Giulietto, ma quando arriverà questa guerra mondiale?

Un lettore chiede se la storia della catastrofe sia già scritta. Giulietto Chiesa invita a distinguere una valutazione da una profezia, per guardare dentro le spinte oggettive verso la guerra

Giulietto, ma quando arriverà questa guerra mondiale?
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30 Giugno 2017 - 16.39


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(Risposta a una lettera firmata)

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Caro Giulietto,

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Vorrei porle una domanda seria visto che sono seriamente interessato al domani, non credo assolutamente che lei sia un bugiardo come qualche cretino in rete asserisce: so che lei è uno tosto nel suo mondo e nella sua professione.

Lei dunque dice: La terza guerra mondiale è vicina. Cosa significa, potrebbe essere più specifico? Mi impensierisce la qualità perentoria di questa asserzione. Conosco la sua biografia, e so che è stato un politico brillante e influente del nostro tempo, io sono solo un giovane preoccupato per la sua famiglia e i suoi amici. Lei sembra molto sicuro di quello che afferma, quasi come la sua sicurezza fosse già storia scritta per lei: ovviamente è solo una mia impressione e potrei sbagliarmi…, ma parli lei prego…se vuole!

Grazie.

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(lettera firmata)

 

Caro lettore,

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È banale dirlo, ma non dispongo di una sfera di cristallo. Devo farlo tuttavia, perché ogni tanto qualche malevolo mi chiede conto delle mie “profezie”. E, credendo di essere intelligente, mi rinfaccia il fatto che la guerra mondiale ancora non c’è.

In genere si tratta di ignoranti, che non sono attrezzati all’analisi dei fatti e non sanno distinguere una valutazione da una profezia. Ho scritto una serie di libri, cominciando con “la Guerra Infinita”, che seguiva l’11 settembre 2001. In quel libro scrissi che, dopo l’Afghanistan sarebbe stata la volta dell’Iraq. E la previsione fu esatta. E tutte le guerre successive le ho previste con discreta precisione. Non perché, appunto, avessi la sfera di cristallo. Niente affatto.

Leggevo, seguivo le mosse, tiravo le conclusioni provvisorie. Sono diciassette anni che seguo la politica mondiale, da quando sono tornato da Mosca, dove fui corrispondente per venti anni. La svolta verso la terza (e ultima) guerra mondiale si decise allora.

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Le forze che spingono in quella direzione sono “oggettive”. Il mondo occidentale (anglosassone) è entrato in una crisi che non può e non sa risolvere. Il suo modello è intrinsecamente produttore di catastrofe. È un mondo insensato. Che contraddice le leggi della fisica. “In un sistema finito di risorse uno sviluppo materiale infinito è impossibile”. Non possono fermarsi, dunque produrranno il collasso dell’ecosistema.

Questo mondo (anglosassone) è guidato da dei leader dementi. Che sono resi folli dalla sete sterminata di potere e dal loro denaro infinito.

Questi pazzi hanno i mezzi per distruggere ogni nemico. E hanno deciso di demolire ogni ostacolo che si frapponga di fronte a loro.

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Rifiutano di prendere atto che il mondo di oggi non è più dominabile da loro: che, nel frattempo, sono sorti giganti in grado di difendersi (cosa che non c’era nel XX secolo). Questa è gente che non ha limiti e non ha morale. Hanno inventato grandezze infinite come il denaro e lo sviluppo, e si sono convinte di questa infinitezza. Che coincide con il loro potere. La linea pratica che seguono è quella di liquidare, ad uno ad uno, gli ostacoli. Prima la Russia, poi la Cina. E pensano di riuscirci. Non mettono in conto che potranno essere sterminati anche loro. E si preparano, per questo, a infliggere un colpo (nucleare e di altro genere) preventivo di tale forza che impedisca a Russia e Cina di replicare. Quando saranno giunti a questa certezza, tenteranno il colpo. E io credo che sarà la fine per la gran parte di noi. 

Ma, quel ch’è peggio, loro non capiscono che, in ogni caso, anche loro moriranno. Per lo meno molti di loro. E che, per continuare a dominare quello che resta, dovranno trasformare tutti i sopravvissuti in schiavi. Perché le risorse, se ne resteranno, saranno poche. Inclusa l’acqua da bere. 

Le gente semplice non può nemmeno immaginare queste cose. In genere pensa che, alla fine, di fronte al pericolo, ci si metterà d’accordo. Ma questo è un ragionamento “normale”, che vale per uomini normali. Ma quelli che decidono e decideranno non sono persone normali. Ecco l’errore principale che tutti noi commettiamo: attenderci da loro reazioni “normali”. Invece è l’ultima cosa che dovremmo aspettarci, la meno probabile, la meno realistica. Infatti di guerre mondiali ne abbiamo già avute due. La differenza, rispetto a quello che è già accaduto due volte è che oggi, innescarla significa chiudersi ogni via di scampo, e di fuga, per tutti. 

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Io mi limito a osservare le tendenze, le velocità, le decisioni. Vedo che il tram su cui stiamo viaggiando aumenta la velocità. Vedo che davanti ci sono immensi muri blindati contro i quali stiamo andando a schiantarci.

Fermare i dementi è possibile? Credo che sia ancora possibile. Ma dovremmo riuscire a svegliare milioni di persone, che non vedono quello che accade. E dovremmo riunire tutte le forze intellettuali esistenti, tutti i leader che ancora non sono usciti di senno, perché si pronuncino e chiedano, e attuino, un cambiamento.

L’Italia è un grande paese. Potrebbe influire. Ma siamo governati dai maggiordomi dei dementi.

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Giulietto Chiesa.

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