di Francesco Amodeo.
Gli agricoltori sono stati accolti a Bruxelles con le recinzioni, il filo spinato e i poliziotti in tenuta antisommossa.
Ora qualcuno si chiederà ma perché i membri di quelle che dovrebbero essere delle istituzioni democratiche non hanno invece pensato di accogliere una delegazione di agricoltori per ascoltare le loro istanze e per provare a trovare delle soluzioni.
In realtà è molto semplice rispondere: da quelle istituzioni non potrà arrivare mai una soluzione per loro. Le direttive europee andranno infatti imposte con la forza, quindi meglio chiarirlo subito, meglio preparare subito muri e recinzioni. Sta emergendo infatti in tutta la sua prepotenza il cortocircuito che da sempre contraddistingue le istituzioni europee, che da una parte dovrebbero fare gli interessi dei popoli e degli Stati, ma dall’altra parte sono rette da quelle multinazionali che hanno interessi diametralmente opposti a quelli degli agricoltori.
Non c’è un accordo possibile e questo a Bruxelles lo sanno bene, quindi meglio prepararsi subito al peggio. Quello che dovremmo capire tutti è che questa non è una battaglia che riguarda soltanto gli agricoltori, perché quello che loro producono arriva poi sulle tavole di tutti, ma anche perché la filiera dell’agricoltura si porta veramente appresso tutto il paese. Dobbiamo quindi sentirci tutti agricoltori e dobbiamo tutti lottare contro l’arroganza di quelle multinazionali che vorrebbero mettere le mani sui nostri terreni agricoli o come quelle multinazionali che vorrebbero sostituire il grano italiano con le farine a base di insetti e che vorrebbero imporre la propria carne sintetica.
Multinazionali che però, è bene chiarirlo, hanno un potere enorme nelle istituzioni europee e scrivono in gran parte le direttive europee che poi verranno imposte agli Stati. Anzi, se noi oggi andassimo a Bruxelles, fuori alla sede del Parlamento Europeo, vedremmo come accade ogni giorno centinaia di lobbisti esibire il proprio tesserino ed entrare liberamente all’interno delle istituzioni europee, quelle stesse istituzioni europee i cui ingressi invece agli agricoltori sono stati sbarrati con il filo spinato, perché questa è l’Unione Europea, questo è il cortocircuito che da sempre contraddistingue le istituzioni comunitarie che finalmente sta emergendo. Dobbiamo però farci trovare tutti compatti per una risposta unitaria perché oggi siamo tutti agricoltori.
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