‘di Stefania Elena Carnemolla
Come ti curo il miliziano: il 28 aprile il quotidiano britannico The
Guardian [url”ha raccontato”]http://www.theguardian.com/world/2017/apr/28/islamic-state-fighters-infiltrate-europe-posing-injured-libyan-soldiers[/url], dopo essere venuto in possesso di un
documento degli 007 italiani, della nuova strategia dell’Isis per infiltrare
in Europa dalla Libia, grazie a passaporti falsi, i propri combattenti,
spacciati per libici feriti nella lotta contro il Daesh da curare negli
ospedali europei. Con il contrabbando di feriti l’Isis ha, così, trovato il
suo Cavallo di Troia. Da tempo i propri feriti sono, infatti, per l’Isis una
manna: li infiltra o li uccide per estrarne gli organi da rivendere sul
[url”mercato nero”]http://www.businessinsider.com/isis-militants-faking-illnesses-fighting-2017-2?IR=T[/url] e rimpinguare, così, le proprie casse.
In Turchia gli ospedali locali non hanno, ad esempio, mancato di prestare
loro amorevoli cure. Senza dimenticare Israele, corsa consapevolmente al
capezzale dei ribelli siriani: “A sentire i discorsi ufficiali, l’esercito
israeliano cura i feriti siriani†così [url”Andrea Brenta su Italia Oggi”]http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=2142894&codiciTestate=1&sez=giornali&testo=stato+islamico&titolo=Militanti%20Isis%20curati%20in%20Israele[/url] “in
nome di considerazioni strettamente umanitarie. Ma è lecito pensare che
lo stato ebraico tragga un beneficio indiretto da questo impegno. Per
esempio, l’esercito potrebbe approfittarne per istituire un canale di
comunicazione con le fazioni ribelli insediate sul versante siriano del
Golan, ivi compresi i jihadisti del Fronte di al-Nusra, affiliato ad al-Qaida. Questi contatti hanno portato a una relazione di buon vicinato,
che si traduce non solo nel mantenimento di una relativa calma alla
frontiera, ma soprattutto nella tenuta a distanza dell’Hezbollah libanese.
Dal canto suo, il regime siriano denuncia regolarmente questo
avvicinamento di circostanza e accusa Israele di sostenere i ‘terroristi’. I
pazienti siriani convalescenti presso l’ospedale di Safed affermano di
aver militato nell’esercito siriano libero e proclamano il loro rifiuto dello
Stato islamico. Ma è difficile provarlo. Intanto però il personale medico
prende tutte le precauzioni possibili per preservare l’anonimato dei suoi
degenti sirianiâ€.
(Ambulanza usata per il trasporto dei libici)Tornando alla Libia, nell’articolo del quotidiano britannico, che cita il
documento degli 007 italiani, si parla di un “progetto sanitario di origine
occidentale†per “la riabilitazione e la cura dei libici feriti†sorvegliato
dal governo di Tripoli “riconosciuto dall’Onuâ€, progetto considerato dai
primi “dubbioso e ambiguoâ€. Sorprende lo stupore dell’intelligence
nostrana, considerato che l’Italia, in virtù di precisi accordi
intergovernativi, è, dalla caduta di Gheddafi, in prima linea
nell’assistenza dei “combattenti libiciâ€. Nelle maglie di questo
programma s’è infiltrata l’Isis, con i vari governi italiani che hanno
sottovalutato il camaleontismo della prima e il rischio di corruzione tra i
funzionari libici deputati alla sorveglianza del programma.
Nel 2016, con Matteo Renzi al governo, fu, ad esempio, decisa la
[url”Missione Ippocrate”]http://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/op_ippocrate/Pagine/default.aspx[/url] per la fornitura di materiale sanitario e medicine,
nonchè per il trasporto e la cura di “feriti libici che combattono contro il
Daesh in Libia†e con lo “schieramento di una struttura ospedaliera
campale militare interforze a sostegno dell’ospedale civile di Misurataâ€.
Uno stanziamento di 17.388.000 euro a copertura anche della
partecipazione italiana alla United Nations Support Mission in Libya. E
proprio Misurata, dove si registrano contatti con il personale medico, è,
denuncia il quotidiano britannico, la “sede del contrabbando di questi
uomini dalla Libia ad altri paesi. Misurata è anche il luogo dove si
effettua la tratta di falsi passaporti quando una falsa identità è necessaria
per coprire l’identità reale di questi uominiâ€.
(Paolo Gentiloni con Fayez Al Sarraj)Al governo c’è ora Paolo Gentiloni, ex ministro degli Esteri del governo
Renzi. Il 16 marzo 2017 la Farnesina, dove c’è ora Angelino Alfano, ex
ministro all’Interno di Renzi, annuncia un volo militare con a bordo feriti
libici: “Ieri mattina un aereo C130-J dell’Aeronautica Militare,
configurato per trasporto sanitario, è atterrato nella base libica di Benina,
presso la città di Bengasi, e ha caricato a bordo 22 libici feriti. Si tratta di
un primo gruppo giudicato idoneo al trasporto aereo dalla competente
commissione medica del Ministero della Difesa. L’aereo ha lasciato la
Libia nel pomeriggio ed è atterrato a Roma intorno alle 20:30 dello
stesso giorno. I 22 feriti sono stati tutti ricoverati presso il Policlinico
Militare del Celioâ€. Un’operazione concertata tra Farnesina, Ministero
della Difesa, Ministero dell’Interno, Ministero della Salute e
amministrazioni di competenza. Con il ministro Alfano che confermerà :
“La nostra azione non si ferma qui. In questa logica, assicureremo
assistenza anche attraverso la fornitura di kit medicali di emergenza alle
varie strutture ospedaliere sparse nelle diverse aree del Paese. I nostri
sforzi sono mirati ad aiutare i feriti libici in tutta la Libia, per sostenere
così, in tutto il territorio, le loro azioni di contrasto al terrorismoâ€. Gli
farà eco il ministro alla Difesa Roberta Pinotti: “L’impegno della
Difesa in Libia, a sostegno delle forze che si oppongono al Daesh è
connotato da una forte valenza umanitaria espressa con l’operazione
sanitaria militare Ippocrate. Inoltre, nell’ambito della missione europea
Sofia, stiamo contribuendo all’addestramento della Guardia Costiera
libica, in modo che possa autonomamente contrastare il traffico di esseri
umani e di armi lungo le proprie costeâ€.
Sogni di gloria: il traffico di esseri umani continua – il business, che
gode di complicità , frutta – e i miliziani dell’Isis hanno ormai trovato il
modo per arrivare in Europa sotto mentite spoglie.
(Roberta Pinotti e Matteo Renzi)Ancor prima, il 21 aprile 2016, con Renzi al governo, il ministro della
Salute, Beatrice Lorenzin, siglò a Roma con l’omologo libico Omar
Basheer Al Taher Mohamed, in rappresentanza del governo di Fayez Al
Sarraj, un [url”accordo”]http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_2075_listaFile_itemName_1_file.pdf[/url] nel solco del Trattato di Amicizia del 2008 fra il
governo Berlusconi e Gheddafi. Il comunicato stampa del Ministero della
Salute del 20 aprile ricorderà che tra i punti dell’accordo ci sarebbe stato
quello della “cura in Italia dei feriti libiciâ€, che “dal 2012 al 2014 sono
già stati curati un centinaio di feriti nelle nostre strutture sanitarie†e che
il 7 gennaio di quell’anno quindici libici erano stati curati al Policlinico
Militare del Celio. Recita, infatti, l’accordo: “L’Italia favorirà l’accesso
alle cure mediche in ospedali italiani a cittadini libici feriti in guerra e
collaborerà per quanto concerne la riabilitazione e la formazione
professionale delle vittime di Guerraâ€. Rodolfo Bucci, un medico italiano
specialista nella terapia del trattamento del dolore – ha scoperto il
quotidiano britannico – nel frattempo è stato contattato da “alcuni uomini
per coordinare questi trattamenti mediciâ€.
S’è così allargata la maglia di infiltrazioni, con i vari governi italiani
felici di avere un piede in Libia, senza aver fatto i conti con il vero volto
del governo libico e il camaleontismo dell’Isis.
(2 maggio 2017)Copertina: I combattenti dell”Isis sfilano attraverso Sirte, in Libia, dove hanno preso il controllo dell”ufficio passaporto all”inizio del 2016. © AFP / Getty Images.
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