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Dichiarazione globale degli studenti per il pluralismo in economia

Ecco il manifesto della rete mondiale “Rethinking economics” (studenti di economia delle università di tutto il mondo). In Italia fa riferimento al sito rethinkecon.it.

Dichiarazione globale degli studenti per il pluralismo in economia
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8 Maggio 2014 - 21.03


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Rethinking Economics Italia

Negli ultimi sette anni, con gli effetti della crisi finanziaria
sotto gli occhi di tutti, un’altra crisi economica, con implicazioni
profonde per tutti noi, è passata quasi inosservata: la crisi teorica
dell’economia e del suo stesso insegnamento. La stagnazione dell’offerta
didattica e di una pedagogia ridotta e riduttiva è durata decenni,
nonostante ripetuti sforzi, da parte degli studenti, volti a cambiare
questa situazione. Ora, nel pieno della crisi finanziaria globale, tali
iniziative studentesche hanno trovato nuova linfa ed una rinnovata
energia in diversi paesi tra cui Argentina, Austria, Brasile, Canada,
Cile, Danimarca, Francia, Germania, India, Inghilterra, Israele, Italia,
Nuova Zelanda, Scozia e Stati Uniti. Cosa più importante, gli studenti
coinvolti in queste iniziative hanno trovato una causa comune nella
promozione di un vero insegnamento plurale dell’economia. All’interno
delle università il pluralismo significherà una più ampia varietà
teorica e metodologica nei nostri libri di testo, ed una formazione più
solida e reattiva. Fuori dalle università, invece, il pluralismo
comporterà una più ampia gamma di opzioni nell’“inventario” degli
strumenti dei nostri governi, per migliorarne la capacità di trovare
soluzioni collettive ai problemi globali dell’economia, siano essi
urgenti o più a lungo termine.

Il pluralismo cerca inoltre di costruire
dei legami più forti tra questi due mondi e di integrare sempre meglio
le teorie e gli strumenti acquisiti nell’ambito accademico, con le sfide
morali, politiche, ambientali, culturali, nonché con molte altre di
estrema complessità che caratterizzano il XXI secolo. Nessuna scuola di
pensiero gode di un monopolio delle soluzioni a queste sfide, e data
l’immensità delle conseguenze nel mondo reale del loro lavoro, gli
economisti hanno la responsabilità di assicurare che la loro professione
sia dotata di una diversificazione interna che le permetta di
affrontare una simile complessità esteriore.

Il pluralismo teorico enfatizza il bisogno di allargare il
raggio di scuole di pensiero rappresentate nei corsi universitari. In
questo contesto è importante notare che non obiettiamo contro nessuna
tradizione economica in particolare. Il pluralismo non è una scelta di
campo, ma riguarda il sano incoraggiamento a un dibattito teorico che
non può che rafforzare la professione dell’economista nella sua
interezza. Una formazione economica onnicomprensiva è finalizzata a
promuovere un’esposizione bilanciata alle varie prospettive teoriche che
vanno dai più comuni insegnamenti dell’approccio neoclassico fino a
quelle tradizioni largamente escluse come quelle classica,
post-keynesiana, istituzionale, ambientalista, femminista, marxista e
austriaca, per citarne qualcuna. Quando la maggior parte degli studenti
di economia si laurea senza mai incontrare una simile varietà di
prospettive durante gli studi, allora si capisce che tale percorso
educativo si rivela insufficiente e soprattutto inefficiente. Basta
immaginare un corso di laurea in storia dell’arte focalizzato solo
sull’impressionismo, oppure un corso di scienze politiche che si
concentri solo sul socialismo, e si potrà iniziare ad apprezzare i
limiti di un tipico corso di economia.

Il pluralismo metodologico impone l’impiego di un ampio ed
eterogeneo insieme di strumenti nell’analisi delle questioni economiche.
Con ciò non si vuole sottostimare la necessità del rigore
analitico-matematico e quantitativo-statistico. Ma troppo spesso gli
studenti acquisiscono acriticamente le suddette competenze “tecniche”
evitando le più elementari riflessioni epistemologiche: come e perché
tali strumenti vadano utilizzati, la neutralità delle assunzioni e
l’applicabilità dei risultati. Inoltre, esistono importanti aspetti
economici impossibili da indagare esclusivamente per mezzo
dell’approccio quantitativo: ad esempio, le istituzioni, le culture e la
storia rappresentano elementi determinanti dei meccanismi e processi
economici e, come tali, dovrebbero essere parte integrante dei piani di
studio. Ciononostante, la grande maggioranza degli studenti non
frequenta nemmeno un singolo corso di “metodi qualitativi” durante il
proprio percorso formativo.

Il pluralismo interdisciplinare sviluppa ulteriormente il
discorso metodologico, riconoscendo che l’economia è più efficace quando
integrata con altre scienze sociali ed umanistiche. Così come le
politiche economiche non prescindono dale lezioni derivanti dalla
politica, dall’etica, dalla psicologia, dalla storia, dalla sociologia e
dall’ecologia, nemmeno l’insegnamento dell’economia dovrebbe
prescindere da questi stessi ambiti. L’apprendimento interdisciplinare è
vitale per fornire agli economisti la profondità cognitiva necessaria
ad apprezzare le numerose implicazioni che le loro idee comportano per
lo sviluppo globale.

Mentre gli approcci per implementare queste forme di pluralismo
varieranno di luogo in luogo, le idee generali per il loro sviluppo
dovrebbero includere le due seguenti linee guida:

  •  Verso un pluralismo teorico e metodologico: dare la
    priorità a docenti e ricercatori che possono essere fonte di diversità
    teorica nei programmi economici; ideare testi e altri strumenti di
    insegnamento a supporto di un’offerta formativa pluralista; dare la
    priorità nei giornali professionali a lavori pluralisti.
  •  Verso un pluralismo interdisciplinare: formalizzare le
    collaborazioni tra dipartimenti di scienze sociali e di studi umanistici
    o stabilire dipartimenti speciali che possano sovraintendere programmi
    che combinino l’economia e gli altri campi.

Il progresso su questi fronti richiede non solo la costruzione di un
nuovo consenso attorno al pluralismo, ma anche che una varietà di altre
sfide sia messa in evidenza, inclusa la ricerca di professori con una
formazione pluralistica e di fondi per sostenere le iniziative sopra
elencate. Di conseguenza, se speriamo di dotare la professione
dell’economista di un profilo pluralista in un arco di tempo che si
accordi con l’urgenza della crisi globale, allora dobbiamo iniziare a
connetterci, ad essere coordinati e creativi nella ricerca di nuove
soluzioni. Con questo obbiettivo in mente i nostri network studenteschi
hanno iniziato a premere per un cambiamento, e a superare le lacune
educative organizzando seminari, conferenze e altre iniziative creative.

Abbiamo bisogno di studenti, professori, ricercatori e sostenitori da
tutto il mondo che si uniscano a noi per formare la “massa critica”
necessaria al cambiamento. Visitate il sito (www.isipe.net e www.rethinkecon.it)
per capire come supportare la nostra causa. Come la grande crisi
finanziaria ci ha ricordato, nell’economia le idee vanno ben oltre le
aule universitarie, e raggiungono ogni angolo della nostra vita. La
spinta per il pluralismo non è semplicemente uno sforzo per rafforzare
la professione dell’economista, ma uno sforzo per rafforzare le
fondamenta stesse del benessere umano e della nostra abilità collettiva
di prosperare.

Rethinking Economics Italia. Studenti promotori in Italia:

Nicolò Fraccaroli, portavoce RE Italia

Mattia Maria Achei

Giacomo Bracci

Michele Cantarella

Luca Eduardo Fierro

Ivan Invernizzi

Marco Schito

Roberto Geno Volpe

Rivista promotrice:

Rivista di Economia e Politica

Hanno sostenuto questo manifesto in Italia:

Ardeni Pier Giorgio, Università di Bologna

Salvatore Biasco, Università “Sapienza” di Roma

Giancarlo Beltrame, Università di Bergamo

William K. Black, UMKC

Emiliano Brancaccio, Università del Sannio

Katia Caldari, STOREP e Università di Padova

Sergio Cesaratto, Università di Siena

Daniele Checchi, Università di Milano

Giuseppe Di Gaspare, LUISS

Massimo Egidi, LUISS

Jean-Paul Fitoussi, LUISS e Sciences Po

Mathew Forstater, UMKC

Luciano Gallino, Università di Torino

Nino Galloni, INPS

Nadia Garbellini, Università di Bergamo

Stephanie B. Kelton, UMKC

Marc Lavoie, University of Ottawa

Stefano Lucarelli, Università di Bergamo

Giorgio Lunghini, Università di Milano e di Pavia

Sebastiano Maffettone, LUISS

Marcello Messori, LUISS

Cristina Montesi, Università di Perugia

Luciano Monti, LUISS

Warren Mosler, COfFE, CFEPS e Università di Bergamo

Raimondello Orsini, Università di Bologna

Laura Pennacchi, Scuola per la Buona Politica Fondazione Basso

Stefano Perri, Università di Macerata

Gustavo Piga, Università di Roma “Tor Vergata”

Riccardo Realfonzo, Università del Sannio

Roberto Romano, ricercatore CGIL

Alessandro Roncaglia, Università “Sapienza” di Roma

Francesco Saraceno, Sciences Po e OFCE

Claudio Sardoni, Università “Sapienza” di Roma

Mario Seccareccia, University of Ottawa

Stefano Solari, Università di Padova

Antonella Stirati, Università degli Studi Roma Tre

Guido Tortorella Esposito, Università del Sannio

Stefano Toso, Università di Bologna

Gianfranco Tusset, Università di Padova

Anna Maria Grazia Variato, Università di Bergamo

Marco Veronese Passarella, University of Leeds

Larry R. Wray, UMKC

Stefano Zamagni, Università di Bologna

Gruppi studenteschi promotori nel mondo: 

  • Economics Student Forum – Haifa, Israel
  • Post-Crash Economics Society Essex,
  • Network for Pluralist Economics, Germany
  • Society for Pluralist Economics; Vienna, Austria
  • Glasgow University Real World Economics Society, Scotland
  • Rethinking Economics Italia
  • Rethinking Economics, Quebec
  • The Socio-Economic Society, Aarhus, Denmark
  • Cambridge Society for Economic Pluralism (CSEP), Cambridge, United Kingdom,
  • Rethinking Economics, UK
  • Better Economics UCLU, London
  • Movement for Pluralistic Economics, Ljubljana,
  • Lunds Kritiska Ekonomer, Lunds Universitet, Sweden
  • Sociedad de Economía Crítica, Argentina and Uruguay
  • Nova Ágora, Brazil
  • Rethinking Economics New York, United States
  • The Post-Crash Economics Society, University of Manchester, UK
  • PEPS-Economics, France
  • Grupo de estudiantes y egresados de la Facultad de Economía y Negocios de la Universidad de Chile, Chile
  • Det Samfundsøkonomiske Selskab (DSS), Denmark
  • Oikos Köln, Germany
  • Real Economics Mainz, Germany
  • Kritische WissenschaftlerInnen Berlin, Germany
  • Arbeitskreis Plurale Ökonomik, Germany
  • Was ist Ökonomie, Germany
  • Alternative Thinking for Economics Society Sheffield, United Kingdom
  • Jodhpur University Heterodox Economics Association, India
  • Mouvement étudiant québécois pour un enseignement pluraliste de l’économie, Canada
  • Oeconomics Economic Club MGIMO, Russia
  • Lunds Kritiska Ekonomer, Sweden
  • Handels Students for Sustainability, Sweden
  • PEPS-Helvetia, Switzerland
  • Post-Crash Barcelona, Spain

Studenti

Achei Mattia Maria, LUISS


Agostinis Matteo, Università di Udine


Baccanelli Angelo, Università Cattolica di Milano


Baccini Alberto, Università di Siena


Bergamaschi Francesco, Università di Bologna


Biondo Francesca, Università di Roma Tre


Bracci Giacomo, Università di Bologna


Busi Daniele, Politecnico di Milano


Bustacchini Francesco, Università di Bologna


Campigotto Nicola, Università di Bologna


Canducci Caterina, LUISS


Cantarella Michele, LUISS


Capacchione Jacopo, Università del Sannio


Casati Federica, Università di Bergamo


Catillo Marialaura, Università del Sannio


Cetrulo Armanda, Università di Bologna


Ciancimino Francesco, Università di Bologna


Ciervo Romina, Università del Sannio


Cifani Marco, Università Bocconi


Ciotti Fabrizio, Università Bocconi


Colicchio Lorenzo, Università del Sannio


Corda Daniela, Università di Cagliari


Crespi Giulio Gipsy, Università di Milano


D’Angelis Nico, Università “Sapienza” di Roma


De Cristofaro Fabiana, Università di Bologna


De Guio Andrea, Università Bocconi


De Vivo Giovanni, Università “Federico II” di Napoli


Del Seppia Giulio Paolo, Università degli studi di Roma “Tor Vergata”


Desidera Lorenzo, Università di Bologna


Di Caprio Carmen, Università del Sannio


Di Domenico Pasquale, Università di Bologna


Di Lorenzo Giulio, LUISS


Di Talia Elisa, Università del Sannio


D’Occhio Anna, Università del Sannio


Doukakis Marco, Università di Perugia


Esposito Simone, Università di Bologna (Forlì)


Ferrara Maria Vincenza, Università del Sannio


Fierro Luca Eduardo, Università di Bologna


Fraccaroli Nicolò, LUISS


Franciosi Francesco, Università del Sannio


Gabbuti Giacomo, Università degli studi di Roma “Tor Vergata”


Gambardella Elisa, Università di Genova


Garilli Simone, Università di Verona


Giacobbe Valentina, LUISS


Giovino Luigi, Università del Sannio


Guerra Federica, Università Bocconi


Guglielmo Edoardo-Elia, Università di Urbino


Ianella Antonella, Università del Sannio


Invernizzi Ivan, Università di Bergamo


Lochis Michael, Università di Bergamo


Lombardi Pietro, Università del Sannio


Lucidi Francesco Simone, Università “Sapienza” di Roma


Marcassoli Hedi, Università di Bergamo


Margheri Matteo, Università di Bologna


Marinelli Francesca, Università di Bologna


Mascia Clara, Università “Sapienza” di Roma


Medeossi Erica, Università di Bologna


Mereta Francesca, Università Bocconi


Mesisca Patrizia, Università del Sannio


Mignone Giusy, Università del Sannio


Minutolo Alessandro, Università di Bologna


Molinaro Mattia, Università di Bologna


Monticelli Elena, Università “Sapienza” di Roma


Montisci Maria Francesca, Università di Firenze


Mori Gioia, Università Bocconi


Moroni Pietro, LUISS


Pagliuca Daniela, Università del Sannio


Palmieri Augusto, LUISS


Palomba Gabriele, Università “Sapienza” di Roma


Pangrazi Pier Paolo, Università Bocconi


Paniconi Paolo, Università Politecnica delle Marche


Paoloni Pierpaolo, Università di Bologna


Parrella Pasquale, Università del Sannio


Petrova Gabriela, Università di Bologna


Raffaeli Riccardo, Università “Sapienza” di Roma


Rao Cristina, Università di Bologna


Ricottilli Massimo, Università di Bologna


Ruggeri Francesco, Università “Sapienza” di Roma


Salemme Michele, Università di Bologna


Sandalli Maria Elena, LUISS


Schito Marco, LUISS


Scuto Valeria, LUISS


Secomandi Riccardo, Università Cattolica di Milano


Simone Giuseppe, Università di Bologna


Terracciano Tammaro, Università di Bologna


Testa Alice, Università di Bergamo


Trimboli Nicola, Università di Bergamo


Tropeano Laura, Università del Sannio


Vara Eva, Università Bocconi


Viola Antonio, Università del Sannio


Viscione Barbara, Università del Sannio


Viscione Angelantonio, Università del Sannio


Volpe Roberto Geno, LUISS


Zampetti Carmen, Università del Sannio

Fonte: http://www.rethinkecon.it/manifesto-dichiarazione-globale-degli-studenti-per-il-pluralismo-in-economia/#more-208.

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