di Giampiero Venturi.
Continua l’avanzata delle forze governative nel sud-est della Siria. Le forze speciali Tigre sono penetrate in queste ore per 40 km a sud di Resafa (la romana Sergiopoli) avvicinandosi alla città di Deir Ezzor, assediata dall’ISIS da tre anni e ormai ultima reale sponda di sopravvivenza dello Stato Islamico.
Le milizie del Califfato, a corto di uomini, sono allo sbando e ripiegano rapidamente verso le roccaforti sull’Eufrate. Ultimo bastione islamista prima di Deir Ezzor è la città di Al Sukhna, prossimo obiettivo delle truppe di Assad. La battaglia secondo fonti militari, sarebbe in queste ore violentissima.
Grande merito per l’esito delle operazioni delle ultime settimane va alle forze aeree russe che continuano a martellare infrastrutture e unità jihadiste su tutti i fronti, ma in particolare a est di Palmira, proprio lungo il versante di Deir Ezzor.
A questo proposito i russi avrebbero spostato nella base aerea di Tyas alcuni Sukhoi 25, con il preciso scopo di aumentare le missioni di attacco al suolo nel sud-est della Siria.
Tyas si trova a 40 km a ovest di Palmira ed è stata assediata a lungo dall’ISIS lo scorso inverno, nei giorni della seconda caduta della città.
La variazione tattica si presume sia il preludio per un’accelerazione della manovra di annientamento del Califfato nel triangolo tra confine iracheno, Eufrate e Raqqa.
Proprio con riguardo a Raqqa, ex “capitale” dello Stato Islamico, l’avanzata dei soldati di Damasco (aiutati da milizie tribali locali e da paramilitari sciiti), avrebbe ormai tagliato fuori le Syrian Democratic Forces filoamericane da ulteriori avvicinamenti a Deir Ezzor dal lato ovest dell’Eufrate.
Nonostante il potenziale bellico dell’ISIS sia ancora temibile, la vittoria finale di Assad sul piano militare (e politico) nello scontro diretto, appare ormai solo questione di tempo.
(foto: BBC)