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'Un''altra statuetta (simbolica ovviamente)'

Il gioco è esattamente quello di sempre. O vi svegliate, "care" opposizioni, o andate (poco) cordialmente all’inferno! [Gianfranco La Grassa]

'Un''altra statuetta (simbolica ovviamente)'
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11 Ottobre 2015 - 17.51


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di Gianfranco La Grassa

Mi sembra ovvio che Berlusconi è sempre stato decisamente filoamericano, malgrado la cosiddetta amicizia per Putin (credo “interessata” soprattutto a partire dagli accordi, poi via via saltati, tra Eni e Gazprom ai fini della costruzione, ormai abbandonata, del Southstream); amicizia apparentemente ribadita ultimamente anche tramite una serie di dichiarazioni sul ruolo positivo svolto dalla Russia. Tuttavia, egli si concesse qualche libertà in più con Bush junior mentre con Obama si è rimesso abbondantemente “in linea”. Tutto ciò ha influenza massima su quanto accade nel nostro paese. Da quando si è riallineato secondo modalità più consone ai veri servi, Berlusconi ha seguito la politica che gli è stata suggerita e per la quale ha dovuto comunque accettare una serie di processi e condanne (fondamentali per non smentire radicalmente la vecchia maggioranza del PD e dunque renderla di fatto più malleabile, pur tra mugugni vari, da parte di Renzi), che poi si sono risolti di fatto nel nulla; poiché ciò che Berlusconi non ha fatto non lo è stato certamente per via delle condanne, bensì per ben altri “ordini ricevuti”.

La politica di questo “nanerottolo” politico (che si continua a voler mantenere su un mezzo piedestallo perché ciò è oggi massimamente utile) è in fondo palese: brontolare continuamente per le “persecuzioni” (ben controllate) subite, per essere stato di fatto destituito senza passare per elezioni, ecc. ecc. In realtà, a partire dalla sua sostituzione con Monti (operata da Napolitano), egli è stato di fatto consenziente pur dichiarando che si trattava di soprusi. Ha mostrato alle volte momenti di apparente “ribellione” e di decisione di rimettersi in lizza (come fa adesso) per non distruggere completamente e senza la giusta gradualità il suo schieramento politico; ma ha appoggiato in realtà le varie operazioni di Napolitano in quanto rappresentante di Obama in Italia (compresa la sua rielezione a presidente contro ogni dettato della “sempre magnificata” Costituzione): Monti, Letta, infine Renzi presidenti del Consiglio, passando con opportuno ritardo per le urne. E poi l’elezione presidenziale di Mattarella, uomo grigio e consenziente; e che lascia parlare fin troppo spesso il vecchio presdelarep al posto suo.

Quel che è più grave, è il continuo tira e molla del “nano” con Renzi. Il patto del Nazareno è stato il momento di apparente maggiore sintonia (vera complicità). Il suo partito è andato sempre più alla deriva, con alcune brevi inversioni di tendenza quando il berlusca ha dato in sussulti proprio per impedire un autentico tracollo verticale. Molte volte, si è notata l’animosità e la polemica forte (ma solo chiassosa, su questioni in sostanza secondarie e transitorie) da parte dei giornali di centro-destra (essenzialmente “Il Giornale” e “Libero”) e di alcuni suoi uomini (in specie Brunetta), mentre lui ha sempre giocato al “gattone” anche in questi momenti di polemica, smorzando il più possibile i toni; ma rivendicando la ripresa di uno spirito liberale (e quindi l’abbattimento delle “tasse”, mai verificatosi nemmeno con i suoi governicchi), uno spirito che forse è più una serie di battute di spirito (involontarie), perché dove stia questo suo liberalesimo non si vede.

Renzi, un furbastro di una mediocrità intellettuale e politica che fa epoca, ha veleggiato tranquillamente, fregandosene (giustamente data la loro inconsistenza) delle varie opposizioni; in effetti più d’una e tutte in polemica fra loro. Adesso, il premier ha una difficoltà un po’ più spinosa con la questione Marino e le possibili elezioni a Roma (credo si farà di tutto per rinviarle il più possibile). E proprio in questo momento, allora, il “nano” si fa più forte, rivendica ancora la sua leadership e finge di voler rifondare e ridare piena energia al suo partito.

Il gioco è esattamente quello di sempre: un po’ più di difficoltà per il premier (designato da Obama come dai “sudditi” italiani, ecc.) e immediatamente diventa un po’ più grossa la voce del “maledetto”, che deve soprattutto impedire il rafforzamento di altre opposizioni, del resto fra loro poco d’accordo. F.I. è ridotta al lumicino (sul 10% o poco più, in rimonta leggera ma soprattutto per merito di sondaggi ben addomesticati); e tuttavia è bene che null’altro vada perso, soprattutto verso la Lega. Anzi, se fosse possibile riprendersi qualche voto da questa, magari solleticando le rivalità interne ai “lumbard”, sarebbe oro colato per la funzione che quest’uomo ormai ridotto alla servitù più abietta deve svolgere dopo essersi piegato e sdraiato ai piedi di Obama.

Il movimento 5 stelle è piuttosto grosso, ha possibilità (ma non credo vastissime) di ulteriore sviluppo; e tuttavia non lo vedo svolgere una politica coerente ed incisiva, affrontando temi radicali in specie di politica estera. E anche per quella interna, sarò stato certo un po’ disattento (perché ne ho i c…. gonfi), non ho visto una “gran luce”. Nemmeno, però, la vedo negli altri. Leggo di Salvini che fa la pace con Maroni (fino a quando e a quale prezzo?) e che dichiara pure il suo malcontento verso F.I. con la quale il dialogo è “difficile perché vanno un po’ di qua e un po’ di là”. Caro Salvini, lo sai bene anche tu e quindi gridalo forte infine: non è F.I., è il suo leader che gioca all’andare di qua e di là, perché è il modo di svolgere politica che gli è stato ordinato di usare per tenere in vita Renzi.

Non devi più incontrare quest’uomo esiziale, lo devi denunciare al pubblico ludibrio; altro che “olgettine” (non so perché non si usino più i termini di puttanelle o troiette), questo è il suo veramente disgustoso comportamento. Per questo merita una “seconda statuetta”; logicamente solo metaforica (o virtuale), ma effettiva e definitiva che lo levi di torno dalla scena politica. Sono certo che potete accedere a dati documenti, ai rapporti avuti con Obama, con Napolitano e altri. O avete il coraggio di servire il paese liberandolo dai servi degli Usa (di certi Usa contro cui, guarda caso, questi urlano di più, criticandoli e gridando al fallimento della loro politica; capite che mentitori e imbroglioni sono?) o altrimenti “datevi all’ippica”.

Senza dubbio, tolto di mezzo il berlusca, altri, gli Usa e i loro “alleati” italiani, cercheranno per puntellare Renzi. Lo so questo, ma nessuna possibilità di opposizione vera esiste senza andare contro i “padroni” americani con energia; non bastano per nulla certe “carezzine” date ai russi, i quali avrebbero bisogno da parte vostra, come da parte di altri movimenti europei, di ben altro sostegno. Se continuate a giochicchiare così, vi spartirete il possibile “bottino” di opposizioni poco convincenti, accrescerete forse la schiera dei non votanti (ma non è nemmeno assicurato questo risultato); e starete sempre a svolgere le vostre meschine carriere politiche. Se è questo che volete, accomodatevi. Non recitate però la parte della “fiera” opposizione. Non siete energici per nulla, siete invece degli smollacchiosi panini imburrati, su cui Renzi continuerà a “pattinare” agevolmente; perfino “gustando il burro” e spargendoselo addosso per rendersi ancora più scivoloso e sgusciante, sempre in grado, con la sua non aurea mediocrità, di rovinare del tutto il paese.

O vi svegliate, “care” opposizioni, o andate (poco) cordialmente all’inferno! Dai, avanti, una “seconda statuetta” e l’equilibrio su cui si regge il “ragazzotto delle Cascine” andrà a farsi benedire. E’ il “nano” che dà una mano a questo equilibrio; non dico che sia insostituibile, dico solo che una sua brusca uscita di scena (a calci in culo possibilmente), creerà difficoltà a questo governo ormai invece lanciato, per la vostra inerzia, verso il 2018. Troveranno un altro servo, gli Usa e i loro “rappresentanti” italiani? Certo, ma di servo in servo anche i “padroni” possono venire a trovarsi in qualche difficoltà.

(10 ottobre 2015) [url”Torna alla Home page”]http://megachip.globalist.es/[/url]
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