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Acqua pubblica: l”Arin cambia pelle –23 Settembre 2011
Dopo tre mesi di intenso lavoro, durante il quale sono stati consultati esperti di differenti discipline economiche, giuridiche, aziendali, oltre ad esponenti della società civile e delle associazioni ambientaliste, la Giunta di Palazzo San Giacomo approva la trasformazione della Società per azioni Arin che gestisce il servizio idrico a Napoli in azienda speciale.
CAMBIA LO STATUTO
Prima in Italia ad attuare la “volontà referendaria del 12-13 giugno 2011″ per l”acqua come bene comune e per la gestione pubblica del servizio idrico la Giunta con un atto deliberativo firmato dagli assessori Alberto Lucarelli e Riccardo Realfonzo avvia il processo di cambiamento dello statuto dell”Arin. La gestione dell””acqua, pertanto, passerà nelle mani di un Ente di diritto pubblico, non avente scopo di lucro e che non si prefigge, quale obiettivo aziendale, il profitto ma esclusivamente di fornire un servizio al di fuori dei meccanismi di mercato dettato da criteri di universalità , efficienza, economicità e trasparenza. Principi già ratificati ieri dall”Aula del Consiglio comunale.
NASCE L”AZIENDA SPECIALE
“Con la trasformazione della Arin da Società per azioni in azienda speciale operiamo una vera ripubblicizzazione dell””acqua. Ormai è chiaro che in Italia le privatizzazioni, almeno nel settore dell””acqua, hanno sin qui generato incrementi delle tariffe e riduzioni degli investimenti. Con l”azienda speciale, che per natura non persegue profitto, potremo contenere le tariffe e soprattutto differenziarle in base a criteri sociali ed ecologici.
“Napoli è il primo Comune d”Italia che attua la volontà referendaria e che assegna la gestione dell”acqua, bene comune per eccellenza, ad un Ente di diritto pubblico alla cui governance sono chiamati rappresentanti delle associazioni ambientaliste e dei lavoratori dell”Azienda. Previsto il diritto al minimo vitale idrico e un fondo di solidarietà internazionale””.
Da http://www.acquabenecomune.org
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