di Aldo Nove.
Qualcuno ha intercettato, tra una scemenza “giornalistica” e l’altra, che a Davos sono riuniti i massimi rappresentanti del World Economic Forum. I lavori sono pubblici. Così come il programma, espresso in “La quarta rivoluzione industriale” di Schwab, è chiarissimo e reperibile da tutti. La follia è che chi ne parla è considerato, dall’informazione mainstream, “complottista”.
Un tempo esisteva la censura. Oggi esiste la psicodeviazione dell’evidenza. E quindi non possiamo che prendere atto che quella che ci viene amministrata è una visione del mondo schizofrenica, paranoica, contraria ai principi della logica da Aristotele a Russel ma anche al comune buon senso, aggredito e stυpr@tο a partire dal principio di identità che, basta leggere “La quarta rivoluzione industriale”, appunto, viene ogni giorno di più spazzato via dal vento gelido di ciò che fu umano e non lo è già più.