di Aldo Ferretti.
Il frigorifero ad assorbimento, che non ha parti in movimento,
opera a pressione costante, e richiede solo una fonte di calore per
funzionare, è stato inventato congiuntamente nel 1926 da Albert
Einstein e il suo ex studente Leo Szilard e brevettato negli Stati
Uniti esattamente 83 anni fa, l’11 novembre 1930 (US Patent
1.781.541).
Il progetto di Albert Einstein del frigorifero ad assorbimento è
ritornato d’interesse sia da quando sono stati messi al bando i gas
refrigeranti dannosi per la fascia di ozono stratosferico sia a causa
dell’obbligo della riduzione dei gas serra e con la possibilità di
utilizzare energie alternative.
Una delle caratteristiche
fondamentali dei frigoriferi ad assorbimento di Einstein è
l’assoluta silenziosità e la durata nel tempo, in quanto in questi
dispositivi non vi è la presenza di organi e meccanismi in movimento
che con il tempo potrebbero logorarsi (ad esempio i compressori). La
conseguenza è la possibilità di utilizzarli in numerose situazioni,
soprattutto quando non vi è la possibilità di allacciarsi alla rete
elettrica.
La creazione di sistemi di refrigerazione ecologici e frigoriferi
energeticamente efficienti può avere un effetto enorme per
l’ambiente e gli stili di vita di milioni di persone. Non solo per
i paesi in via di sviluppo che aspirano ai nostri stili di vita, ma
in tutte quelle situazioni che richiedono raffreddamento, oltre
all’ormai onnipresente aria condizionata, considerata una delle
principali fonti energivore del pianeta (1.000 miliardi di
kilowatt/ora all’anno, secondo una stima di un ricercatore
americano, di cui abbiamo già parlato in questo articolo).
Il frigorifero di Einstein con il suo gruppo ad assorbimento si
compone di 5 parti essenziali, utilizzando prevalentemente acqua,
ammoniaca e butano:
-
Caldaia. Dove inizia l’intero
ciclo, dove viene installata la fonte di calore (che può essere una
tradizionale resistenza elettrica ma anche un bruciatore a biogas o
di biocarburanti o perfino un pannello solare) e dove la soluzione
di acqua ed ammoniaca inizia il circolo.
-
Condensatore. Dove avviene la
separazione dell’acqua dall’ammoniaca, e dove la stessa
s’immette nell’evaporatore.
-
Evaporatore. Dove l’ammoniaca
quasi pura incontra il gas (butano) ed evapora sottraendo calore
all’ambiente esterno, cioè alla cella frigorifero, freezer ecc.
-
Assorbitore. Dove l’acqua
utilizzata per trasportare l’ammoniaca assorbe calore per ridurre
la sua temperatura.
- Serbatoio. Dove l’acqua e l’ammoniaca, dopo aver compiuto
il loro intero ciclo, si ritrovano, si miscelano ed entrano in
caldaia per ricominciare a circolare nuovamente.
Anche la prima invenzione della macchina frigorifera, avvenuta e
brevettata nel 1851 dall’americano John Gorrie, si basava
sull’utilizzo dell’ammoniaca e si sviluppò a scopi commerciali
su navi e treni per il trasporto delle merci deperibili. Dal 1926
fino al 1933 Einstein e Szilard collaborarono per migliorare la
tecnologia di refrigerazione domestica. I due furono motivati dalla
lettura sui giornali contemporanei di una famiglia berlinese che era
stata uccisa quando una giuntura nel loro frigorifero si ruppe e
diffuse fumi tossici nella loro casa (a causa appunto della presenza
di ammoniaca). Einstein e Szilard cominciarono a pensare a un
dispositivo senza parti in movimento, che avrebbe eliminato il
rischio di rottura e di usura.
Nonostante la presentazione di più di 45 domande di brevetto in
sei Paesi diversi, nessuno dei disegni di Einstein e Szilard per i
frigoriferi “alternativi†fu mai tradotto in un prodotto da
commercializzare, sebbene alcuni modelli furono autorizzati. La
Grande Depressione di quegli anni colpì duramente molti produttori e
così nessuno se la sentì di rischiare in quest’avventura. Ma è
stata l’introduzione di un nuovo refrigerante non tossico, il
freon, proprio nel 1930, a cambiare il destino del frigorifero.
L’economia ha sostenuto la tecnologia basata sul freon come quella
più conveniente, e perciò è usata ancora oggi. Almeno finché i
CFC (Clorofluorocarburi) sono stati banditi dal protocollo di
Montreal del 1990. Ed ecco allora che, anche grazie agli incentivi al
risparmio energetico, il frigorifero di Einstein potrebbe tornare di
attualità .