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La Giornata in ricordo delle vittime innocenti. Don Ciotti: «La forza delle mafie sta fuori dalle mafie».
Tante, più di 80 mila, persone hanno sfilato oggi a Potenza. L”occasione è di quelle importanti, la XVI Giornata della memoria e dell”impegno organizzata da Libera e Avviso Pubblico. “Basilicata terra di Luce” è stato lo slogan della giornata, in una città , Potenza, piena di ombre e misteri.
Ma anche della luce di quanti, e sono tanti, chiedono verità , giustizia e rispetto dei diritti. In tanti, quindi, hanno accompagnato lungo le strade del capoluogo lucano, oltre 500 familiari delle vittime innocenti della violenza mafiosa.
Potenza, il capoluogo della regione dove si dice che “la mafia non esiste”, partecipa. Dando segno di una forte passione civile. Durante tutto il percorso dalle finestre delle case sventolavano il Tricolore e la bandiera di Libera.
Hanno partecipato in tanti, chiedendo – come ha ricordato don Marcello Cozzi, animatore di Libera in Basilicata: «Rispetto anche per quelle vittime non uccise dalle mafie, ma sulle cui morti non c”è stata ancora verità e giustizia».
«E” una vergogna – sottolinea Ciotti – che l”Italia dal 1999 non ha ancora ratificato il trattato europeo contro la corruzione». Libera negli ultimi mesi ha raccolto 800 mila firme per chiedere che il Parlamento adempi al suo compito e che approvi una legge che consenta la confisca dei beni ai corrotti. Proprio come avviene per i mafiosi. Mafie e non solo. E” una profonda riflessione politica quella fatta dal presidente di Libera. L”invito ad opporsi alla privatizzazione dell”acqua, a dire no ad una nuova stagione nucleare in Italia.
Un no convinto alle leggi fatte per l”interesse di pochi. Come quella “epocale” della giustizia. «Non è una riforma – sottolinea Ciotti – ma il sequestro della giustizia con l”obiettivo di indebolire l”attività della magistratura e sottomettere i pm al potere politico. C”è un disegno – aggiunge don Ciotti – che mira a spezzare la divisione dei poteri che è l”architrave della democrazia». Parole dure anche nei confronti del ddl sulle intercettazioni, “congelato” ma adesso “resuscitato”. «Nessuno mortifichi gli strumenti che aiutano a cercare verità e giustizia». Senza le intercettazioni, ricorda Ciotti, due magistrati presenti alla manifestazione, Gian Carlo Caselli e Antonio Ingroia, sarebbero stati uccisi da Cosa nostra.
«Il 21marzo è la vostra giornata» – sottolinea Ciotti ai familiari presenti -«l”avete scelto voi, l”abbiamo voluto insieme, nessuno ce la porterà via». Intanto dal palco inizia la lunga lettura dei nomi, più di 900, delle tante vittime innocenti. E” una lista lunga e struggente. Alla fine, con un lungo applauso, la piazza si stringe ai familiari. E” memoria che si fa impegno e si trasforma in responsabilità . Un cammino che non si ferma ma che continua tutti i giorni dell”anno.
Tratto da: liberainformazione.org
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