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da Roars.
«L’Italia non ha un futuro nelle biotecnologie perché purtroppo le nostre università non sono al livello, però ha un futuro enorme nel turismo» aveva spiegato Luigi Zingales, lasciando allibito persino Briatore.
Ed ecco che il 20 febbraio scorso, l’ANSA annuncia che è interamente frutto della ricerca italiana il primo farmaco a base di cellule staminali approvato e formalmente registrato nel mondo occidentale. Infatti, la terapia è stata studiata nei laboratori di uno spin off dell’Università di Modena e Reggio Emilia, presso il Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari†(Cmr) dell’ateneo modenese ed è frutto di una partnership con Chiesi farmaceutici.
Un farmaco che non sarebbe mai nato se la Chiesi farmaceutici avesse seguito i consigli di Zingales oppure quelli del presidente dell’ANVUR, visto che nella classifica VQR il dipartimento cui afferiscono i ricercatori del Cmr galleggia a metà classifica.
Ci sono un miliardo e quattro di cinesi e un miliardo di indiani che vogliono vedere Roma, Firenze e Venezia [e Cuneo – aggiunge Briatore dallo studio]. Noi dobbiamo prepararci a questo. L’Italia non ha un futuro nelle biotecnologie perché purtroppo le nostre università non sono al livello, però ha un futuro enorme nel turismo. Dobbiamo prepararci per questo, non buttare via i soldi a fondo perduto.
Mentre ascolta le ricette di Zingales, lo stesso Briatore sembra allibito.
Arriva dalla Commissione Europea l’autorizzazione alla Chiesi Farmaceutici per l’immissione in commercio di una terapia avanzata a base di cellule staminali in grado di restituire la vista a pazienti con gravi ustioni della cornea. La nuova terapia e’ interamente made in Italy: e’ infatti prodotta nei laboratori di Holostem Terapie Avanzate, spin off dell’Università di Modena e Reggio Emilia, presso il Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari†(Cmr) dell’ateneo modenese ed e’ frutto di una partnership con Chiesi farmaceutici.
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Alla base della nuova terapia ci sono più di vent’anni di ricerca d’eccellenza, condotta da un team di scienziati di fama internazionale nel campo della biologia delle cellule staminali epiteliali.
una fotografia dettagliatissima e, soprattutto, certificata della qualità della ricerca italiana
La VQR in realtà ha come compito primario quello di creare conoscenza per il policy maker, per gli organi di governo delle Strutture, per i giovani che vogliono intraprendere gli studi universitari, per i ricercatori all’inizio della loro carriera, per le imprese alla ricerca di nuovi talenti da reclutare o che vogliano instaurare collaborazioni scientifiche con chi fa ricerca negli e enti e nell’università .
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