‘da Zero Hedge [Trad. it.: Malachia Paperoga per “Voci dall”estero”]
Già nell’aprile del 2013, abbiamo mostrato per la prima volta qualcosa di cui pochi erano a conoscenza, vale a dire che “con 72.800 miliardi di dollari, [url”la banca più esposta ai derivati del mondo”]http://www.zerohedge.com/news/2013-04-29/728-trillion-presenting-bank-biggest-derivative-exposure-world-hint-not-jpmorgan[/url]†non era JPMorgan come alcuni pensavano, ma il colosso bancario tedesco, Deutsche Bank.
Alcuni hanno alzato le spalle, dicendo che non si dovrebbe mai guardare l’esposizione lorda ai derivati ma solo la netta, e noi abbiamo risposto semplicemente: il netto diventa immediatamente pari al lordo quando anche una sola controparte nella catena dei collaterali va a picco – si vedano ad esempio i fallimenti Lehman e AIG e il conseguente terremoto per salvare l’intero mondo, costato migliaia di miliardi di fondi dei contribuenti.
Abbiamo poi proseguito un anno dopo con “[url”l’elefante nella stanza”]http://www.zerohedge.com/news/2014-04-28/elephant-room-deutsche-banks-75-trillion-derivatives-20-times-greater-german-gdp[/url]: l’esposizione in derivati da 75.000 miliardi di dollari di Deutsche Bank è 20 volte più grande del PIL tedesco.â€
Poi, lo scorso giugno, abbiamo fatto una domanda ancora più diretta: “[url”Deutsche Bank è la prossima Lehman?”]http://www.zerohedge.com/news/2015-06-12/deutsche-bank-next-lehman[/url]†ma questa volta la preoccupazione dominante non era solo il gigantesco rischio (indicato di seguito) sullo stato patrimoniale della banca…
…ma il fatto che le sue attività deteriorate avevano finalmente iniziato a intaccare il conto economico, portando a una perdita dopo l’altra, una cambio al vertice dopo l’altro, un accordo giudiziale per aggiotaggio dopo l’altro e tutto culminato dieci giorni fa con la [url”perdita titanica”]http://www.zerohedge.com/news/2016-01-21/these-are-extremely-poor-results-deutsche-bank-reports-titanic-7-billion-annual-loss[/url], e da record per la banca, di 7 miliardi di euro, peggiore perfino delle difficoltà della banca anche nel pieno della crisi finanziaria globale.
Ma anche se gli annunci di perdite di reddito possono essere dimenticate, molto più preoccupante è il fatto che anche le altre banche hanno iniziato a prestare attenzione allo stato patrimoniale di DB. [url”Questo è quello che ha detto Citi”]http://www.zerohedge.com/news/2016-01-28/deutsche-bank-eliminates-management-bonuses-after-horrible-grim-results[/url]:
Riteniamo che il rapporto di leva sia il vincolo fondamentale per il capitale di Deutsche. L’attuale 3,5% è ben al di sotto dei suoi concorrenti e dell’obiettivo del 4,5% dell’azienda. A valle degli oneri di ristrutturazione e dei contenziosi e di un disinvestimento di Postbank a 0,6 x P/TB, stimiamo una proforma leverage ratio del 3.3%. Ciò implica un deficit di 15 miliardi di euro, dei quali ci aspettiamo che parte vengano colmati dagli utili sottostanti e parte mediante l’emissione di AT1. Tuttavia, questo lascia ancora un buco di capitale – stimiamo un leverage ratio di c4% a fine 2017 – che rischia di rendere necessario un aumento di capitale fino a 7 miliardi di euro del nostro punto di vista. Inoltre si nota che l’obiettivo per il rapporto CET1 superiore a 12,5% prevede un buffer di gestione solo dello 0,25% oltra al requisito completo di SREP. Questo dà all’azienda una flessibilità limitata soprattutto se BaFin dovesse introdurre un buffer anticiclico (massimo 2,5% Add-on).E poi c’è l’enorme buco nero che è la Cina e l’esposizione ad essa… anche se altri stanno iniziando a prestare attenzione, e come [url”New Europe ha scritto due settimane fa”]http://neurope.eu/article/chinas-slowing-growth-and-three-global-implication/[/url], “Le più grandi banche europee… sono esposte in modo significativo verso la Cina e se dovesse esserci una riduzione della leva finanziaria significativa l’ impatto sarebbe senza dubbio globale.â€
Banche come l’HSBC, banche come Deutsche Bank.
Parliamo di tutto questo perché questo è l’andamento del prezzo delle azioni di Deutsche Bank dal nostro primo avvertimento circa i rischi potenziali enormi in carico a Deutsche Bank, a partire dall’aprile 2013 – stamattina ha toccato nuovi record al ribasso dai tempi della crisi e ribassi anche rispetto a quando abbiamo iniziato a parlarne:
Ma il grafico a cui tutti dovrebbero prestare attenzione – noi l’abbiamo fatto certamente per un lungo, lungo tempo – è che dei Credit and Default Swaps di DB, il primo indicatore non del rischio d’impresa – che esiste da molto, molto tempo – ma molto più importante della realizzazione del mercato e l’ammissione di questo rischio, sono saltati fuori e urlato che c’è qualcosa di molto, molto sbagliato nella banca con la più grande esposizione di derivati nozionali lorda nel mondo.
Quindi, ecco la nostra domanda di oggi: è già arrivato il momento del panico per Deutsche Bank?
(3 febbraio 2016)Fonte originale: © [url”www.zerohedge.com”]www.zerohedge.com[/url].
Traduzione italiana © Malachia Paperoga per Voci dall”estero.
[url”Link articolo”]http://vocidallestero.it/2016/02/03/e-il-momento-del-panico-per-deutsche-bank/[/url] da Voci dall”estero.
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