Petrolio, USA, Russia & co.

Sul crollo di borse, petrolio e rublo non va bene quasi nessuna lettura fornita dai giornali. Ecco qui una visione che allinea fatti, non congetture. [Uriel Fanelli]

Petrolio, USA, Russia & co.
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18 Dicembre 2014 - 12.41


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di Uriel Fanelli.

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Sul crollo del petrolio, delle borse e del Rublo si stanno scrivendo
fiumi di inchiostro. Personalmente ne ho parlato poco perché non
concordo con quasi nessuna delle letture che vengono fornite dai
giornali. E ne ho una visione del tutto diversa, forse perché tendo ad
allineare fatti, e non congetture.

Per prima cosa, il petrolio.

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  • Fatto 1: il petrolio estratto con metodi “fracking” costa ~60$ al barile.
  • Fatto 2: il petrolio russo, all”estrazione, costa 25/30$.

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E” vero quindi che se il petrolio calasse ancora, sotto i 25/30,
colpirebbe i russi. Ma molto prima, avrebbe già scavato la fossa a BP e
alle “sette sorelle”, che non sono più sette ma ho reso l”idea.

Quindi, il calo del petrolio è sicuramente omicida per gli americani,
forse , congettura, lo sarà per i russi quando sarà sotto i 25/30$.
Certamente lo stato russo perde introiti, ma di questo parlo dopo. Di
fatto, però, questa mossa dei sauditi è una mossa ammazza-americani.

Andiamo avanti: perché i Sauditi dovrebbero avercela con gli americani? Procediamo per fatti.

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  • Fatto 1: Gli USA hanno dichiaratamente rincorso l”autosufficienza petrolifera, smettendo di importare dai sauditi. 
  • Fatto 2: gli USA stanno iniziando a
    discutere al senato se vendere all”estero il petrolio da “fracking” , lo
    “shale oil”, offrendolo agli europei in caso di rottura con Putin.
  • Fatto 3: non contenti di questo, gli
    USA, nella persona di Obama, sono andati in Cina, dal più grande
    cliente saudita, a firmare un patto per la riduzione delle emissioni.
    Pur non essendo Kyoto, i cinesi hanno promesso una drastica riduzione
    dei consumi petroliferi.

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Capite che ai sauditi possano essere un tantino girate le scatole. Anche
non volendo essere maligni, questa cosa ha tutta l”aria di una manovra
di accerchiamento.

 

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Se tu prima ti rendi indipendente da me, e poi cerchi di rendere
indipendenti altri, e poi vai dai miei clienti migliori a convincerli a
comprare meno – perché se i cinesi si mettono in testa di ridurre le
emissioni lo faranno – quello che stai facendo è remarmi contro.

 

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Gli USA stanno remando contro ai sauditi? 

Non lo so, perché:

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  • Congettura 1: sono così incompetenti
    nel vivere in un mondo multipolare che potrebbero davvero aver negoziato
    con la Cina una riduzione delle emissioni e dei consumi SENZA chiedere
    cosa ne pensi il maggior fornitore: l”incompetenza americana può
    arrivare a questo.

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  • Congettura 2: D”altro canto, che gli
    USA debbano rimanere amici dei maggiori finanziatori di formazioni
    terroriste è anch”esso opinabile. Il giorno in cui si sapesse dei
    miliardi di dollari arrivati dai sauditi ad AlQaeda e ad ISIS, e “la
    merda incontrasse il ventilatore”, il governo alleato dei Sauditi
    potrebbe anche subirne qualche impaccio.

Che gli americani abbiano fatto di tutto per irritare i sauditi sono
fatti. Che lo abbiano fatto apposta sono congetture. Che lo shale oil
costi più del petrolio russo all”estrazione è un fatto.
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  Quindi, stanno facendo a pugni USA e Arabia Saudita.

I russi non c”entrano per niente? E gli europei?

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  • Beh, i russi sono andati a vendere gas e petrolio ai cinesi con un contratto da 400 miliardi.
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  • Beh, i russi hanno appena chiuso un
    accordo di deviazione di un gasdotto verso la Turchia, prima cliente dei
    sauditi. E il tubone potrebbe anche tirare dritto.
  • Beh, i russi hanno appena chiuso un accordo col presidente indiano per energia nucleare.
  • Beh, i russi hanno appena costretto gli
    europei ad un programma di investimenti sulle rinnovabili e una
    direttiva sul mercato energetico è considerata urgente nell”agenda di
    Junker.

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insomma, neanche i russi hanno molte ragioni di stare simpatici ai sauditi.

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Andiamo a Rublo & co. Premesso che una svalutazione volontaria del
rublo era stata annunciata mesi e mesi fa, il problema russo è un
problema bancario, ovvero finanziario. Putin aveva ordinato alla
direttrice della banca centrale russa una prima svalutazione, allo scopo
di costruire un mercato interno russo.

L”agenda russa oggi ha due fatti fondamentali:

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  • Fatto 1: il WTO non è stato
    vantaggioso per la Russia, perché ha fatto entrare i vecchi lupi
    dell”Era Yeltsin, che Putin aveva scacciato via. I russi si erano già
    illusi
    sulla democrazia e sul libero mercato, e l” era di Yeltsin ha spazzato
    via il sogno. Poi si sono illusi sul WTO e sulla globalizzazione dei
    mercati: l”era di Obama ha spazzato via il sogno. L”Agenda di Putin
    oggi ha una politica estera di trattati bilaterali, non di adesione a
    qualche “comunità internazionale”.
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  • Fatto 2: il commercio con nazioni più
    industrializzate ha depresso diversi settori dell”economia russa.
    Laddove i russi potevano competere sono nati dei “campioni” industriali,
    come li chiama Putin, ma laddove erano troppo indietro gli stranieri
    hanno causato la chiusura di fattorie ed imprese. Putin intende
    rimediare a questo rallentando le importazioni.

 

Sebbene la decisione di svalutare il rublo sia sfuggita di mano ( sfugge
SEMPRE di mano: la svalutazione italiana doveva essere del 7%, e finì
al ~30%) , Putin sta semplicemente rendendo sconveniente per i russi
comprare merci straniere e quindi producendo inflazione artificiale. 

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Chi dice che la Russia sia destinata al collasso perché crolla i Rublo
secondo me sogna. Anche la storia del default è improbabile: il debito
russo è relativamente piccolo, e le rate in scadenza sono compensate da
riserve di oro e valuta straniera. 

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Sono sogni maliziosi e stupidi.
Perché succeda una cosa simile devono comunque passare anni.

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La situazione europea.

Dire che siano il petrolio e il rublo a far crollare le borse europee significa aver litigato coi numeri.

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Il solo crollo di ieri ha bruciato 200 miliardi di euro. Poiché il
 commercio estero russo verso l”europa è di 215Bn$ in un ANNO:

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Il risultato potrebbe essere spiegato solo se da domani tra Russia e UE non passasse più uno spillo, e il crollo avvenisse tra 9 mesi. 

 

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La dimensione del botto NON si spiega col rublo, ne” col petrolio.

Del resto, sono crollati i bancari. 

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Quindi mi spiace, ma spiegare il crollo delle borse europee col Rublo e
col Petrolio è una menzogna bella e buona, perché i numeri
NON-CI-SONO.

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Che cosa può far crollare i bancari nelle borse europee in questo periodo?

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  • Fatto uno: un debito grande 2200Bn di
    euro , quello italiano, è stato declassato a BBB- , causando il
    declassamento degli asset delle banche e la sua espulsione dai fondi
    strutturati.
  • Fatto due: in Grecia si parla di un
    default del debito , chiamato da Syriza “rinegoziazione”, cosa che
    colpirebbe principalmente il possessore europeo di fondi greci: il
    cosiddetto “Fondo di Stabilità “, il FESF. Se i greci fanno saltare il
    fondo di stabilita”, Draghi ha le mani paralizzate sino a fine mandato.
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  • Fatto tre: i dati italiani non sono per
    niente belli. Gli ordinativi all”industria sono calati ancora.
    Probabilmente il governo dovrà annunciare una nuova manovra a breve.
  • Fatto quattro: il famoso TLTLRO ha fatto si e no 120 miliardi. Niente di che.
  • Fatto cinque: il famoso Piano Junker da 320
    miliardi ne contiene 21. Il resto dovrebbe venire da banche, che di
    miliardi ne hanno chiesti in prestito 128. 

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In questo modo, è chiaro a tutti che entro 1-2 mesi ci sarà una nuova
crisi del debito in Europa
. E” inutile nascondersi dietro ad un dito. 

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Il petrolio, certo. Il Rublo, e blablabla.

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Ma la crisi del debito è stata nel 2011, siamo nel 2014 e siamo ancora
sentendo governi che “parlano” di riforme, e fanno dei brodini. 

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E” inutile che i giornali italiani si sforzino di nascondere la cosa. Se
l” Italia sarà fortunata la bomba scoppierà in Grecia, e avranno
qualcuno cui dare la colpa. Se l”Italia NON sarà fortunata, scoppierà
in Italia.

IL CROLLO DELLE BORSE E” DOVUTO AL FATTO CHE TUTTI, MA DICO TUTTI, SANNO BENISSIMO CHE STA PER ARRIVARE UN”ALTRA GIGANTESCA CRISI DEI DEBITI SOVRANI EUROPEI. 

Preparatevi alla trojka, invece di raccontare fesserie su petrolio e rublo.

I fatti che mi spingono alla lettura in questa direzione sono:

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  • Fatto 1: La stampa finanziaria
    anglosassone sta bombardando da settimane i debiti dell”europa
    meridionale con “wishful thinking” tra i più maligni. E dicono tutti la
    stessa cosa.
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  • Fatto 2: a fronte di nessun
    miglioramento dell”economia tradizionale, immobiliare e borsa in USA
    corrono. Il che significa speculazione: gli attaccanti hanno i
    portafogli gonfi. E sono sempre i soliti.
  • Fatto 3: a Gennaio arriva la risposta
    di Bruxelles sui quesiti posti dalla corte costituzionale tedesca. Quasi
    tutti i commentatori tedeschi credono che la corte costituzionale
    tedesca vieterà alla BuBa di partecipare ad acquisti di debito sovrano
    in programma alla BCE.

Da quel momento, tutti i giorni sono buoni.
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Fonte:  http://www.keinpfusch.net/2014/12/petrolio-usa-russia.html.

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