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Ho dei dati inconfutabili che dimostrano come alcuni appartenenti di spicco a Cosa Nostra abbiano preso parte alla genesi del partito in Sicilia oltre che essere direttamente collegati ai soggetti che hanno compiuto le stragi del”93″.
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E” quanto ha rivelato Gioacchino Genchi, consulente informatico per diverse procure, ospite di Klaus Davi nel programma tv Klauscondicio in onda su You Tube. “Alcuni telefoni legati a fondatori dei club di Misilmeri e di Brancaccio, che si riunivano all”hotel San Paolo di Palermo costruito per conto dei Graviano e ad oggi confiscato alla mafia, sono stati utilizzati – ha detto il consulente – per chiamare mafiosi, stragisti, altri soggetti ora pentiti e condannati all”ergastolo, anche per contattare a casa il presidente Silvio Berlusconi. Queste per me sono prove che dimostrano in modo indiscutibile il legame tra chi ha provveduto alla fondazione del partito in Sicilia e chi, a Milano o Roma, ha tirato le fila con i mafiosi. E Dell”Utri – conclude Genchi – é il soggetto che avvicina il Cavaliere a Palermo. Con lui non c”é stato solo un rapporto imprenditoriale ma da loro dipende l”intera genesi politica del partito”. Genchi aggiunge nella intervista che “la mente di Cosa Nostra è sempre stata negli Usa. Prova ne sono i ripetuti viaggi del boss mafioso, Domenico Raccuglia, negli Stati Uniti fin dai tempi delle stragi del ”92. Queste furono decise in America, non certo a Corleone””. “I rapporti oltreoceano sono stati la prima cosa che ho evidenziato nelle mie relazioni e nelle mie consulenze proprio alla vigilia dell”attentato di Via D”Amelio. Mi riferisco a delle chiamate fatte negli States nell”estate del ”92 che furono il punto di coordinamento e di controllo dell”attività stragista in Italia. Il cervello è sempre stato la, la dove c”era Buscetta”. Nella intervista Genchi non esclude la possibilità di “una nuova stagione di stragi, soprattutto se le trattative tra Cosa Nostra, i suoi referenti e le istituzioni dovessero ”saltare””. “Al momento – spiega Genchi – ritengo che un simile scenario tuttavia sia improbabile ma, visto il clima di tensione che si é creato in Italia, tutto è possibile. Il passaggio che stiamo vivendo è molto difficile, ci sono grossi scontri che non sono certamente quelli tra maggioranza e opposizione visto che spesso votano in accordo, come nel caso di Cosentino. Quindi, nel momento in cui le lotte non sono più in Parlamento, privato completamente di ogni funzione, è possibile che accada tutto e il contrario di tutto”. “Lo Stato – conclude perentorio Genchi – non prevede attentati di mafia perché Cosa Nostra è messa bene ed è già tutelata dal Governo”.
ANSA
Tratto da: http://www.antimafiaduemila.com/content/view/23062/48.
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