di Giulietto Chiesa.
Duilio De Maria, conduttore di Petrolio, su Rai Uno, l’ha celebrato neila felicità per lo scampato pericolo. Mi aveva invitato a partecipare. Poi dev’essersi accorto dei rischi. Ed è sparito nei gorghi di Saxa Rubra dopo aver cercato, nella seconda telefonata, di indicarmi cosa avrei dovuto dire durante la sua trasmissione. Evidentemente non tranquillizzato, ha lasciato perdere. Non ho visto cosa ha prodotto, non credo di avere perso nulla. Normale: il nulla non può produrre niente di più del nulla, per il principio di conservazione dell’energia.
Invece Enrico Mentana, su La7, si è superato. Costruendo una trasmissione basata su due assunti entrambi equamente ridicoli: Complotto-Non Complotto. Dimenticandosi che la versione ufficiale dell’11 settembre è esattamente quella di un complotto (quello di Osama bin Laden s’intende). Ma, salvo questa banale dimenticanza il nostro Mentana ha fatto, certo involontariamente, due operazioni di cui, un giorno, quando avrà capito, si pentirà.
La prima è che mettendo a confronto le tesi dei cosiddetti “complottisti” e quelle dei cosiddetti “debunkers”, ha mostrato agli spettatori che le seconde sono palesemente ridicole, fuorvianti, disoneste, tendenziose e soprattutto false.
La seconda operazione — Dio gliene renda merito, anche se non lo merita — è stata di mettere sullo stesso piano le due tesi, fornendo legittimità a entrambe nello stesso modo, almeno in linea di principio. È un record assoluto nelle tv mainstream. E adesso, poveruomo? Ma forse, in questo modo, potrà vantarsi di avere fatto opera di obiettività. Bisognerà ricordargli quella massima di Piero Gobetti, dove è detto che “quando la verità sta tutta da una sola parte, ogni atteggiamento salomonico è altamente tendenzioso”.
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