‘
Testo del volantino di Alternativa per lo sciopero del 6 settembre
Alternativa denuncia la cessione della sovranità nazionale alla Banca Centrale Europea che tutte le forze politiche hanno passivamente accettato.
Per farci pagare il loro debito, i ceti dominanti italiani ed europei aggrediscono le condizioni di vita della stragrande maggioranza di cittadini. Per questo partecipiamo alla mobilitazione contro l”ennesima manovra finanziaria,
che:
- Stabilisce la privatizzazione dei servizi pubblici (nonostante i recenti referendum)
- Taglia le rimesse agli enti locali, provocando tagli e diminuzioni dei servizi sociali, del welfare, della sanitÃ
- Taglia le pensioni
- Â Mette a rischio il Tfr e la tredicesima ai dipendenti pubblici
- Sancisce per via legislativa la validità erga omnes dei contratti aziendali che potranno derogare dal Contratto Nazionale di Lavoro e dallo Statuto dei Lavoratori. Con queste norme si estende il “piano Marchionne” all”intero mondo del lavoro, come esplicitamente richiesto dalla Banca Centrale Europea.
Si tratta di scelte regressive e antidemocratiche, rispetto alle quali la piattaforma dello sciopero odierno proposta dalla CGIL è del tutto inadeguata.
Non solo essa non contiene una chiara difesa dei beni comuni, dei servizi pubblici e delle pensioni, ma addirittura difende lo scellerato accordo interconfederale del 28 giugno.
La CGIL tragga conclusioni coerenti con quanto sta accadendo, e ritiri immediatamente la propria sigla da quella intesa, perché è stata quella firma ad aver aperto la strada alla sostanziale cancellazione per legge del Contratto Nazionale di Lavoro e alle deroghe allo Statuto dei lavoratori.
Se non lo farà dimostrerà di non essere impegnata nella difesa dei lavoratori, bensì di usarli strumentalmente nel tentativo di fare strada ad un governo di larghe intese, a cui possa partecipare anche il centrosinistra, al quale sarà concesso di fare tutto ciò che viene giustamente impedito a Berlusconi. Perché nemmeno questa manovra sarà sufficiente.
Come ha rilevato la Corte dei Conti, per rispettare i parametri sul rapporto debito/PIL imposti dall”Europa, presto saranno necessarie ulteriori durissimi interventi.
In questo modo la crisi continuerà ad aggravarsi.
Dobbiamo fermarli, mandando a casa l”intero ceto politico, nelle sue varianti di destra e di sinistra e aprendo la strada ad una vera democrazia partecipata e portatrice dei valori costituzionali.
NOI IL LORO DEBITO NON LO PAGHIAMO!
Â
Contatti: info@alternativa-politica.it
Sito web: http://www.alternativa-politica.it
Â
Â
‘