QE per la gente: la radicale proposta di Jeremy Corbyn

Il candidato in testa nei sondaggi per la leadership del Labour Britannico rovescia decenni di neoliberismo con una proposta autorevole apprezzata da molti economisti.

QE per la gente: la radicale proposta di Jeremy Corbyn
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7 Settembre 2015 - 17.59


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di Ellen Brown.

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Tradotto da ComeDonChisciotte.org.




Jeremy Corbyn, il candidato sul “cavallo scuro” [1] attualmente in
testa nei sondaggi per la leadership del Partito Laburista Britannico,
ha incluso nella sua piattaforma un ‘Quantitave Easing per le persone’.
Nella presentazione del 22 Luglio ha affermato:


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“Il ”riequilibrio” di cui sto parlando si riferisce a quello
della finanza nei riguardi dei settori sostenibili e ad alta crescita
del futuro. Com’è che possiamo fare? Una possibilità sarebbe quella di
conferire alla Banca d”Inghilterra un nuovo mandato, quello di
migliorare la nostra economia investendo massicciamente in nuove
abitazioni, nell”energia, nei trasporti e nei progetti digitali. Un
Quantitative Easing per le persone, quindi, invece che per le banche”.


Il suo consigliere economico Richard Murphy ha ulteriormente spiegato:


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“Il Quantitative Easing per la gente è un processo tramite il
quale viene riacquistato il debito che era stato deliberatamente creato
da una banca d’investimenti ‘verde’, o da un ente locale, o da
un’azienda sanitaria o da altre agenzie, con lo scopo specifico di
finanziare nuovi investimenti nell”economia – visto che i grandi mercati
commerciali e finanziari non sono in grado di effettuarli nella
quantità necessaria perché il Regno Unito funzioni di nuovo – e per
ripristinare la nostra prosperità finanziaria”.


Secondo il gruppo ‘Positive Money’:


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”Idee similari sono state sostenute, o almeno suggerite, da
economisti di rilievo, tra i quali JM Keynes, Milton Friedman, Ben
Bernanke, William Buiter e Martin Lupo. Più di recente, anche Lord Adair
Turner ne ha proposto di analoghe, evidenziando che ”non ci sono motivi
tecnici per respingere quest’opzione””.


Forse, ma gli scettici, invece, sostengono che c’è molto da criticare. Sullo ‘UK Telegraph’ Peter Spence ha detto che:


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”Gli esperti sostengono che una vittoria di Jeremy Corbyn nelle
prossime elezioni generali metterebbe la Gran Bretagna in rotta di
collisione con Bruxelles e spingerebbe il Regno Unito verso una rovina
in pieno ‘stile Zimbabwe’ ..… Tony Yates, ex economista della Banca
Centrale ed ora professore presso l”Università di Birmingham, ha detto
che: ‘questa strada conduce alla rovina della politica monetaria. E’
esattamente quello che ha fatto lo Zimbabwe, che ha smesso di pagare i
suoi debiti stampando nuova moneta”.


Spence ha anche citato il Governatore della Banca d”Inghilterra, Mark Carney, che ha dichiarato:


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”La ragione per cui non si dovrebbe nemmeno dar inizio a questa
conversazione è che questa proposta, se attuata, porterebbe alla
rimozione di qualsiasi disciplina in materia di politica fiscale”.


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LA MINACCIA FASULLA DELL’IPERINFLAZIONE


Avvertimenti riguardo un’iperinflazione in pieno ‘stile Zimbabwe’
sono stati continuamente mossi contro i Quantitative Easings [QE], fin
da quando la Federal Reserve li ha avviati, nel 2008.


Quando la Banca Centrale Europea [BCE] ha annunciato, a Gennaio 2015,
che si sarebbe anch’essa impegnata in un proprio QE – insieme agli
Stati Uniti, al Regno Unito ed al Giappone – i commentatori, allarmati,
hanno avvertito che ci sarebbero state guerre valutarie, svalutazioni
competitive, politiche ‘beggar-thy-neighbour’ [riduci il vicino in
miseria] ed iperinflazione. Ma i QE sono in corso fin dalla fine degli
anni ‘90, e questa presunta iperinflazione non si è mai verificata.


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Il 30 Agosto, sul ‘New Zealand Herald’, Bernard Hickey ha osservato che:


”La Federal Reserve ha tagliato il suo ‘Official Cash Rate’ a
quasi lo 0%, nel 2008, e lo ha lasciato lì. Ha lanciato tre turni del
cosiddetto Quantitative Easing ed ha appena smesso di stampare nuova
moneta per comprare titoli di Stato. La Banca del Giappone ha stampato
soldi per anni – e di recente ad un ritmo forsennato – per cercare di
risollevare la sua economia da decenni di perma-recessione.

La Banca Centrale Europea ha tagliato il suo ‘tasso di deposito’ a
meno dello 0,2% per cercare di forzare i risparmiatori ad investire.
Questo significa che i risparmiatori devono pagare le banche perché
queste pensino ai loro soldi.

La Cina ha iniettato 310 miliardi di dollari per puntellare un
mercato azionario che ha ceduto quasi il 43% rispetto al suo picco. Ha
spinto in basso lo yuan cinese ed ha speso, infine, altri 200 miliardi
di dollari per impedire ulteriori cadute. Questa settimana la Banca
Popolare della Cina ha tagliato il suo ‘tasso di rifinanziamento’
principale al 4,6% ed ha allentato le regole per i prestiti bancari”.


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Tuttavia, non c’è alcun segno della minacciata iperinflazione, ha sostenuto Hickey:


”Il taglio dei tassi e la stampa di denaro hanno reso attraente
l’acquisto di azioni, immobili e obbligazioni che producono un reddito
regolare superiore ai tassi d’interesse, che sono prossimi allo zero.
Ma, curiosamente, la stampa di tutto questo denaro e i tassi d’interesse
allo 0% devono ancora liberare il ‘drago dell”inflazione’, almeno per i
beni ed i servizi. I prezzi degli assets sono stati pompati, ma i
manufatti delle fabbriche ed i servizi sono saldamente in modalità
deflazionistica”.


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Perché? Secondo la teoria economica convenzionale, conseguentemente
all’aumento della massa monetaria una maggior quantità di denaro
dovrebbe essere a caccia di un minor numero di beni, il che farebbe
salire i prezzi. Perché allora non è successo, nonostante vari QE di
dimensioni mondiali?


UNA TEORIA SBAGLIATA


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La ‘teoria monetarista convenzionale’ era unanimemente accettata fino
all’arrivo della Grande Depressione, quando John Maynard Keynes ed
altri economisti notarono che i massicci fallimenti bancari avevano
portato ad una sostanziale riduzione dell”offerta di moneta.
Contraddicendo la teoria classica, la carenza di denaro stava incidendo
sempre di più sui prezzi.


Questo fatto sembrava fosse direttamente collegato con la massiccia
ondata di disoccupazione e con il fatto che le risorse restavano
inutilizzate. I prodotti marcivano a terra, mentre la gente moriva di
fame, perché non c”erano i soldi per pagare i lavoratori che li
avrebbero dovuto raccogliere, o per i consumatori che li avrebbero
potuto acquistare.


La ‘teoria convenzionale’ ha poi lasciato strada alla teoria
keynesiana. In un articolo del Marzo 2015 sul ‘The International New
York Times’
, intitolato ‘Keynes Versus the IMF’, l’economista Dr. Asad
Zaman
ha scritto che:


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“La ‘teoria keynesiana’ si basa su un”idea molto semplice, ovvero
che la conduzione delle attività ordinarie di un’economia richiede una
certa quantità di denaro. Se la quantità di denaro è inferiore a quella
necessaria, allora le imprese non possono funzionare – non possono fare
acquisti [prodotti da rivendere, materie prime da lavorare etc.], pagare
i lavoratori o affittare i negozi. E’ stata questa la causa
fondamentale della Grande Depressione.

La soluzione era piuttosto semplice: aumentare l”offerta di
moneta. Keynes suggerì che avremmo potuto stampare denaro e seppellirlo
nelle miniere di carbone perché i lavoratori disoccupati potessero
essere occupati a scavare. Se il denaro fosse stato disponibile in
quantità sufficiente, le imprese avrebbero ripreso a vivere e gli operai
disoccupati avrebbero trovato un lavoro. C’è un consenso quasi
universale, ormai, su questa idea.

Persino Milton Friedman, leader della ‘Monetarist School of
Economics’ ed acerrimo nemico delle idee keynesiane, ha convenuto che la
riduzione dell”’offerta di moneta’ è stata la causa della Grande
Depressione. Invece di seppellire i soldi nelle miniere, suggerì che il
denaro avrebbe dovuto essere lanciato dagli elicotteri, per risolvere il
problema della disoccupazione”.


E questo è esattamente il luogo dove ora ci troviamo: nonostante i
ripetuti cicli di QE cӏ ancora troppo poco denaro a caccia di troppi
beni. L”attuale forma dei QE equivale ad un asset-swap: dollari in
cambio di assets finanziari – titoli federali o titoli garantiti da
ipoteche – esistenti. [2]


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I ricchi diventano sempre più ricchi, conseguentemente ai salvataggi
bancari e ai ‘tassi d’interesse’ molto bassi, ma non ci sono soldi
nell”economia reale, che resta priva dei fondi necessari per creare la
domanda, che a sua volta creerebbe posti di lavoro.


Per essere efficace, il denaro lanciato dall’elicottero dovrebbe
cadere direttamente nel portafoglio dei consumatori. Lungi dall”essere
‘un’indisciplinata politica fiscale’, iniettare un certa quantità di
denaro nell”economia reale è fondamentale per poterla mettere di nuovo
in movimento.


Secondo la teoria del ‘Credito Sociale’, persino la creazione di
nuovi posti di lavoro non risolve del tutto il problema del troppo poco
denaro nelle tasche dei lavoratori, perché possano essere vuotati di
conseguenza gli scaffali [dei supermercati].


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I venditori fissano i prezzi per coprire i loro costi [3], che
comprendono molto di più del semplice salario dei lavoratori. Primo [per
importanza], fra i costi non salariali, è l”interesse sul denaro preso
in prestito per poter pagare la manodopera ed i materiali, prima ancora
che ci sia un prodotto da vendere.


La stragrande maggioranza della ‘massa monetaria’ entra in
circolazione sotto forma di prestiti bancari, come ha recentemente
riconosciuto la stessa Banca d”Inghilterra. Le banche creano il
capitale, ma non l”interesse necessario per rimborsare i prestiti che
hanno concesso, lasciando un ‘eccesso di debito’ che richiede a sua
volta la creazione di sempre più debito, nel tentativo di colmare il
divario.


Questo divario può essere chiuso in modo sostenibile solo con
l’emissione di ‘soldi senza debiti’, ovvero di ‘soldi senza interessi’,
da far scendere direttamente nel portafoglio dei consumatori. Sotto
forma, idealmente, di un dividendo nazionale pagato direttamente dal
Tesoro
.


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Come Keynes ha ben evidenziato, l”’inflazione dei prezzi’ si verifica
solo quando l”economia raggiunge la sua piena capacità produttiva.
Prima di allora, l”aumento della domanda richiede un aumento
dell”offerta. Nel senso che, se un numero maggiore di lavoratori viene
assunto per produrre quantità maggiori di ‘beni e servizi’, allora la
domanda e l”offerta si alzeranno insieme.


Nei mercati globali di oggi, le pressioni inflazionistiche hanno uno
sbocco nella capacità produttiva in eccesso della Cina e nel maggior uso
di robot, computer e macchine. Le economie globali hanno decisamente
molta strada da fare prima di raggiungere la piena capacità produttiva.


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IL CONFLITTO CON L’UNIONE EUROPEA


Un ostacolo più impegnativo per la proposta di Corbyn potrebbe essere
quello delle regole comunitarie. Peter Spence ha scritto che:


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“Alcune parti-chiave del piano concepito dalla leadership
laburista potrebbero cadere di fronte alle leggi comunitarie, tese ad
evitare un”inflazione galoppante. Potrebbero consegnare il Regno Unito
ad una pluriennale battaglia legale con la Corte di Giustizia Europea
[CGE] …. Le proposte del Sig. Corbyn potrebbero essere in contrasto con
l”articolo 123 del Trattato di Lisbona, che vieta alle Banche Centrali
di stampare moneta per finanziare la spesa pubblica”.


Forse. Ma la BCE ha già avviato un programma di QE per l”acquisto di
Titoli di Stato. Cosa sono i Titoli di Stato, se non debito pubblico
utilizzato per finanziare la spesa pubblica? Quella regola, quindi, è
già stata piegata.


Perché, allora, non piegarla in modo che possa avvantaggiare anche
l”economia, la gente e le infrastrutture della nazione? La proposta di
Corbyn è necessaria, funzionerà … è finalmente rrivato il tempo di
attuarla!

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Tradotto per ComeDonChisciotte.org da FRANCO.

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Fra parentesi quadra […] le note del Traduttore, ed inoltre:


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[1] Per “candidato sul cavallo scuro” si intende qualcuno che viene inaspettatamente nominato al posto del favorito.


[2] Interessanti e chiarificatori, al riguardo, alcuni passaggi del
recente articolo pubblicato da CdC, intitolato ‘SCONFIGGERE IL DEBITO
PUBBLICO SENZA GIOCARSI LA CARTA DEL DEFAULT’: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15483]


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[3] Ma anche, ovviamente, per ottenere un legittimo guadagno.


 
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