Istanbul a Besiktas all”ultimo di domenica scorsa a Kayseri.
militare, diventare un autocrate che fa piazza pulita dell”opposizione
legale, oltre che dei gulenisti, imbastire purghe di migliaia di
poliziotti e militari, accentrare i poteri in mano al presidente, per
avere in pugno il Paese: questa è la lezione che impartisce a Erdogan
l”attentato di Ankara. Una lezione rafforzata dalla dozzina di attentati
che nell”ultimo anno hanno insanguinato la Turchia, da quello di
Istanbul a Besiktas all”ultimo di domenica scorsa a Kayseri.
La Turchia è un Paese che oscilla pericolosamente verso una deriva
mediorientale dove è stata trascinata dalle spericolate iniziative di
Erdogan che voleva abbattere Assad aprendo cinque anni fa “l”autostrada
della Jihad†e ora deve mettersi d”accordo con Putin e l”Iran per
salvaguardare i suoi vulnerabili confini.
mediorientale dove è stata trascinata dalle spericolate iniziative di
Erdogan che voleva abbattere Assad aprendo cinque anni fa “l”autostrada
della Jihad†e ora deve mettersi d”accordo con Putin e l”Iran per
salvaguardare i suoi vulnerabili confini.
Questa dovrebbe essere una lezione da tenere a mente anche per i leader occidentali se pure loro non fossero stati complici […]
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