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'La fine dell''umanità non è una notizia'

«Servono interventi radicali e immediati ora, perché ciò che appare radicale adesso, domani sarà normale e necessario». [Paolo Ermani]

'La fine dell''umanità non è una notizia'
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20 Agosto 2014 - 15.59


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di Paolo Ermani

Anche quest’anno registriamo la situazione catastrofica di una terra a cui stiamo esaurendo velocemente tutte le risorse e le capacità di assorbire i nostri rifiuti come puntualmente ci segnala il Global foot print network con il suo prezioso lavoro.

Ma la prossima apocalisse non sembra interessare molto i vari media, ben più interessati alle gesta dei nostri vip in vacanza, alle beghe dei politici e alle loro penose lotte di accaparramento del potere.

Già con giornali, radio e televisione la quantità di notizie inutili, superficiali era notevole, con l’avvento di internet la possibilità di scrivere le cose più assurde si è amplificata a dismisura e le persone sono sommerse da miliardi di notizie assolutamente stupide, superflue e spesso indegne per la lettura di qualsiasi essere umano.

Altro che informazione spazzatura, siamo alla cloaca.

Notizie fondamentali per la nostra esistenza come quella dell’overshoot day, che dovrebbero farci sobbalzare sulla sedia, essere riportate a titoli cubitali, sparate a tutta forza, richiedere interventi d’urgenza e della massima priorità da parte di ogni governo, vengono largamente ignorate. La sopravvivenza dell’umanità non sarà mica così importante come quale costume avrà messo oggi la soubrette del momento o se Renzi ci darà o toglierà ben 80 euro al mese!!!

E in questa follia collettiva, se non ci attiviamo da subito, ci avviamo verso tempi che saranno durissimi, in cui forse chi li vivrà rimpiangerà di essere nato e maledirà mille volte noi e la nostra scelleratezza. A ben pensarci saremo forse noi stessi o i nostri figli e nipoti a vivere la catastrofe, anche gli stessi figli e nipoti della soubrette, dei giornalisti allineati, dei direttori di giornali e televisioni prezzolati, degli sponsor, dei politici asserviti, dei banchieri e industriali senza scrupoli, di tutta quella massa di persone che lavora alacremente per la catastrofe e pensa e spera che mai si risveglierà un giorno nel bel mezzo dell’incubo che ci aspetta.

Stiamo riempiendo la terra di rifiuti di ogni tipo, sprecando energia e alimenti in tutti i modi, inventando e diffondendo materiali sempre più nocivi e pericolosi, distruggendo e cementificando ogni angolo verde, inquinando qualsiasi cosa e niente fa prevedere un cambio di rotta, anzi tutti premono sull’acceleratore non appena vedono nello specchietto retrovisore qualche concorrente che si avvicina.

Le riforme, le schermaglie diplomatiche, le conferenze internazionali sono delle tragiche barzellette che servono solo a prendere tempo su di una situazione per la quale il tempo di intervento si sta ormai esaurendo.

Servono interventi radicali e immediati ora, perché ciò che appare radicale adesso, domani sarà normale e necessario.

Se non si interverrà in questo modo, ci avvieremo verso la prossima età della pietra per la quale ringrazieremo coloro che oggi credono al “progresso” illimitato e senza ostacoli in cui il denaro è l’unico dio, la terra è una discarica e noi siamo cavie da laboratorio.

(19 agosto 2014)

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