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di Massimo Mazzucco.
La notizia è decisamente curiosa: secondo Russia Today un famoso gruppo di hacker, chiamato The Dark Overlord, minaccia di rendere pubblica una lunga serie di documenti riservati che rivelerebbero “che cosa è veramente successo l’11 di settembre”.
Si tratta di documenti che riguardano i patteggiamenti legali avvenuti intorno all’11 settembre, oltre che a documenti sensibili dell’FBI, della C.I.A. e del Pentagono relativi ai fatti di quel giorno. Il gruppo di hacker ha messo on-line 10 gigabyte di files criptati, e minaccia di rendere pubblica la chiave per decriptarli, se non verrà pagato un sostanzioso riscatto in forma di Bitcoin.
Di fronte a questa notizia possiamo fare due riflessioni diverse: la prima è che effettivamente tutti i documenti legali che riguardano il patteggiamento relativo alla distruzione delle Torri Gemelle – e che coinvolge la città di New York, il proprietario Silverstein, e le compagnie di assicurazione – sono stati realmente secretati, alla chiusura del processo. In altre parole, nessuno fino ad oggi ha potuto sapere quali siano stati i termini esatti del patteggiamento, e quindi le motivazioni che hanno portato all’accordo fra Silverstein e le società di assicurazione (non è difficile immaginare le discussioni sulle reali responsabilità, visto la palese demolizione controllata).
C’è quindi una base solida per credere che le minacce del gruppo di hacker non siano affatto inventate, ma siano basate su elementi reali e concreti.
La seconda riflessione è la seguente: perché mai una notizia del genere esce su Russia Today, che è praticamente il portavoce ufficiale del Cremlino in occidente? Forse che i russi vogliano velatamente minacciare gli Stati Uniti, i quali continuano a condurre verso di loro una politica di aggressione e di accerchiamento globale?
In questo caso, non può non tornare alla mente il fatto che proprio un mese fa i russi abbiano apertamente minacciato di mandare una sonda sulla luna “per verificare se gli allunaggi delle missioni Apollo sono veramente avvenuti”. Se si somma questa notizia alla rivelazione odierna degli hacker, si può tranquillamente leggere il tutto come una operazione complessiva di messaggistica trasversale, della serie “parlare a nuora, perché suocera intenda”.
In un caso come nell’altro, noi non possiamo che sperare che questi hacker abbiano veramente in mano qualcosa di importante, e che magari vogliano rivelarlo – almeno in parte – al mondo intero.