Riportiamo qui insieme tre diverse riflessioni provenienti da Casa del Sole, da L’Antidiplomatico e da ByoBlu, sulla recente simulazione “Catastophic Contagion” guidata da Bill Gates per allineare affaristi e istituzioni intorno a una nuova stagione di paura. Partiamo da un pezzo di Casa del Sole che risale addirittura all’8 novembre, che inquadrava già quel che il tycoon vorrebbe regalarci negli anni a venire. Buona lettura e buona visione.
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1) BILL GATES: È L’ERA DELLE SIMULAZIONI PANDEMICHE
di Casa del Sole TV (vedi il video su: https://casadelsole.tv/bill-gates-e-lera-delle-simulazioni-pandemiche/)
Una volta c’erano i “war games”, ovvero le esercitazioni militari che simulavano un conflitto bellico, ma nell’era post-pandemica potremmo assistere sempre più frequentemente ai “germ games”, simulazioni in grado di prevedere scenari pandemici.
Il neologismo, che alla lettera significa giochi di germi, è stato coniato alcuni giorni fa da Bill Gates che avrebbe esortato le autorità internazionali, inclusa l’OMS, ad agire contro le minacce di guerra biologica.
“Ci vorrà probabilmente circa un miliardo all’anno per una task force sulla pandemia”, ha detto il cofondatore di Microsoft durante un’intervista per il think tank Policy Exchange.
“Ci sono epidemie che si evolvono naturalmente e quelle causate dal bioterrorismo che potrebbero anche essere molto peggiori di questa”, ha continuato Gates che poi ha persino auspicato un “nuovo modo” per produrre vaccini in grado di fermare meglio la trasmissione di un virus visto che, come ha sostenuto lo pseudo-filantropo, “non abbiamo sieri che bloccano la trasmissione, ma ti aiutano solo leggermente a ridurla”.
Per Bill Gates dunque, oltre alla ricerca e lo sviluppo da mettere in atto per la prossima inevitabile pandemia, dovremmo creare vaccini a buon mercato, magari tramite semplici e piccoli cerotti da applicare sul braccio, ed effettuare simulazioni come quella organizzata nell’ottobre 2019 dal World Economic Forum, la Bill & Melinda Gates Foundation e il Johns Hopkins Center for Health Security.
In quello scenario di “germ games”, denominato “Event 201”, fu presentato un focolaio simulato di “nuovo coronavirus” trasmesso dagli animali all’uomo, causando una pandemia. Per non dare troppo nell’occhio di diverso dal Covid-19 c’era solo il luogo d’origine: il Brasile.
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2) BILL GATES E LA JOHN HOPKINS UNIVERSITY “SIMULANO” LA PROSSIMA PANDEMIA
Piccole Note a cura di Davide Malacaria. (tratto da https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-bill_gates_e_la_johns_hopkins_university_simulano_la_prossima_pandemia/38822_48195)
Riprendiamo dal sito del Center for health security della Johns Hopkins university: “Il Johns Hopkins Center for Health Security, in collaborazione con l’OMS e la Bill & Melinda Gates Foundation, ha condotto Catastrophic Contagion, un esercitazione da tavolo sulla pandemia svolto nell’ambito del Grand Challenges Annual Meeting di Bruxelles, in Belgio, il 23 ottobre 2022″.
…una squadra fortissimi
“Lo straordinario gruppo di partecipanti era composto da 10 attuali ed ex ministri della sanità e alti funzionari della sanità pubblica provenienti da Senegal, Ruanda, Nigeria, Angola, Liberia, Singapore, India, Germania, con la presenza di Bill Gates, co-presidente del Bill & Melinda Gates Foundation“.
“L’esercitazione ha simulato una serie di riunioni del comitato consultivo di emergenza sanitaria dell’OMS impegnato ad affrontare una pandemia immaginaria ambientata nel prossimo futuro”.
“I partecipanti si sono confrontati su come rispondere a un’epidemia localizzata in una parte del mondo che si è poi diffusa rapidamente sviluppando in una pandemia, con un tasso di mortalità più elevato del COVID-19 e che colpisce in modo massiccio bambini e giovani”.
Non ci sarebbe che da rallegrarsi per un’iniziativa tanto lodevole, se non che il pregresso non aiuta in tal senso. Uno studio analogo, con gli stessi protagonisti, cioè il Johns Hopkins Center for Health Security e la Bill & Melinda Gates Foundation si produssero in un’esercitazione simile prima che si scatenasse il Covid-19.
Non portò fortuna. E, peraltro, immaginare che a gestire la prossima pandemia, sempre se ci sarà (ma certe profezie tendono ad auto-avverarsi), siano gli stessi personaggi che hanno gestito quella recente mette i brividi, per l’approssimazione e gli evidenti, tragici, errori, per non dire altro, che si sono registrati nella gestione della pandemia Covid-19.
Errori colposi?
Basti pensare, solo per fare un esempio, alla raccomandazione iniziale di non usare gli anti-infiammatori, un diktat, più che un consiglio (chi suggeriva di usarli veniva castigato duramente), che non solo non aveva alcuna evidenza scientifica, come si è dimostrato successivamente, ma che risulta incomprensibile nella sua genesi.
Prima di sconsigliare una cura praticata da tempo nelle infiammazioni delle vie respiratorie, infatti, qualcuno doveva aver fatto un qualche studio che ne avesse accertato la loro nocività per gli affetti da Covid-19. Ma se si fosse fatto uno studio simile, sarebbe stato appurato il contrario, come dimostra la prassi successiva.
Così si è impedito a lungo ai medici di tutto il mondo di curare i propri pazienti con tale farmaco in base a mere supposizioni, a pensar bene (e a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina).
Il fatto che le stesse persone e gli stessi organismi internazionali stiano studiando come gestire la prossima emergenza pandemica evidenzia come il sistema sanitario globale sia gestito da irresponsabili, dove quell’irresponsabili va inteso nel senso che non sono chiamati a render conto delle proprie azioni, al contrario dei dirigenti di altri settori. E ciò non rassicura affatto, date le tante vite e i tanti lucrosi interessi in gioco.
Di ieri il tweet di Elon Musk che ha fatto infiammare il mondo: “I miei pronomi sono incriminate/Fauci”. Il fromboliere della tesla ha un modo tutto suo di dire le cose, ma nel caso specifico non è un battitore libero.
Tanti, anche in ambiti di potere, hanno fatte proprie le domande emerse da ogni dove in questi anni pandemici e chiedono risposte che finora non ci sono state.
Non si tratta solo di fare chiarezza riguardo al passato (un processo che non dovrebbe spaventare, come sembra, scienziati di chiara fama che siano consapevoli di aver fatto tutto il possibile). Ma anche e soprattutto di evitare errori futuri. La notizia di cui alla nostra nota urge in tal senso.
3) CATASTROPHIC CONTAGION: LA SIMULAZIONE DI UN NUOVO VIRUS FIRMATA BILL GATES
di Michele Crudelini – ByoBlu. — (vedi il video su: https://www.byoblu.com/2022/12/12/catastrophic-contagion-la-simulazione-di-un-nuovo-virus-firmata-bill-gates)
Si chiamano profezie che si auto avverano: si tratta di previsioni che si realizzano per il solo fatto di essere state espresse. Predizione ed evento sono quindi in un rapporto circolare, secondo il quale la predizione genera l’evento e l’evento verifica la predizione.
Questo succede per due motivi: o ci troviamo di fronte ad un’effettiva capacità divinatoria oppure l’individuo che predice il futuro ha un potere materiale così esteso da poter muovere le pedine in funzione della previsione.
Tra Event 201 e profezie di nuovi virus
Era il 18 ottobre del 2019 quando l’università americana Johns Hopkins, la Bill & Melinda Gates Foundation e il World Economic Forum avevano organizzato la cosiddetta esercitazione Event 201: una simulazione di una pandemia da virus respiratorio. Due mesi dopo è stato certificato il primo caso di Sars Cov 2 in Cina.
Non contenti, nei mesi successivi, personaggi che erano presenti a quell’esercitazione hanno parlato a più riprese della possibilità dell’emergere di un nuovo virus, più pericoloso del Sars Cov2. Tra i principali profeti di nuove sventure c’è stato sicuramente Bill Gates. Gennaio 2022, in un’intervista rilasciata al Financial Times il fondatore della Microsoft aveva preannunciato un futuro di pandemie: “Stiamo vivendo in quella che penso sia un’era di epidemie e pandemie più frequenti e complesse”.
Maggio 2022, Bill Gates ci riprova, questa volta pubblicando addirittura un libro dal titolo profetico: “Come prevenire la prossima pandemia”. Quindi la domanda non è più se ci sarà un’altra emergenza, ma quando e come sarà? Il fondatore della Microsoft ha già la risposta pronta, che gli farà fruttare miliardi di dollari, come successo con il Sars Cov2 e come denunciato da un’inchiesta del quotidiano Politico.
La nuova esercitazione “Catastrophic contagion”
La data della prossima emergenza potrebbe però essere molto più vicina di quanto si pensi. La John Hopkins University e la Bill & Melinda Gates Foundation l’hanno rifatto di nuovo: un’altra esercitazione in vista della prossima pandemia. Si chiama Catastrophic Contagion, un nome non di certo incoraggiante, e ha riguardato lo scoppio di un’epidemia inizialmente localizzata, ma che si potrà tramutare rapidamente in una pandemia con un tasso di mortalità più elevato rispetto al Covid 19 e con la capacità di colpire con particolare forza bambini e giovani.
L’esercitazione si è svolta in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ente che ricordiamo essere finanziato a maggioranza proprio dalla Bill & Melinda Gates Foundation. Oltre ad aziende private ed enti sovranazionali hanno partecipato anche i Ministri della Sanità di alcuni Paesi africani e asiatici tra cui: Senegal, Ruanda, Nigeria, Angola, Liberia, Singapore e India. È un po’ come se con questa simulazione si volessero superare i limiti del Covid19 tra cui la bassa letalità, la pressoché nulla pericolosità per i giovani e l’assenza di letalità rilevante in alcune parti del mondo, come per esempio il continente africano.
Quanto è davvero vicino il prossimo virus?
Gli organizzatori tengono a sottolineare come queste simulazioni rappresentino la normale prassi di chi vuole trovarsi preparato al peggio. Tuttavia diventa difficile pensare bene quando la scorsa edizione è stata il preludio di una vera emergenza, da cui uno degli organizzatori ha tratto enormi profitti. E lo stesso organizzatore ha poi passato i mesi successivi nel sostenere l’imminente diffusione di un altro virus.
Queste esercitazioni sembrano avere la stessa funzione dei cosiddetti esperimenti gain of function, ossia del potenziamento di virus già esistenti. Pratiche che vengono presentate come prevenzione, ma che in realtà possono essere il preludio e la causa di sciagure imminenti.