di Marcello Foa.
Sarà senz’altro per il caldo, ma la notizia è sfuggita praticamente a tutti, sebbene la fonte fosse molto autorevole: la Reuters. In Italia l’ho letta solo su scenari economici, eppure merita molta attenzione.
Scopriamo, infatti, che l’Unione Europea, tramite la Presidenza estone, sta considerando una norma che permetterebbe di bloccare i prelievi dai conti correnti e dai depositi al fine di evitare la corsa agli sportelli delle banche in difficoltà. Praticamente verrebbe dato ai supervisori europei la possibilità di congelare i conti. E non per poco: fino a un massimo di 20 giorni.
Traduco per semplicità: se il vostro istituto dovesse andare in crisi, voi correntisti non potreste prelevare un centesimo per 20 giorni, immagino lavorativi. Dunque rimarreste “a secco” per un mese.
Le attuali norme prevedono limitazioni parziali per un massimo di due giorni e un’altra proposta della Commissione europea presentata lo scorso novembre contemplava l’intoccabilità dei conti fino a 100mila euro.
Il piano rivelato dalla Reuters è molto più radicale. La buona notizia è che diversi Paesi e le stesse banche si sono opposte; quella cattiva è che la Germania è favorevole.
A inquietare, però, è il messaggio complessivo che emerge da queste indiscrezioni. Se le cose andassero davvero bene, insomma se gli istituti bancari fossero davvero risanati, scenari così estremi non verrebbero nemmeno presi in considerazione. E invece apprendiamo che sul tavolo della Ue ci sono ben due proposte. Evidentemente nonostante le misure adottate dal 2008 ad oggi, il sistema bancario resta di salute alquanto cagionevole.
Basta poco per farlo ammalare. E per inguaiare, davvero, gli incolpevoli risparmiatori.
Attenti…