‘
L”assemblea di Chianciano del 22 e 23 ottobre ha riscosso un grande successo.  Intanto, hanno partecipato circa 150 persone. Un numero non irrilevante, se consideriamo che l”Assemblea era stata copromossa da Rivoluzione Democratica, per mezzo del sito Sollevazione, nonché dal nostro sito. E” stato un tentativo di “uscire dal web” che ha avuto senza dubbio successo.  In secondo luogo, le relazioni sono state di alto livello, chiare e interessanti. I presenti, venuti da molte città d”Italia – tra gli altri, ho conosciuto persone provenienti da Milano, Roma, Torino, Modena, Piacenza, Tarquinia, Frosinone, Foligno, Perugia,  da diverse cittadine della Toscana, dal Salento, da Napoli, da Palermo - erano tutti entusiasti delle relazioni e persuasi di aver imparato qualche cosa. Insomma l”Assemblea è stata un”assemblea-convegno e come convegno è pienamente riuscita.
Â
Ma l”assemblea è riuscita soprattutto come assemblea in senso stretto. Gli interventi dei presenti sono stati molto spesso acuti e di rilievo. Nessuno degli intervenuti ha accolto i tradizionali punti di vista globalisti che hanno ucciso la sinistra negli ultimi venti anni (“un altro mondo è possibile”; “per un”altra europa”; urge l”unità delle moltitudini perché esse si sollevino contro l”impero; e altre idiozie prive di significato).
In particolare sabato sera dopo cena abbiamo discusso a lungo e siamo giunti ad approvare per acclamazione un Ordine del giorno che soddisfa pienamente le mie aspettative.
Io avevo a cuore soprattutto una presa di posizione netta a favore dell”uscita dalla Ue. Sia nella mia relazione sia in altri interventi ho cercato di argomentare, non soltanto che non si può uscire unilateralmente dall”euro (si tratta di una modifica dei Trattati europei che richiede il consenso degli altri stati), mentre si può uscire dalla UE; bensì anche che la sovranità monetaria, è soltanto un aspetto della sovranità politica tout court.Â
Pur recuperando la moneta sovrana noi non avremmo la possibilità di invertire la rotta e ricominciare ad attuare il programma economico sancito nella nostra Costituzione. La struttura liberista, mercatista e monetarista della UE lo impedirebbe.
Dunque fuori dal debito ma anche fuori dalla UE per recuperare la sovranità nazionale in materia economica.
Che significa più precisamente, recupero della sovranità nazionale?
Significa che il popolo italiano riconquista la possibilità di disciplinare la materia economica; una possibilità che oggi non ha perché la sovranità in materia economica è stata ceduta alla UE, con i risultati catastrofici che sono dinanzi agli occhi di tutti.
In particolare sovranità nazionale significa: possibilità di limitare la libera circolazione del capitale; possibilità di introdurre una tassazione delle rendite superiore alla tassazione del lavoro; possibilità di reintrodurre la stabilità del rapporto di lavoro; possibilità di reintrodurre monopoli pubblici; competizione tra imprese e non necessariamente la malefica concorrenza; possibilità di aiuti di stato a settori produttivi reputati vitali o importanti; possibilità di misure protezionistiche per l”importazione e l”esportazione; possibilità di protezione per il piccolo commercio e per le professioni; tassi di interesse interni per politiche di aumento dell”occupazione; possibilità di svalutare la moneta (con tutti i benefici che ne possono di volta in volta derivare); possibilità di reintrodurre la scala mobile e l”equo canone.
L”Unione europea, sotto la finzione di libertà individuali, che in realtà sono libertà  delle imprese (libera circolazione dei capitali, dei servizi e delle merci) e prese per i fondelli per i lavoratori (libertà di circolazione del lavoro significa che se perdi il lavoro in Puglia non devi rompere le scatole se in Olanda si è liberato un posto di lavoro pronto per te), ha privato i popoli della libertà di disciplinare la materia economica e quindi di edificare a proprio piacimento - riuscendo o fallendo - una o altra civiltà . Il popolo italiano deve riprendersi quella possibilità , che è la libertà per eccellenza di un popolo. Se non lo farà , non soltanto resterà schiavo; ma ben presto non esisterà come popolo, perché l”Italia si dividerà .
Queste idee, che ho difeso con insistenza, persino simpaticamente (spero e credo) eccessiva, hanno trovato seguito e sono state accolte con convinzione; anche da chi, magari, non aveva compreso fino in fondo il carattere esclusivamente mercatista, liberista, monetarista, nichilista, satanico e antipopolare della UE. Ciò significa che le nostre idee hanno un futuro. Bisogna soltanto enunciarle chiaramente e diffonderle. A questo compito ora cominceremo a dedicarci, organizzando assemblee cittadine.
Â
Link all”articolo originale, comprensivo dell”Ordine del giorno conclusivo dell”assemblea:Â http://www.appelloalpopolo.it/?p=4806.
Â
 Seguono i video degli interventi al convegno.
Stefano d”Andrea:
Sergio Cesaratto:
Alberto Bagnai:
Ernesto Screpanti:
Marino Badiale:
Piero Pagliani:
Interlocuzione Stefano D”Andrea-Alberto Bagnai:
Fernando Rossi:
Â
Â
Â
‘