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Caro Giulietto,
sono davvero senza parole. Questa sera su rainews 24 ho ascoltato l”intervento di un “esperto” che ci spiegava come l”eventuale afflusso di un milione di profughi africani non sia un problema, se visto con “l”ottica giusta”.
Premesso che i profughi vanno come è ovvio accolti e assistiti, non capisco sotto quale ottica il fatto stesso che esistano dei profughi possa essere considerato positivo. L”argomento comunque è il seguente: in Europa nell”immediato futuro saranno necessari 150 milioni (!) di nuovi cittadini per “bilanciare le diverse componenti”. Quindi ben vengano i profughi! Questi nuovi cittadini dovranno bilanciare la presenza di altrettanti cittadini “anziani”, in modo da garantire una crescita continua etc. etc., altrimenti “le nazioni si esauriranno”.
Sono questi gli esperti ? E” questo che hanno in testa ? Cosa faremo quando i nuovi cittadini saranno invecchiati ? Ne importeremo altri ? Forse no, se scoppia prima una guerra…
Cari saluti,
Tiziano Virgili
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Anch”io resto senza parole di fronte a questi “esperti”. Ignoranza, superficialità , sono diventati la norma da quando chiunque può impunemente parlare di qualunque cosa. Specie in televisione.
Malcostume tutto italiano, davvero, perché altrove queste cose accadono molto più di rado.
Li vorrei vedere all”opera quando arriveranno davvero a milioni!
Traspare da queste risposte che hanno in testa solo lo “sviluppo” a tutti i costi. A parte il fatto che l”Europa non ha affatto “bisogno” di 150 milioni di nuovi arrivati, più giovani. I calcoli ufficiali parlano di una necessità di accoglienza di circa 20 milioni di persone nei prossimi 15 anni. ma anche questo è stato calcolato nell”ottica di tassi di sviluppo che non ci sono più e non ci saranno più. E nell”ottica di stili di vita, quali quelli attuali, che non saranno più riproducibili nel medio e lungo periodo. Invece di pensare a riorganizzarci, sia per ospitare giovani che vengono da altre parti del mondo, per lavorare da noi, per studiare da noi, per vivere decentemente da noi, e anche per cambiare modi e stili di vita e di consumo, tra noi e per noi, questa gente proietta sul futuro (parlo dei più intelligenti, non dei cretini) un sistema di vita, come quello attuale, non più sostenibile. Non avendo capito il passato, ovviamente, non sono in grado di capire il futuro.
Ovvio che questi ragionamenti sono i semi che produrranno la guerra del futuro, quando tutto ciò sarà insostenibile, impraticabile, e comparirà il panico diffuso di fronte alla incapacità di fronteggiare i problemi che esplodono.
Giulietto Chiesa.
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